Gabriele: "No, non se li fa e non se i farà mai, perché ormai noi, il nostro amato gruppo, fa parte del suo passato, non siamo più nulla per noi, e lui nulla per voi: l'unica persona che qui ragiona ancora sono io, a quanto pare voi siete immersi nel baratro più oscuro" -spezzando la presa di James, dirigendosi in bagno e sbattendo, innervosito, la porta-.
A James non restò che risedersi, finire di bere il proprio caffè, le ultime gocce rimaste nella tazzina, riponendo il gomito sinistro sul tavolo, appoggiando poi la testa sulla mano dello stesso, continuando a fissare il vuoto dettato dagli elementi ornamentali della tazzina che aveva davanti. Tutto ciò accadde mentre le orecchie di Vanessa erano ben tese all'ascolto, mentre questa si restrinse nell'abbraccio con il suo amante: non era la sola, anche Stefania era ben attiva, impossibile non esserlo dopo le urla sgozzate dei due in cucina, ben udibili dalla camera da letto, dato essere due stanze adiacenti.
Stefania: "Cara Vanessa, nel tuo gruppo hai ben 3 pretendenti, o meglio, erano 3, adesso sono rimasti in 2, ma vale lo stesso.." -girandosi nel grande lettone, volgendo le spalle alla porta e lo sguardo verso Vanessa, pienamente sveglia in attesa che l'amica continuasse- "Eppure.. Io sono più bella di te, ma tutti ti amano.. Quasi provo invidia sai?" -e la risposta della ragazza, accompagnata da una risata stroncata, fu uno sbattere delicatamente la mano sul petto di Kai, dettando un volto, quasi come a dire "Eh che ci vuoi fare", pienamente umoristico, mentre l'amica continuava la sua riflessione estetica, avvolta nella perplessità del momento.
Si fece mattina inoltrata, ormai i preparativi si erano completati, e le disparità del gruppo continuavano a vertere sullo spirito di squadra di questo, potenzialmente compromettibile al Festival. Stefania si era occupata del vestiario di tutti e del trucco, prettamente di Vanessa, ma arrivate le 11:30 circa era costretta a lasciare i ragazzi, per potersi dirigere a lavoro, dato che il suo turno lavorativo, iniziava proprio a quell'ora:
Stefania: "Ma che ore sono?" -guardando l'orologio appeso alla colonna del salotto- "Uh è tardi!" -correndo, frettolosamente, nella camera da letto, ancora ridotta uno straccio, afferrò il grande borsone, una cartella contenente dei documenti, e si diresse verso l'uscita di casa, con le chiavi alla mano-
James: "Ma dove vai?" -disse osservando la scena dal divano, con un braccio posizionato sullo schienale, ed il corpo voltato per 3/4 verso l'uscita-
Stefania: "Assistenza sanitaria domiciliare! I miei pazienti non aspettano! Vi lascio le chiavi sotto il tappeto se ne avete bisogno, ma credo che arriverò prima io che voi.. Buona fortuna amori! Tesoro occupati di questi omaccioni" -ritornando in cucina, rivolgendosi a Vanessa, agguantò un biscotto direttamente dal bustone aperto, lo rifilò in bocca ed uscì-.
Con fare felpato, Kai si ritirò in cucina, dove vi era anche Vanessa, e per qualche strano motivo sembrava come imbarazzato, dimostrava la sua timidezza in modo chiaro e conciso, come se qualcosa che stesse per accadere, recasse in lui timore:
Vanessa: "Dimmi Kai! Stavo sistemando un minimo questa cucina, almeno poi Stefania, quando ritorna non si ritroverà un porcile al posto di una casa.." -continuando a pulire il piccolo tavolo quadrato, ******* ancora delle briciole della colazione-
Kai: "Amore.. Ti volevo chiedere.." -e fu interrotto-
Vanessa: "Adoro quando mi chiami "amore", vai vai ahah!" -e timidamente riprese il giovane-
Kai: "Indipendentemente da come oggi andrà a finire, se faremo successo, se finiremo nel baratro più totale, voglio farti un regalo, un piccolo pensierino, nulla di che, la mia unica intenzione è quella di dimostrarti quell'amore che ti tengo parecchie volte nascosto, che raramente ti professo per la mia stupida timidezza.." -continuando a sfregare lentamente le sue mani, su e giù, tra di loro, bagnate dal sudore dettato dall'ansia del momento, guardando negli occhi la ragazza, con uno sguardo timoroso, speranzoso chissà di cosa: succede sempre così-
Vanessa: "Amore mio.." -richiamandolo come dalla sua dimensione parallela, riattizzando la vista- "Non servono le parole, ti conosco e so la tua difficoltà nell'esprimere i tuoi sentimenti, eppure, quei tuoi occhioni, così profondi, parlano per te, mi mostrano l'anima che tieni rinchiusa, io riesco a vederla, ed è questo che amo di te: non riesci a mentire neanche se ci provassi.." -rinchiudendolo in un abbraccio profondo, avvolgendo le sue larghe spalle nude in un calore umano dettato dall'amore, per poi colmare il tutto in un dolce bacio-
Kai: "Ma non vuoi conoscere il tuo regalo, a parte me naturalmente.." -avvolge anche la sua dama nelle sue possenti braccia, per poi scrollarne uno di dosso e rinchiudere la sua mano in quella della ragazza, stringendole fra di loro, voltando la testa, fissando poi le anime reciproche-
Vanessa: "Uh sì! Cioè volevo saperlo fin dal principio ma la frase poetica doveva, per obbligo, esserci ahah! Cosa mi hai regalato di bello?"
Kai: "Una bella vacanzina, noi due da soli, insieme, senza nessun altro uomo in mezzo, e soprattutto senza quel rompiscatole di mio fratello!" -intonando l'ultima parte, come a farlo sentire anche al diretto interessato, quale James-
Sguardi indiscreti volgevano alla vista di questa scena: Gabriele non ci stava, era sul punto di uscire dal suo nascondiglio dal quale ammirava con odio, ribrezzo, invidia atroce, quella scena, eppure riuscì, per pochi secondi, a far riaffiorare la sua razionalità, e a pianificare una vendetta che nessuno mai si sarebbe immaginato: l'occasione perfetta per far esplodere le emozioni represse del giovane, alcune erano pretesti, altre invece caratterizzavano i suoi veri sentimenti, puri e limpidi.
Erano circa le 12:45 ed era ormai giunta l'ora di andare, se non si voleva rischiare di far tardi. Il gruppo prese gli abiti che ovviamente non avevano ancora indossato, ma che erano già stati precedentemente ed amorevolmente preparati da Stefania, allineati sul grande lettone, pronti soltanto per essere indossati. I ragazzi, resisi conto di aver preso tutto, escono uno ad uno dall'abitazione, lasciando per ultima Vanessa, che si preoccupò di chiudere con ben 2 giri di chiave la porta di casa, ripose le stesse sotto il tappeto dove precedentemente erano state lasciate dall'amica, entrarono tutti nella macchina di Gabriele e si avviarono verso Habbo City Nord, zona della città dove si sarebbe tenuto il Festival. Parlarono del più e del meno in macchina, tutti eccetto Gabriele, che rimase muto per tutto il tragitto, senza professare parola, o aprire solo gestualmente la bocca, continuò solo ad osservare, dal finestrino, le carezze, il toccare di Kai sulla spalla di Vanessa, il ridere di lei quando lo guardava in volto: tutto ciò gli dava tremendamente sui nervi, arrivato al punto che voleva mollare tutto lì, scendere dalla macchina e andarsene a piedi, senza dare spiegazioni. Ma, anche questa volta, la razionalità riuscì a prevalere, o meglio, la strategia prese il sopravvento, una mossa azzardata e avrebbe rovinato il suo piano futuro, servendo una vendetta che sarebbe stata ricordata da tutti. Giunsero alla sede del Festival, in pieno centro città, con un trafficare di gente in mezzo a quelle strade così larghe che era immenso, ogni singolo negozio aperto dal quale uscivano ed entravano persone senza sosta, ma farsi impressionare da tutto ciò avrebbe solo fatto perdere tempo al gruppo: si fecero coraggio, si guardarono in faccia, ad eccezione di Gabriele che continuò a fissare dritto, con un ghigno stampato in volto, notato anche da James, ed entrò spedito senza badare o aspettare nessuno, mentre gli altri lo seguirono abbastanza sospettosi.
Kai: "Missione del giorno: trovare il nostro camerino! Chiedere sembra scomodo o brutto? Almeno faremo prima.." -guardandosi intorno e ammirando soprattutto il grande lampadario di cristallo, anzi i 4 lampadari di cristallo, enormi nel loro splendore e nel loro brillare, che costellavano il soffitto-
James: "Chiedere mi sembra la scelta più saggia, ma la prossima domanda è.. A chi ci rivolgiamo?" -voltandosi a destra e sinistra, prima ammagliato dalla bellezza dei divani di un rosso porpora attrattivo, per poi impegnarsi nella ricerca del personale del palazzo-
???: "Era destino che ci incontrassimo oggi. Fatevelo dire, sembrate tre profughi, spaesati, fuori dal mondo: dimostrate un minimo di professionalità!" -una voce maschile, ben conosciuta ai quattro giovani del gruppo, tanto che Kai rispose senza neanche girarsi verso l'emittente-
Kai: "Cos'è hai perso la tua Kami da qualche parte, caro Zack?" -seguendo il movimento di rotazione, prima fatto dai suoi compagni, in primis Gabriele, estasiato nel sentire la voce dell'amico, e poi tutto il resto del gruppo- "La professionalità la dimostreremo sul palco, di certo l'abito non farà di me un cantante internazionale o il più famoso in assoluto: il ruolo di protagonista lo gioca la voce" -stringendo i pugni, uno di questi afferrato da Vanessa, che guardò fisso Kai, facendogli intendere di mantenere la calma poiché non ne valeva la pena-
Zack: "Ah ma come siete dolci! Vanessa vedi di tenere a bada il tuo cagnolone troppo cresciuto, lo vedo alquanto pericoloso, sarebbe meglio fargli scaldare la voce, la sento un po' rauca.." -un rapido scatto stava per essere fatto da Kai, bloccato con entrambe la mani da Vanessa, trattenendo la sua furia con una piccola spinta sul petto- "Uhuh! Qui siamo agitati!"
James: "Zack stai esagerando! Se hai finito ti consiglio di sparire, altrimenti non sono sicuro che dopo avrai ancora il coraggio di avere quel sorrisetto stampato sul tuo volto.." -e a sorpresa Gabriele si schierò, rischiarendo il silenzio che lo aveva avvolto da ormai mezza giornata-
Gabriele: "Ragazzi fatela finita! Questo è quello che vi meritate dopo tutto ciò che avete fatto a lui, e adesso vi ripaga con la stessa moneta!" -un perfetto ghigno animò il viso di Zack, mentre gli occhi degli altri tre ragazzi si spalancarono, aggrottarono le ciglia in segno di stupore e di non comprensione di ciò che era stato appena detto da Gabriele-
Vanessa: "Spero tu non stia parlando seriamente.. Non mi sento di aggiungere altro, altrimenti finiamo davvero male.. Andiamocene amore.. James vieni.." -appena voltati le ultime parole di Zack ebbero l'effetto di cassa di risonanza-
Zack: "Sisi scappa, ti conviene piccoletta! Hai protetto chi amavi fino a questo momento ma preparati a farti scivolare ogni cosa dalle mani, preparati perché della tua carriera non vedrai nemmeno l'inizio, non riuscirai neanche a gioire del tuo primo singolo, del tuo primo successo, di niente! Finché ci sarò io, tu vivrai in preda alla paura del misfatto, tradita da chi ti sta più vicino, senza che tu te ne renda conto.. Preparati, io ti ho avvisata.. Tsk! Persona mediocre" -a quel punto, l'azione era già pronta da parte di Kai, ma la diretta interessata lo anticipò, mollò la sua mano, si voltò e si posizionò proprio difronte Zack-
Vanessa: "A quanto pare Kami non ti ha cambiato per nulla: sei rimasta la stessa persona vuota, priva di un cuore tra quei tuoi due polmoni inutili, come l'aria che respiri, sprecata davvero. Non meritavi i tuoi compagni di band, non meritavi me al tuo fianco, adesso mi sento di dirti che non meriti neanche Kami, che, da quel che cosa è una ragazza neanche, e dico neanche, minimamente vicina a ciò che sei tu. Ho imparato ad essere mediocre dal re dei mediocri.." -dopo le parole sprecate guardandolo fissando quei suoi occhi che precedentemente aveva tanto amato, si rivoltò verso Kai e James, prese la mano del primo e si avviarono alla ricerca del loro camerino, lasciando indietro Gabriele, ormai più che mai smentitosi nel suo sentimento, ai loro occhi ma non ai suoi stessi-...
A James non restò che risedersi, finire di bere il proprio caffè, le ultime gocce rimaste nella tazzina, riponendo il gomito sinistro sul tavolo, appoggiando poi la testa sulla mano dello stesso, continuando a fissare il vuoto dettato dagli elementi ornamentali della tazzina che aveva davanti. Tutto ciò accadde mentre le orecchie di Vanessa erano ben tese all'ascolto, mentre questa si restrinse nell'abbraccio con il suo amante: non era la sola, anche Stefania era ben attiva, impossibile non esserlo dopo le urla sgozzate dei due in cucina, ben udibili dalla camera da letto, dato essere due stanze adiacenti.
Stefania: "Cara Vanessa, nel tuo gruppo hai ben 3 pretendenti, o meglio, erano 3, adesso sono rimasti in 2, ma vale lo stesso.." -girandosi nel grande lettone, volgendo le spalle alla porta e lo sguardo verso Vanessa, pienamente sveglia in attesa che l'amica continuasse- "Eppure.. Io sono più bella di te, ma tutti ti amano.. Quasi provo invidia sai?" -e la risposta della ragazza, accompagnata da una risata stroncata, fu uno sbattere delicatamente la mano sul petto di Kai, dettando un volto, quasi come a dire "Eh che ci vuoi fare", pienamente umoristico, mentre l'amica continuava la sua riflessione estetica, avvolta nella perplessità del momento.
Si fece mattina inoltrata, ormai i preparativi si erano completati, e le disparità del gruppo continuavano a vertere sullo spirito di squadra di questo, potenzialmente compromettibile al Festival. Stefania si era occupata del vestiario di tutti e del trucco, prettamente di Vanessa, ma arrivate le 11:30 circa era costretta a lasciare i ragazzi, per potersi dirigere a lavoro, dato che il suo turno lavorativo, iniziava proprio a quell'ora:
Stefania: "Ma che ore sono?" -guardando l'orologio appeso alla colonna del salotto- "Uh è tardi!" -correndo, frettolosamente, nella camera da letto, ancora ridotta uno straccio, afferrò il grande borsone, una cartella contenente dei documenti, e si diresse verso l'uscita di casa, con le chiavi alla mano-
James: "Ma dove vai?" -disse osservando la scena dal divano, con un braccio posizionato sullo schienale, ed il corpo voltato per 3/4 verso l'uscita-
Stefania: "Assistenza sanitaria domiciliare! I miei pazienti non aspettano! Vi lascio le chiavi sotto il tappeto se ne avete bisogno, ma credo che arriverò prima io che voi.. Buona fortuna amori! Tesoro occupati di questi omaccioni" -ritornando in cucina, rivolgendosi a Vanessa, agguantò un biscotto direttamente dal bustone aperto, lo rifilò in bocca ed uscì-.
Con fare felpato, Kai si ritirò in cucina, dove vi era anche Vanessa, e per qualche strano motivo sembrava come imbarazzato, dimostrava la sua timidezza in modo chiaro e conciso, come se qualcosa che stesse per accadere, recasse in lui timore:
Vanessa: "Dimmi Kai! Stavo sistemando un minimo questa cucina, almeno poi Stefania, quando ritorna non si ritroverà un porcile al posto di una casa.." -continuando a pulire il piccolo tavolo quadrato, ******* ancora delle briciole della colazione-
Kai: "Amore.. Ti volevo chiedere.." -e fu interrotto-
Vanessa: "Adoro quando mi chiami "amore", vai vai ahah!" -e timidamente riprese il giovane-
Kai: "Indipendentemente da come oggi andrà a finire, se faremo successo, se finiremo nel baratro più totale, voglio farti un regalo, un piccolo pensierino, nulla di che, la mia unica intenzione è quella di dimostrarti quell'amore che ti tengo parecchie volte nascosto, che raramente ti professo per la mia stupida timidezza.." -continuando a sfregare lentamente le sue mani, su e giù, tra di loro, bagnate dal sudore dettato dall'ansia del momento, guardando negli occhi la ragazza, con uno sguardo timoroso, speranzoso chissà di cosa: succede sempre così-
Vanessa: "Amore mio.." -richiamandolo come dalla sua dimensione parallela, riattizzando la vista- "Non servono le parole, ti conosco e so la tua difficoltà nell'esprimere i tuoi sentimenti, eppure, quei tuoi occhioni, così profondi, parlano per te, mi mostrano l'anima che tieni rinchiusa, io riesco a vederla, ed è questo che amo di te: non riesci a mentire neanche se ci provassi.." -rinchiudendolo in un abbraccio profondo, avvolgendo le sue larghe spalle nude in un calore umano dettato dall'amore, per poi colmare il tutto in un dolce bacio-
Kai: "Ma non vuoi conoscere il tuo regalo, a parte me naturalmente.." -avvolge anche la sua dama nelle sue possenti braccia, per poi scrollarne uno di dosso e rinchiudere la sua mano in quella della ragazza, stringendole fra di loro, voltando la testa, fissando poi le anime reciproche-
Vanessa: "Uh sì! Cioè volevo saperlo fin dal principio ma la frase poetica doveva, per obbligo, esserci ahah! Cosa mi hai regalato di bello?"
Kai: "Una bella vacanzina, noi due da soli, insieme, senza nessun altro uomo in mezzo, e soprattutto senza quel rompiscatole di mio fratello!" -intonando l'ultima parte, come a farlo sentire anche al diretto interessato, quale James-
Sguardi indiscreti volgevano alla vista di questa scena: Gabriele non ci stava, era sul punto di uscire dal suo nascondiglio dal quale ammirava con odio, ribrezzo, invidia atroce, quella scena, eppure riuscì, per pochi secondi, a far riaffiorare la sua razionalità, e a pianificare una vendetta che nessuno mai si sarebbe immaginato: l'occasione perfetta per far esplodere le emozioni represse del giovane, alcune erano pretesti, altre invece caratterizzavano i suoi veri sentimenti, puri e limpidi.
Erano circa le 12:45 ed era ormai giunta l'ora di andare, se non si voleva rischiare di far tardi. Il gruppo prese gli abiti che ovviamente non avevano ancora indossato, ma che erano già stati precedentemente ed amorevolmente preparati da Stefania, allineati sul grande lettone, pronti soltanto per essere indossati. I ragazzi, resisi conto di aver preso tutto, escono uno ad uno dall'abitazione, lasciando per ultima Vanessa, che si preoccupò di chiudere con ben 2 giri di chiave la porta di casa, ripose le stesse sotto il tappeto dove precedentemente erano state lasciate dall'amica, entrarono tutti nella macchina di Gabriele e si avviarono verso Habbo City Nord, zona della città dove si sarebbe tenuto il Festival. Parlarono del più e del meno in macchina, tutti eccetto Gabriele, che rimase muto per tutto il tragitto, senza professare parola, o aprire solo gestualmente la bocca, continuò solo ad osservare, dal finestrino, le carezze, il toccare di Kai sulla spalla di Vanessa, il ridere di lei quando lo guardava in volto: tutto ciò gli dava tremendamente sui nervi, arrivato al punto che voleva mollare tutto lì, scendere dalla macchina e andarsene a piedi, senza dare spiegazioni. Ma, anche questa volta, la razionalità riuscì a prevalere, o meglio, la strategia prese il sopravvento, una mossa azzardata e avrebbe rovinato il suo piano futuro, servendo una vendetta che sarebbe stata ricordata da tutti. Giunsero alla sede del Festival, in pieno centro città, con un trafficare di gente in mezzo a quelle strade così larghe che era immenso, ogni singolo negozio aperto dal quale uscivano ed entravano persone senza sosta, ma farsi impressionare da tutto ciò avrebbe solo fatto perdere tempo al gruppo: si fecero coraggio, si guardarono in faccia, ad eccezione di Gabriele che continuò a fissare dritto, con un ghigno stampato in volto, notato anche da James, ed entrò spedito senza badare o aspettare nessuno, mentre gli altri lo seguirono abbastanza sospettosi.
Kai: "Missione del giorno: trovare il nostro camerino! Chiedere sembra scomodo o brutto? Almeno faremo prima.." -guardandosi intorno e ammirando soprattutto il grande lampadario di cristallo, anzi i 4 lampadari di cristallo, enormi nel loro splendore e nel loro brillare, che costellavano il soffitto-
James: "Chiedere mi sembra la scelta più saggia, ma la prossima domanda è.. A chi ci rivolgiamo?" -voltandosi a destra e sinistra, prima ammagliato dalla bellezza dei divani di un rosso porpora attrattivo, per poi impegnarsi nella ricerca del personale del palazzo-
???: "Era destino che ci incontrassimo oggi. Fatevelo dire, sembrate tre profughi, spaesati, fuori dal mondo: dimostrate un minimo di professionalità!" -una voce maschile, ben conosciuta ai quattro giovani del gruppo, tanto che Kai rispose senza neanche girarsi verso l'emittente-
Kai: "Cos'è hai perso la tua Kami da qualche parte, caro Zack?" -seguendo il movimento di rotazione, prima fatto dai suoi compagni, in primis Gabriele, estasiato nel sentire la voce dell'amico, e poi tutto il resto del gruppo- "La professionalità la dimostreremo sul palco, di certo l'abito non farà di me un cantante internazionale o il più famoso in assoluto: il ruolo di protagonista lo gioca la voce" -stringendo i pugni, uno di questi afferrato da Vanessa, che guardò fisso Kai, facendogli intendere di mantenere la calma poiché non ne valeva la pena-
Zack: "Ah ma come siete dolci! Vanessa vedi di tenere a bada il tuo cagnolone troppo cresciuto, lo vedo alquanto pericoloso, sarebbe meglio fargli scaldare la voce, la sento un po' rauca.." -un rapido scatto stava per essere fatto da Kai, bloccato con entrambe la mani da Vanessa, trattenendo la sua furia con una piccola spinta sul petto- "Uhuh! Qui siamo agitati!"
James: "Zack stai esagerando! Se hai finito ti consiglio di sparire, altrimenti non sono sicuro che dopo avrai ancora il coraggio di avere quel sorrisetto stampato sul tuo volto.." -e a sorpresa Gabriele si schierò, rischiarendo il silenzio che lo aveva avvolto da ormai mezza giornata-
Gabriele: "Ragazzi fatela finita! Questo è quello che vi meritate dopo tutto ciò che avete fatto a lui, e adesso vi ripaga con la stessa moneta!" -un perfetto ghigno animò il viso di Zack, mentre gli occhi degli altri tre ragazzi si spalancarono, aggrottarono le ciglia in segno di stupore e di non comprensione di ciò che era stato appena detto da Gabriele-
Vanessa: "Spero tu non stia parlando seriamente.. Non mi sento di aggiungere altro, altrimenti finiamo davvero male.. Andiamocene amore.. James vieni.." -appena voltati le ultime parole di Zack ebbero l'effetto di cassa di risonanza-
Zack: "Sisi scappa, ti conviene piccoletta! Hai protetto chi amavi fino a questo momento ma preparati a farti scivolare ogni cosa dalle mani, preparati perché della tua carriera non vedrai nemmeno l'inizio, non riuscirai neanche a gioire del tuo primo singolo, del tuo primo successo, di niente! Finché ci sarò io, tu vivrai in preda alla paura del misfatto, tradita da chi ti sta più vicino, senza che tu te ne renda conto.. Preparati, io ti ho avvisata.. Tsk! Persona mediocre" -a quel punto, l'azione era già pronta da parte di Kai, ma la diretta interessata lo anticipò, mollò la sua mano, si voltò e si posizionò proprio difronte Zack-
Vanessa: "A quanto pare Kami non ti ha cambiato per nulla: sei rimasta la stessa persona vuota, priva di un cuore tra quei tuoi due polmoni inutili, come l'aria che respiri, sprecata davvero. Non meritavi i tuoi compagni di band, non meritavi me al tuo fianco, adesso mi sento di dirti che non meriti neanche Kami, che, da quel che cosa è una ragazza neanche, e dico neanche, minimamente vicina a ciò che sei tu. Ho imparato ad essere mediocre dal re dei mediocri.." -dopo le parole sprecate guardandolo fissando quei suoi occhi che precedentemente aveva tanto amato, si rivoltò verso Kai e James, prese la mano del primo e si avviarono alla ricerca del loro camerino, lasciando indietro Gabriele, ormai più che mai smentitosi nel suo sentimento, ai loro occhi ma non ai suoi stessi-...