Forum ANSA: Padiglione Italia a Expo Dubai, modello di sostenibilità
Il commissario Paolo Glisenti: 'Obiettivo rafforzato post covid'. Tre ragioni per andare a Dubai: 'Emozionarsi, emozionarsi, emozionarsi'
FORUM ANSA con Paolo Glisenti- Commissario italiano per Expo
Il Padiglione italiano all'Expo di Dubai sarà il "modello" per uno sviluppo urbanistico nuovo. Un'architettura alta 27 metri, per una superficie complessiva di 3.500 mq, che dopo il Covid, l'Esposizione partirà ad ottobre prossimo, assume "un significato ulteriore": quello che "realizzeremo, con il contributo di varie aziende italiane, sarà in chiave di totale sostenibilità, riciclabilità, innovazione e digitalizzazione".
E nel padiglione quest'intersezione (tra mondo naturale e mondo artificiale) avviene, basti pensare che tra i materiali utilizzati per la sua costruzione ci sono anche "resine naturali fatte con fondi di caffè", racconta l'architetto.
Rispettosi dell'ambiente saranno anche i colori "verde, bianco e rosso con cui dipingeremo gli scafi a copertura del padiglione, il tricolore più grande della storia d'Italia", rimarca Andreina Boero, presidente del Gruppo Boero, partner tecnico dell'Italia a questa Esposizione universale. Un padiglione che Rota vede come "una grande istallazione, completamente rimovibile e ricusabile in tutte le sue parti. E non è climatizzato". L'architettura è infatti illuminata e ventilata in modo naturale. Tanto che al Politecnico di Milano è stata fatta la prima tesi di laurea centrata proprio sul padiglione bio-climatico.
Il commissario Paolo Glisenti: 'Obiettivo rafforzato post covid'. Tre ragioni per andare a Dubai: 'Emozionarsi, emozionarsi, emozionarsi'
FORUM ANSA con Paolo Glisenti- Commissario italiano per Expo
Il Padiglione italiano all'Expo di Dubai sarà il "modello" per uno sviluppo urbanistico nuovo. Un'architettura alta 27 metri, per una superficie complessiva di 3.500 mq, che dopo il Covid, l'Esposizione partirà ad ottobre prossimo, assume "un significato ulteriore": quello che "realizzeremo, con il contributo di varie aziende italiane, sarà in chiave di totale sostenibilità, riciclabilità, innovazione e digitalizzazione".
E nel padiglione quest'intersezione (tra mondo naturale e mondo artificiale) avviene, basti pensare che tra i materiali utilizzati per la sua costruzione ci sono anche "resine naturali fatte con fondi di caffè", racconta l'architetto.
Rispettosi dell'ambiente saranno anche i colori "verde, bianco e rosso con cui dipingeremo gli scafi a copertura del padiglione, il tricolore più grande della storia d'Italia", rimarca Andreina Boero, presidente del Gruppo Boero, partner tecnico dell'Italia a questa Esposizione universale. Un padiglione che Rota vede come "una grande istallazione, completamente rimovibile e ricusabile in tutte le sue parti. E non è climatizzato". L'architettura è infatti illuminata e ventilata in modo naturale. Tanto che al Politecnico di Milano è stata fatta la prima tesi di laurea centrata proprio sul padiglione bio-climatico.