...e dominate dal terrore, mentre a rallentatore videro scorrere l'immagine possente della sirena, alla quale discesa i capelli si mossero verso l'alto, confondendosi con le alghe discendenti-.
Sanguinosamente continuò e si concluse lo scontro: con abili gesta Kamelia, con un pugnale che aveva incastrato nella cornice di perle, posizionata alla "strozzatura" della coda, infilzò diverse guardie, colpendole alle spalle. Altri non fecero in tempo a girarsi che si ritrovarono un secco colpo, impreciso, ma nettamente efficacie, dritto nel petto. Altri ancora non ebbero fine lieta: precisamente due vennero, come anticipato in precedenza dal comandante dello squadrone, sgozzati, presi alle spalle, mentre il pugnale gli attraversava il collo, e la loro testa veniva sostenuta dalla sirena, che guardava con sguardo soddisfatto, accattivante, il comandante delle ormai vittime, inerme difronte tale strage..
Kamelia: "Essere "comandante" non ti autorizza a startene lì, come un palo ficcato a terra, immobile alla vista di un tale spettacolo: ti assicuro però che posso fare di meglio ahah!" -disse lasciando andare la sua ultima vittima, sbattendola a terra, abbandonandola, mentre con fare minaccioso si avvicinava all'interlocutore, e sembrava come se l'acqua locale, colorata di un rosso sangue, preannunciasse l'inevitabile fine del valoroso soldato- "Fammiti addolcire questa situazione, un po’ sporca non credi? Questo sangue finirà mi lacerarmi i capelli uff.." -toccandosi quest'ultimi per poi guardare dritto negli occhi l'impaurito soggetto e senza dargli possibilità di replica, lo assalì ferocemente, così "l'inevitabile" si sarebbe realizzato-.
Intanto Luana attendeva, come da indicazione di Kamelia, il ritorno di quest'ultima, insieme a sua madre Politea, prendendosi cura di questa come se i ruoli si fossero capovolti. La killer fece il suo ritorno, prima pulitasi dello ******* che le era rimasto addosso, e poi giunta sul posto:
Luana: "Kamelia.. Cos'è successo? Stai bene?" -avvicinandosi preoccupata e fino a quel momento in tremenda tensione-
Kamelia: "Che domande sciocche! Certo che sto bene, non è la prima volta che affronto quei pesciolini.. Piuttosto, credo sia arrivato il momento delle spiegazioni, o vogliamo far scorrere tutto via?" -rivolgendo lo sguardo anche all'abbattuta Politea, compresa anche lei nel futuro di discorsi che di lì a poco si sarebbe affrontato-
Luana: "In realtà mi hai rubato le parole di bocca.. Sei riuscita a scoprire perché mia madre sia stata rinchiusa? A lei ho già chiesto ma non ne sa niente.. E tu?" -abbassando quasi il volume della voce, come a non farsi sentire da Politea, per paura, forse, di essere sentita-
Kamelia: "Forse non l'hai guardata bene ma è tremendamente somigliante a me: sarà la vecchiaia anticipata o il tramazzo subito, ma lo è, è molto simile a me.." -assecondando il tono di voce di Luana, accennando a qualche sguardo nei riguardi di Politea quasi a trovare la prova effettiva di ciò che stesse dicendo-
Luana: "In effetti.. Non me ne ero mai accorta.." -fissando il suo sguardo sulla madre-
Kamelia: "Eh certo.. tu quando mai ti accorgi di qualcosa di così evidente?"
Luana: "Ah simpatica.. Comunque, passando ad altro: ciò che mi stai dicendo, di questa somiglianza, è pura certezza o semplicemente una tua ipotesi?"
Kamelia: "Ne sono sicura.. Prima di.. come dire.. incatenare, si incatenare.. quelle guardie, ho estratto loro delle ottime informazioni, tra le quali questa.." -quando la realtà era ben diversa: prima di infliggere il colpo di grazia al comandante dello squadrone, aveva chiesto lui del perché del rapimento di Politea. Inizialmente ciò da lui detto era proprio coerente con ciò che Kamelia aveva confessato, ma in realtà vi erano altri motivi che avevano spinto quel rapimento, tra i quali vi era l'intenzione di attrarre in trappola Kamelia e Luana, dopo aver saputo della loro collaborazione, e delle loro ricerche, trovando in Politea la perfetta esca da usare..
Sanguinosamente continuò e si concluse lo scontro: con abili gesta Kamelia, con un pugnale che aveva incastrato nella cornice di perle, posizionata alla "strozzatura" della coda, infilzò diverse guardie, colpendole alle spalle. Altri non fecero in tempo a girarsi che si ritrovarono un secco colpo, impreciso, ma nettamente efficacie, dritto nel petto. Altri ancora non ebbero fine lieta: precisamente due vennero, come anticipato in precedenza dal comandante dello squadrone, sgozzati, presi alle spalle, mentre il pugnale gli attraversava il collo, e la loro testa veniva sostenuta dalla sirena, che guardava con sguardo soddisfatto, accattivante, il comandante delle ormai vittime, inerme difronte tale strage..
Kamelia: "Essere "comandante" non ti autorizza a startene lì, come un palo ficcato a terra, immobile alla vista di un tale spettacolo: ti assicuro però che posso fare di meglio ahah!" -disse lasciando andare la sua ultima vittima, sbattendola a terra, abbandonandola, mentre con fare minaccioso si avvicinava all'interlocutore, e sembrava come se l'acqua locale, colorata di un rosso sangue, preannunciasse l'inevitabile fine del valoroso soldato- "Fammiti addolcire questa situazione, un po’ sporca non credi? Questo sangue finirà mi lacerarmi i capelli uff.." -toccandosi quest'ultimi per poi guardare dritto negli occhi l'impaurito soggetto e senza dargli possibilità di replica, lo assalì ferocemente, così "l'inevitabile" si sarebbe realizzato-.
Intanto Luana attendeva, come da indicazione di Kamelia, il ritorno di quest'ultima, insieme a sua madre Politea, prendendosi cura di questa come se i ruoli si fossero capovolti. La killer fece il suo ritorno, prima pulitasi dello ******* che le era rimasto addosso, e poi giunta sul posto:
Luana: "Kamelia.. Cos'è successo? Stai bene?" -avvicinandosi preoccupata e fino a quel momento in tremenda tensione-
Kamelia: "Che domande sciocche! Certo che sto bene, non è la prima volta che affronto quei pesciolini.. Piuttosto, credo sia arrivato il momento delle spiegazioni, o vogliamo far scorrere tutto via?" -rivolgendo lo sguardo anche all'abbattuta Politea, compresa anche lei nel futuro di discorsi che di lì a poco si sarebbe affrontato-
Luana: "In realtà mi hai rubato le parole di bocca.. Sei riuscita a scoprire perché mia madre sia stata rinchiusa? A lei ho già chiesto ma non ne sa niente.. E tu?" -abbassando quasi il volume della voce, come a non farsi sentire da Politea, per paura, forse, di essere sentita-
Kamelia: "Forse non l'hai guardata bene ma è tremendamente somigliante a me: sarà la vecchiaia anticipata o il tramazzo subito, ma lo è, è molto simile a me.." -assecondando il tono di voce di Luana, accennando a qualche sguardo nei riguardi di Politea quasi a trovare la prova effettiva di ciò che stesse dicendo-
Luana: "In effetti.. Non me ne ero mai accorta.." -fissando il suo sguardo sulla madre-
Kamelia: "Eh certo.. tu quando mai ti accorgi di qualcosa di così evidente?"
Luana: "Ah simpatica.. Comunque, passando ad altro: ciò che mi stai dicendo, di questa somiglianza, è pura certezza o semplicemente una tua ipotesi?"
Kamelia: "Ne sono sicura.. Prima di.. come dire.. incatenare, si incatenare.. quelle guardie, ho estratto loro delle ottime informazioni, tra le quali questa.." -quando la realtà era ben diversa: prima di infliggere il colpo di grazia al comandante dello squadrone, aveva chiesto lui del perché del rapimento di Politea. Inizialmente ciò da lui detto era proprio coerente con ciò che Kamelia aveva confessato, ma in realtà vi erano altri motivi che avevano spinto quel rapimento, tra i quali vi era l'intenzione di attrarre in trappola Kamelia e Luana, dopo aver saputo della loro collaborazione, e delle loro ricerche, trovando in Politea la perfetta esca da usare..