...ed alcune di legno arricchivano l'atrio esterno dell'abitazione, il tutto circondato da alghe folte e molto alte, che rendevano quasi impossibile la visione della porta d'ingresso. Il gruppo si avvicina con la dovuta cautela alla baracca marina, facendo andare avanti Kamelia, la meno timorosa del gruppo (considerando che c'è un morto, un bambino, ed una sirena omicida in preda alle sue ansie esistenziali, e a milioni di domande senza futuro, e senza risposta, che il suo cervello sfornava ogni minuto).
Kamelia: "Sta indietro bimbetta, che qui non si scherza, non vorrei che ti spezzassi una ciglia, con la fragilità che ti ritrovi. Sarebbe troppo strano se un vecchio veggente fosse così indifeso ad attacchi esterni.."
Nemmeno il tempo di finire la frase, che una trave di ferro, che solcava parte dell'atrio, si lascia cadere al passare della Sirena, tanto agile da raggirare anche la trappola, che aveva praticamente bloccato l'unica via d'ingresso alla casa, poichè la trave aveva portato come suoi accompagnati anche la maggior parte del legno dell'atrio.
Kamelia: "Doveva esserci un motivo per cui questa casa è così decimata.. Chissà quante volte l'ha dovuta ricostruire.. Beh qualche trave, e legno decaduto, di certo non fermeranno la nostra volontà; Forza giovane porta qui i tuoi assistiti, ce la fai da sola? E parla un pò! Non mi piace parlare da sola come una scellerata!"
Luana: "Sisi.. Potresti evitarmi quel tono autoritario con cui ti rivolgi a me? Mi fai sentire così inferiore, che alcune volte vorrei davvero ucciderti.."
Kamelia: "Un uomo ucciso non fa di te un'assassina gioia cara"
Con gesta agili, il gruppo supera l'ostacolo presentatosi davanti al loro cammino, mentre Kamelia era intenta a spostare le poche travi fradice di legno che bloccavano totalmente la porta d'ingresso, anch'essa decimata dall'agire delle acque marine, caratterizzato da buchi e tagli, estesi e meno.
Luana: "Ma si riesce ad entrare? Sei sicura?"
Kamelia: "Certo, purtroppo il tappeto rosso non lo posso mettere dato il poco spazio, dovrà accontentarsi Principessina
Luana." disse con aria sarcastica, ma sempre mantenendo quel suo volto serio, e quella sua voce profonda e fredda..
Luana: "Davvero molto, ma molto, divertente... Se hai finito, vorrei entrare al più presto, non mi piace tenere così barbariamente il corpo di quest'uomo, seppur morto.."
L'allegra famiglia fa il suo ingresso nell'abitazione, non molto diverso era l'arredamento interno, rispetto a quello esterno: Stesso stato degenerativo e precario. Con calma e prudenza, il gruppo segue un piccolo corridoio sulla destra, mentre un secondo si diramava sulla sinistra, concludendosi ad una porta, meglio conservata. Percorso questo piccolo corridoio, arrivano ad una piccola stanza, costituita da un piccolo tavolino, con due sedie, ed un grande immobile composto da roccia viva, con varie erbe particolari, anche terrestri, quest'ultime riconosciute da Kamelia, nella ricchezza della sua esperienza.
In piedi difronte al mobile di roccia, un vecchio, che si teneva a malapena in piedi, mentre operava un qualcosa in una vecchia scodella di alghe. Dopo poco che il gruppo aveva fatto visione della stanza, il vecchietto ruota il corpo, e lentamente si avvicina ad una piccola poltroncina situata nella stessa stanza; non appena sedutosi, alza lentamente lo sguardo, e con quei suoi occhi cavi, ed appena aperti, guarda il gruppo introdottosi nella sua casa, rivolgendo loro queste parole..
???: "Volete rimanere lì ancora per molto, o vi presentate educatamente? Siete riusciti a superare la mia trappola, a quanto pare senza problemi, ma non credo voi siate venuti solo per vedere un povero vecchio preparare la sua zuppa: Cosa cercate? E chi siete?"
Nessuno prende immediatamente l'iniziativa, nessuno si sbilancia troppo con le parole, cercando di mantenere la giusta atmosfera, per graziarsi anche il Vecchio veggente, sperando continuamente in un suo aiuto.
Kamelia: "Sta indietro bimbetta, che qui non si scherza, non vorrei che ti spezzassi una ciglia, con la fragilità che ti ritrovi. Sarebbe troppo strano se un vecchio veggente fosse così indifeso ad attacchi esterni.."
Nemmeno il tempo di finire la frase, che una trave di ferro, che solcava parte dell'atrio, si lascia cadere al passare della Sirena, tanto agile da raggirare anche la trappola, che aveva praticamente bloccato l'unica via d'ingresso alla casa, poichè la trave aveva portato come suoi accompagnati anche la maggior parte del legno dell'atrio.
Kamelia: "Doveva esserci un motivo per cui questa casa è così decimata.. Chissà quante volte l'ha dovuta ricostruire.. Beh qualche trave, e legno decaduto, di certo non fermeranno la nostra volontà; Forza giovane porta qui i tuoi assistiti, ce la fai da sola? E parla un pò! Non mi piace parlare da sola come una scellerata!"
Luana: "Sisi.. Potresti evitarmi quel tono autoritario con cui ti rivolgi a me? Mi fai sentire così inferiore, che alcune volte vorrei davvero ucciderti.."
Kamelia: "Un uomo ucciso non fa di te un'assassina gioia cara"
Con gesta agili, il gruppo supera l'ostacolo presentatosi davanti al loro cammino, mentre Kamelia era intenta a spostare le poche travi fradice di legno che bloccavano totalmente la porta d'ingresso, anch'essa decimata dall'agire delle acque marine, caratterizzato da buchi e tagli, estesi e meno.
Luana: "Ma si riesce ad entrare? Sei sicura?"
Kamelia: "Certo, purtroppo il tappeto rosso non lo posso mettere dato il poco spazio, dovrà accontentarsi Principessina
Luana." disse con aria sarcastica, ma sempre mantenendo quel suo volto serio, e quella sua voce profonda e fredda..
Luana: "Davvero molto, ma molto, divertente... Se hai finito, vorrei entrare al più presto, non mi piace tenere così barbariamente il corpo di quest'uomo, seppur morto.."
L'allegra famiglia fa il suo ingresso nell'abitazione, non molto diverso era l'arredamento interno, rispetto a quello esterno: Stesso stato degenerativo e precario. Con calma e prudenza, il gruppo segue un piccolo corridoio sulla destra, mentre un secondo si diramava sulla sinistra, concludendosi ad una porta, meglio conservata. Percorso questo piccolo corridoio, arrivano ad una piccola stanza, costituita da un piccolo tavolino, con due sedie, ed un grande immobile composto da roccia viva, con varie erbe particolari, anche terrestri, quest'ultime riconosciute da Kamelia, nella ricchezza della sua esperienza.
In piedi difronte al mobile di roccia, un vecchio, che si teneva a malapena in piedi, mentre operava un qualcosa in una vecchia scodella di alghe. Dopo poco che il gruppo aveva fatto visione della stanza, il vecchietto ruota il corpo, e lentamente si avvicina ad una piccola poltroncina situata nella stessa stanza; non appena sedutosi, alza lentamente lo sguardo, e con quei suoi occhi cavi, ed appena aperti, guarda il gruppo introdottosi nella sua casa, rivolgendo loro queste parole..
???: "Volete rimanere lì ancora per molto, o vi presentate educatamente? Siete riusciti a superare la mia trappola, a quanto pare senza problemi, ma non credo voi siate venuti solo per vedere un povero vecchio preparare la sua zuppa: Cosa cercate? E chi siete?"
Nessuno prende immediatamente l'iniziativa, nessuno si sbilancia troppo con le parole, cercando di mantenere la giusta atmosfera, per graziarsi anche il Vecchio veggente, sperando continuamente in un suo aiuto.