...ferocia, altre sbattute a terra al colpo della coda della sirena, liberando la strada per la sua fuga, sempre più vicina alla via d'uscita tanto bramata. Inaspettatamente, ma con tanta freddezza, Kamelia comparì proprio nel corridoio in cui vi erano Luana, colta nell'atto di sorreggere la madre, Politea, prossima alla caduta, data la debolezza che le attraversava il corpo: Luana fu spaventosamente sorpresa nel vedere sbucare dal nulla, con una furia innata, la sua, credente, defunta compagna di mille peripezie, ed invece eccola là, forte, possente come sempre si era mostrata, mentre i suoi capelli si mossero non appena lei girò la curva. Fu tutto così lento, o almeno lo sembrava. Luana rimase immobile osservando le movenze perfettamente compiute da Kamelia, mentre lei la guardava con uno sguardo vuoto, come se avesse visto uno sconosciuto, e questo la distrasse, le provocò un certo scrupolo interiore.
Conclusasi quella "parentesi" a rallentatore, Luana vide Kamelia dirigersi come un razzo verso di lei, guardando sempre avanti, senza nessun segno di stanchezza, che in realtà le stava divorando il corpo, nessuna emozione traspariva dal suo volto, niente. La forte sirena divaricò le braccia, sempre più vicina a Luana e sua madre che a stento osservava la scena: con gesta possenti, Kamelia passa proprio accanto a Politea prendendola per le braccia, mettendosela in spalla con una grande facilità, data comunque la debolezza che la costituiva. Luana sentì un singolo e forte movimento che avvenne accanto a lei, rimanendo sbigottita, con gli occhi spalancati, sentitasi tolta il peso della madre che giaceva su di lei, la quale la stava sorreggendo fino a pochi secondi prima. Kamelia, accelerando ancor di più, volto appena il capo per guardare Luana e finalmente rivolgerle la parola:
Kamelia: "LUANA! SE VUOI ESSERE DILANIATA DALLE GUARDIE FA PURE, MA TUA MADRE VIENE CON ME!" -guardando con la coda dell'occhio la sirena alle sue spalle, che sembrava come ammirare le guardie ed il loro arrivo-.
Rinsavì e si voltò velocemente, ritornata come alla realtà, e resasi conto della situazione iniziò a nuotare velocemente, seguendo Kamelia, cercando di raggiungerla..
Kamelia: "Non distaccarti mai da me! Non perdermi mai di vista!" -disse senza voltarsi minimamente indietro, scontrandosi con due guardie che erano giunte proprio davanti a lei, sbucate da un altro corridoio, abbattendole con un possente colpo di coda, mentre la mal ridotta Politea giaceva sulle sue spalle, inerme-.
Velocemente Kamelia imbucò una viottola, molto stretta e più oscura delle altre, dove le alghe discendenti dal soffitto dominavano e la vista era annullata quasi completamente:
Kamelia: "Luana non perderti! Salverò tua madre, ma nulla assicura la tua vita se non te stessa! Qui le guardie avranno le loro migliori difficoltà se sappiamo giocarcela bene!".
Le guardie avevano visto chiaramente le tre sirene imbucarsi in quella specifica stradella, ed appena entrati anche loro subito si ritrovarono infastiditi dalla presenza delle alghe e dall'impero dell'oscurità. Avanzarono lentamente, temevano forse qualcosa: erano ben 7 guardie di pedinaggio, e sapevano pensare, anche molto bene. Conoscevano Kamelia, e stavano già prevedendo le sue possibili azioni future, mossi da un solo motto: con Kamelia la prudenza non è mai troppa.
Guardia: "Aprite bene gli occhi, non aspettatevi trattamenti delicati da quella.." -disse il comandante dello squadrone- "con quella donna è meglio non scherzare, una mossa sbagliata e vi ritroverete senza la testa" -voltandosi a guardare i suoi allievi, freddo ma preoccupato per la loro sorte futura-
Kamelia: "A quanto pare ho una fama molto rinomata" -voce profonda, fredda e generatrice di confusione, peggio delle alghe discendenti del posto- "Ammetto che ho avuto fin troppa pazienza, ho lasciato fare al destino, ma adesso è l'ora che anche il vostro si realizzi.." -disse cascando dal soffitto, proprio in mezzo alle truppe, disorientate..
Conclusasi quella "parentesi" a rallentatore, Luana vide Kamelia dirigersi come un razzo verso di lei, guardando sempre avanti, senza nessun segno di stanchezza, che in realtà le stava divorando il corpo, nessuna emozione traspariva dal suo volto, niente. La forte sirena divaricò le braccia, sempre più vicina a Luana e sua madre che a stento osservava la scena: con gesta possenti, Kamelia passa proprio accanto a Politea prendendola per le braccia, mettendosela in spalla con una grande facilità, data comunque la debolezza che la costituiva. Luana sentì un singolo e forte movimento che avvenne accanto a lei, rimanendo sbigottita, con gli occhi spalancati, sentitasi tolta il peso della madre che giaceva su di lei, la quale la stava sorreggendo fino a pochi secondi prima. Kamelia, accelerando ancor di più, volto appena il capo per guardare Luana e finalmente rivolgerle la parola:
Kamelia: "LUANA! SE VUOI ESSERE DILANIATA DALLE GUARDIE FA PURE, MA TUA MADRE VIENE CON ME!" -guardando con la coda dell'occhio la sirena alle sue spalle, che sembrava come ammirare le guardie ed il loro arrivo-.
Rinsavì e si voltò velocemente, ritornata come alla realtà, e resasi conto della situazione iniziò a nuotare velocemente, seguendo Kamelia, cercando di raggiungerla..
Kamelia: "Non distaccarti mai da me! Non perdermi mai di vista!" -disse senza voltarsi minimamente indietro, scontrandosi con due guardie che erano giunte proprio davanti a lei, sbucate da un altro corridoio, abbattendole con un possente colpo di coda, mentre la mal ridotta Politea giaceva sulle sue spalle, inerme-.
Velocemente Kamelia imbucò una viottola, molto stretta e più oscura delle altre, dove le alghe discendenti dal soffitto dominavano e la vista era annullata quasi completamente:
Kamelia: "Luana non perderti! Salverò tua madre, ma nulla assicura la tua vita se non te stessa! Qui le guardie avranno le loro migliori difficoltà se sappiamo giocarcela bene!".
Le guardie avevano visto chiaramente le tre sirene imbucarsi in quella specifica stradella, ed appena entrati anche loro subito si ritrovarono infastiditi dalla presenza delle alghe e dall'impero dell'oscurità. Avanzarono lentamente, temevano forse qualcosa: erano ben 7 guardie di pedinaggio, e sapevano pensare, anche molto bene. Conoscevano Kamelia, e stavano già prevedendo le sue possibili azioni future, mossi da un solo motto: con Kamelia la prudenza non è mai troppa.
Guardia: "Aprite bene gli occhi, non aspettatevi trattamenti delicati da quella.." -disse il comandante dello squadrone- "con quella donna è meglio non scherzare, una mossa sbagliata e vi ritroverete senza la testa" -voltandosi a guardare i suoi allievi, freddo ma preoccupato per la loro sorte futura-
Kamelia: "A quanto pare ho una fama molto rinomata" -voce profonda, fredda e generatrice di confusione, peggio delle alghe discendenti del posto- "Ammetto che ho avuto fin troppa pazienza, ho lasciato fare al destino, ma adesso è l'ora che anche il vostro si realizzi.." -disse cascando dal soffitto, proprio in mezzo alle truppe, disorientate..