CREMONA, 3 giugno 2011 - Il procuratore capo di Cremona, Alberto Di Martino, smentisce il coinvolgimento di De Rossi nell'inchiesta sul calcioscommesse: "E' una palla inventata da qualcuno. La polizia giudiziaria mi assicura che in nessuna delle 50mila intercettazioni effettuate dalla polizia giudiziaria viene citato il nome di De Rossi". Di Martino ha detto anche che "negli ultimi tempi, a ridosso delle chiusura delle indagini, è accaduto un fatto significativo ai fini dell'inchiesta, sono stati commessi altri reati, ma di questo non posso parlare".
ABETE CON DE ROSSI — De Rossi che, nel frattempo, incassa l'appoggio e la solidarietà del presidente federale Giancarlo Abete, che parla dal raduno della Nazionale, impegnata a preparare la sfida con l'Estonia: "De Rossi è una colonna azzurra e sono certo che lo resterà ancora a lungo. Il mondo del calcio non ha difese, saremo intransigenti con chi ha sbagliato. Sono amareggiato e consapevole che il problema ci sarà anche nei prossimi anni. Il calcio ha bisogno di aiuto, non possiamo accettare che questo mondo venga infangato". Sulle intercettazioni Abete precisa: "La giustizia sportiva non può intervenire, questo è un compito che spetta alla giustizia ordinaria".
Daniele De Rossi, bandiera della Roma.INTERROGATORI — Intanto sono iniziati alle 12 al Palazzo di Giustizia di Cremona i primi interrogatori degli arrestati nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. E proseguono quelli di Massimo Erodiani, titolare di una serie di agenzie di scommesse, e Marco Pirani, medico odontoiatra con Erodiani ritenuto tra i promotori dell'organizzazione. Secondo quanto anticipato dai legali delle sette persone detenute nel carcere di Cremona, i loro assistiti dovrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori si svolgono nell'ufficio del giudice titolare dell'indagine, Guido Salvini. A quanto si apprende le persone che si trovano invece agli arresti domiciliari saranno sentiti dai tribunali delle rispettive città, secondo calendari non ancora noti. Frattanto il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, ha telefonato al pm di Cremona Roberto Di Martino per chiedere ufficialmente l'invio a Roma degli atti dell'inchiesta sul calcioscommesse. Già ieri, Palazzi aveva formalmente aperto un fascicolo al riguardo.
ASCOLI "PERSONA OFFESA" — Questa mattina l’Ascoli Calcio, attraverso il proprio legale (l'avvocato Mauro Gionni), si è formalmente costituita come persona offesa nel procedimento penale pendente presso la Procura del Tribunale di Cremona, riservandosi la possibilità di costituirsi parte civile laddove si accertassero danni patrimoniali e sportivi ad essa cagionati dalle condotte degli indagati che sono oggetto di accertamento da parte dell’autorità giudiziaria. Come noto, nell'inchiesta sono coinvolti tre tesserati della società bianconera. Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese sono agli arresti domiciliari, mentre è indagato a piede libero Alex Pederzoli.
ABETE CON DE ROSSI — De Rossi che, nel frattempo, incassa l'appoggio e la solidarietà del presidente federale Giancarlo Abete, che parla dal raduno della Nazionale, impegnata a preparare la sfida con l'Estonia: "De Rossi è una colonna azzurra e sono certo che lo resterà ancora a lungo. Il mondo del calcio non ha difese, saremo intransigenti con chi ha sbagliato. Sono amareggiato e consapevole che il problema ci sarà anche nei prossimi anni. Il calcio ha bisogno di aiuto, non possiamo accettare che questo mondo venga infangato". Sulle intercettazioni Abete precisa: "La giustizia sportiva non può intervenire, questo è un compito che spetta alla giustizia ordinaria".
Daniele De Rossi, bandiera della Roma.
ASCOLI "PERSONA OFFESA" — Questa mattina l’Ascoli Calcio, attraverso il proprio legale (l'avvocato Mauro Gionni), si è formalmente costituita come persona offesa nel procedimento penale pendente presso la Procura del Tribunale di Cremona, riservandosi la possibilità di costituirsi parte civile laddove si accertassero danni patrimoniali e sportivi ad essa cagionati dalle condotte degli indagati che sono oggetto di accertamento da parte dell’autorità giudiziaria. Come noto, nell'inchiesta sono coinvolti tre tesserati della società bianconera. Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese sono agli arresti domiciliari, mentre è indagato a piede libero Alex Pederzoli.