Entrarono silenziosamente in casa, sfiniti da tutto ciò che quella giornata gli aveva portato, senza perciò badare troppo a dove lasciarono gli abiti, le poche cose che avevano portato con loro, riponendole, qualcuna sul tavolo della cucina, qualcun’altra sul divano. Vanessa, distrutta e ancora destabilizzata dal sogno erotico fatto su Kai, decise di non lavarsi, si spogliò in camera, rimase in canotta, non avendo neanche il pigiama con sé in quanto se lo era dimenticato, perciò, diede la buonanotte con un bacio a stampo a Kai, si appoggiò sul letto ed era pronta a crollare finché non vide una scena a dir poco poetica. Notò, dal poco spazio visibile dato dalla porta socchiusa, che il giovane fidanzato si era tolto la maglietta che indossava, donando al mondo la vista dei suoi muscoli, intenzionato ad andare in bagno forse per una doccia:
Vanessa: "La devo smettere di pensarci.. Perché i miei stupidi occhi non fanno che fissare quello che non devono! Non potevo semplicemente addormentarmi dato tutto il sonno che tengo? Dopo il primo film mentale si sa già che non si smetterà mai più.. Forse è il mio spirito guida che mi dice che è arrivato il momento di fare il grande passo? Stanotte? Ma no! E che cavolo, dopo tutte le cose che ci sono successe oggi, proprio stanotte dovremo farlo?! James che se n’è andato dalla band, l’incontro clamoroso e furioso con Gabriele e Zack, cioè, non mi sembra proprio il caso.. E poi, sono a casa di Stefania! Chi la sente poi? Anche se devo dire che ne sarebbe contenta.. Già mi immagino le sue dolci parole.." -aprendosi ad una seconda, o forse terza, porta mentale, che la portò ad immaginare la reazione che avrebbe avuto l’amica nel sapere cosa sarebbe successo sul suo letto, in casa sua, quella stessa notte-.
Ancora una volta qualcosa le si smosse dentro: sentì che l’acqua della doccia si aprì, la sentiva scorrere, sentiva la pressione con la quale usciva, ed iniziò a pensare, come sempre, troppo. Non parlava più, rimase soltanto il pensiero a farle compagnia e a rubarle il sonno, un pensiero direzionato solo ad una cosa, ad una persona, in quel momento sotto la doccia, bagnato, una persona che riusciva a vedere nella sua mente, del quale sentiva il calore, l’amore, l’ardore, riusciva a sentire l’astratto mentre il concreto era ben lontano dalla sua realtà:
Kai: "Ancora non dormi?" -un macigno le si venne scagliato contro, un impatto furioso ed ondulante come quando si scaglia una pesante pietra in mare, della quale sentì la caduta al di fuori dell’acqua, mentre poi osservi la triste fine nelle sue profondità- "Che c’è?" -era rimasta con gli occhi aperti a fissare il vuoto, come incantata dal nulla, o meglio, rimasta folgorata dalla delusione, dalla pazzia, dalla sua stupidità-
Vanessa: "Oh! Niente! Stavo riflettendo su quello che ci è successo oggi.. Cioè a noi due non è successo nulla, lo vorrei, ma non è successo nulla, però agli altri, che alla fine hanno coinvolto anche noi, però.." -stava confondendo le parole, le frasi, i pensieri soprattutto, quelli più incasinati che mai, come se un frullatore li avesse triturati tutti insieme, formando un mix esplosivo fatto in ogni sua parte da cose diverse le une dalle altre-
Kai: "O è la stanchezza o sei pazza.. Che cosa doveva succedere a noi?" -beh era il momento di parlare, l’argomento era lì, alla portata di tutti, era finalmente uscito fuori e bisognava parlarne-
Vanessa: "Tu lo sai io ti amo, tu ami me, ma queste sono cose belle e che risapute, ma è già.." -attese un po’ prima di continuare, e tale attesa portò il giovane a interromperla-
Kai: "Già cosa?" -insistentemente disse-
Vanessa: "Un attimo che ci arrivo! Non mi mettere fretta che già sono agitata!" -e così fece ammutolire l’omaccione sdraiato a letto, con le spalle appoggiate sul cuscino messo in verticale, mentre lei parlava da sotto le coperte, ricolma d’imbarazzo, senza neanche guardarlo negli occhi, sarebbe stato troppo- "Dicevo, già da quando eravamo in taxi.. Beh ci pensavo.." -una faccia interrogativa si presentò sul volto di Kai- "Pensavo a quale sarà il passo successivo.. Cioè, non so come spiegarlo.. Allora.." -uscì dalle coperte, si appoggiò sul petto di lui, mentre questo teneva entrambe le mani dietro la nuca- "Hai presente quando una coppia d’innamorati, felici e contenti, che si amano, si vogliono bene ecc..?" -affermativamente rispose mentre la ragazza stava come disegnando la situazione che stava descrivendo sul petto del giovane- "Ecco! Beh il passo dopo.. quello che si fa dopo.." -ma Kai ancora continuava a non capire- "Madonna mia! Te lo dire esplicitamente?!" -disse di sì con una risata che stava per esplodere in faccia alla ragazza- "L’amore! Hai presente quando poi il sentimento astratto passa a concretizzarsi, fondendo i due corpi in uno, come nel mito delle due metà Platone, praticamente noi dovremmo essere uguali, come tutte le coppie, cioè però se non sei d’accordo va bene comunque, voglio dire non intendo importelo, non sia mai! Però dico che comunque dovremmo poi fare questo passo in futuro non credi..?" -attendendo una risposta dal suo fidanzato, sperando sia un qualcosa di serio e ben ragionato altrimenti ci sarebbe rimasta doppiamente male dopo l’eterno, secondo, sogno erotico che ebbe fatto del fidanzato in doccia-
Kai: "Ma sai che ci stavo pensando anch’io?" -ci rimase lo stesso doppiamente male perché ebbe sofferto fino a quel momento a reprimere il suo desiderio, i suoi stupidi sogni erotici ed idealisti, quando bastava semplicemente parlarne e si sarebbe conclusa in men che non si dica- "Forse dovevamo aspettare il momento giusto? Però vallo a capire quand’è il momento giusto. Potremmo..?" -e subito la ragazza capì-
Vanessa: "Oh ma non vorrei che tu abbia capito che dovevamo farlo per forza ora, cioè io sono propensa, però se lo dobbiamo fare solo perché te l’ho chiesto io, nono dobbiamo aspettare, attenderemo l’occasione perfetta, credo.."
Kai: "Ma è la prima volta che..?" -una domanda alquanto scomoda, seppur Vanessa sia un tipo abbastanza fluido nel parlare, senza troppi peli sulla lingua, si tratta comunque di una persona pur sempre riservata, loquace ma riservata allo stesso tempo, dipende dalla situazione, dalla compagnia, dal concetto del quale si parla, un carattere altalenante-
Vanessa: "A dire il vero sì, non chiedermi come si fa che non lo so, è tutto nuovo, stai iniziando a diventare nuovo anche tu.." -ma fu frenata-
Kai: "Anch’io lo sono.." -e una faccia sorpresa si presentò sul volto della ragazza- "Eh lo so, sembra strano, ma è così.. Mai fatto, manco provato, cioè, aaaa basta con ste domande! Mi stai mettendo in imbarazzo!" -scese dalla sua posizione privilegiata e si avvolse nelle coperte, voltandosi dall’altra parte-
Vanessa: "Stai scherzando?!" -gli salì sopra e lo raggiunse dall’altro lato, passando, come una scimmia che si arrampica su di un albero, con una faccia a faccia, il più romantico e sensuale- "Non lo hai mai fatto?! Tu?! Ma com’è possibile! Cioè sono stata la prima? Ma allora nella mia vita sono prima in qualcosa! Wow.." -imbarazzato, Kai continuava solo a fissarla, con uno sguardo tra il fuori e il dentro delle coperte- "Ma quindi sono stata la prima tua ragazza in tutta la tua vita oppure no? No adesso sono curiosa devi dirmelo!" -eccola che cercava di tirare via le coperte dal volto del ragazzo, seppur questo le teneva ben aggrappate, senza dare a Vanessa la possibilità di smuoverle- "Dai! Dimmelo! Voglio sapere, cioè ormai siamo in balia delle confidenze, quindi tacere adesso non ha senso, su sputa il rospo!" -sfruttando una presa di forza di lui, per togliergli le coperte dal volto, ma a sorpresa fu aggrappata per il busto, portata dall’altro lato del letto e lui si ritrovò sopra di lei-
Kai: "Sei stata la prima con cui lo farò ma non sei stata la mia unica fiamma, seppur le altre erano solo piccoli fiammiferi accesi, in confronto a te.." -ed iniziarono a cambiare tono, cambiò la situazione, cambiarono i fatti, le parole, cambiarono gli sguardi che i due si iniziarono a scambiare-.
Il ragazzo si chinò verso di lei, iniziò a baciarla, lei ricambiò appassionatamente, sapevamo entrambi le conseguenze di ciò che avrebbero fatto di lì a poco, eppure con le dovute precauzioni le preoccupazioni volarono via come i loro baci, come le loro carezze, mai come quella volta più intime, avevano finalmente dato sfogo entrambi dei loro sogni più reconditi, ne avevano parlato, si erano confrontati, a modo loro, ma lo avevano fatto, ed erano giunti alla conclusioni che l’ora fosse arrivata, non che quella notte fosse una necessità, ma una scelta, da ambedue le parti, una scelta dettata dall’amore, dal superamento di una crisi interna ed esterna alla coppia, dopo tante sconfitte, dopo tanti brutti episodi, bisognava colmare il tutto con un po’ di amore, lo stesso che era stato invidiato, odiato, schiaffeggiato, beffeggiato, lo stesso che però aveva portato alla rottura. L’amore di Kai e Vanessa, che quella sera fu più che mai dirompente, aveva provocato l’incontro con due iracondi Gabriele e Zack, in un certo qual senso aveva provocato anche l’abbandono di James in quanto, in quel triste discorso fatti ai due amanti, aveva citato il loro amore, li aveva considerati “una coppia perfetta che si ama” un tale amore non può che fare faville sul palco, perciò lui sarebbe stato il terzo in comodo, il sassolino nella scarpa, la candela che nessuno mai vorrebbe avere o essere, perciò lasciare era l’unica strada percorribile che gli era rimasta. La notte trascorse tra focosi baci scambiati e finalmente tutto tacque in quella casa: i due amanti si addormentarono, uno vicino all’altra, abbracciati, felici, mentre la luce della Luna penetrava nella stanza illuminando i loro corpi, scoperti dalle coperte, con la gamba di lei in mezzo alle due di lui, con un lato del petto di lei appoggiato ad un lato di lui. Il mattino li raggiunse, a sostituire la Luna c’era il Sole, con una luce sicuramente più intensa, fece svegliare Kai il quale, intontito, ancora un po’ stanco per il poco riposo effettivo, fece in modo di non svegliare Vanessa, ancora dormiente perché di spalle al balcone. Si alzò, andò in cucina ed iniziò a preparare una sottospecie di colazione, con quel poco che poté trovare dato che Stefania non aveva avuto ancora occasione di fare la spesa come si deve: quest’ultima non tardo a fare il suo rientro dalla casa dei genitori, seppur in modo alquanto strano..
Kai sentì bruscamente aprire la porta accompagnata dalla voce di Stefania che chiamava tutti i nomi di questo mondo, ogni singolo componente della band, presa dal panico, mentre i presenti in casa erano ignari di tutto:
Stefania: "Vanessa! Kai! Gabriele! O mamma mia un macello! Zack! James! C’è qualcuno!" -arrivò in salotto, si voltò verso la cucina e notò Kai che stava prendendo dello zucchero dalla ciotola, rimasto fermo ad osservare l’isterica amica tornata da chissà dove- "Ah Kai! Finalmente ho trovato qualcuno! Senti lì fuori ci sta un cumulo di persone, cioè non so.." -aveva l’affanno che le impediva di esprimere una frase tutta di un tiro-
Kai: "Stefania vai piano che adesso mi sono svegliato.. Che cosa è successo?" -lasciando lo zucchero, cercando di mimare le sue parole con le mani, invocando la calma nell’amica-
Stefania: "Giornalisti.. Ci stanno giornalisti da tutte le parti davanti casa tua! Sono passata di lì per raggiungere il parcheggio a piedi, avevo lasciato la macchina lì, e ho visto una folla enorme proprio davanti casa tua, e ho notato che tua madre era barricata dentro, guardando dalla finestra l’enorme folla... Ti conviene correre da lei, la vedevo un po’ in difficoltà.." -il ragazzo rimase perplesso, stranito dal racconto dell’amica in quanto era strana proprio la presenza di quei giornalisti, non si riusciva a spiegare una cosa del genere- "Tieni, prendi le chiavi, usa la mia macchina l’ho parcheggiata proprio qui sotto, vai a casa tua ed entra dal retro, altrimenti è la fine.. Hanno già bloccato il traffico pedonale e le persone sono costrette a passare per la pista ciclabile se vogliono continuare.." -la ragazza affidò le chiavi a Kai, questo si mise frettolosamente un maglione grigiastro, un pantalone nero preso da quei pochi abiti buttati sul divano la sera prima, si infilò le scarpe e corse via, senza neanche avere la possibilità di avvisare Vanessa, la quale ancora stava dormendo e neanche il trambusto di Stefania l’aveva svegliata-.
Il giovane prese l’ascensore del palazzo dove Stefania aveva l’appartamento, arrivò al piano terra, corse fuori dall’edificio, trovò la macchina e ci saltò dentro: mise in moto e nel giro di 15 minuti riuscì ad arrivare a casa sua, dato anche lo scarso traffico di quel mattino, data forse l’ora. Lasciò la macchina nello stesso parcheggio dove la ebbe lasciata anche Stefania e percorse una strada alternativa alla centrale per riuscire a raggiungere il retro di casa sua. Superò la staccionata retrostante del vicino, passò per tutto il suo giardino, rischiando anche di svegliare l’orrendo cane che si ritrovava, fortunatamente legato ad una catena ancorata all’albero che aveva in cortile. Percorse tutto il giardino, sbucò dietro casa del vicino, superò la seconda staccionata e raggiunse, finalmente, il retro di casa sua. Bussò freneticamente alla porta retrostante, attese per un po’, data anche lo spavento della madre in casa che stava vivendo, a questo punto, da una parte e dall’altra della sua abitazione, infatti prima di aprire la porta, guardò alla finestra che affiancava questa e vide che si trattava del figlio:
Luisa: "O mio Dio Kai ma hai visto?!" -il ragazzo entrò frettolosamente in casa, non sapeva precisamente cosa fare ma qualcosa gli sarebbe venuto in mente di lì a poco- "Una marea di giornalisti ci ha circondati! Ma cosa vogliono da noi? Che abbiamo fatto?! O signore!" -sentiva e pensava a cosa dire e cosa fare, voleva rassicurare sua madre ma allo stesso tempo doveva trovare una soluzione a quel problema che stava poco al di là della porta d’ingresso-
Kai: "Allora mamma stai calma altrimenti fai agitare anche me! Adesso l’unica cosa da fare è uscire, non tu.." -bloccò la madre che voleva subito contro ribattere alla proposta del figlio- "Esco io, devo capire il motivo di questo assalto.. C’entra papà? Ha fatto qualcosa a lavoro, qualche manovra malavitosa, non so.." -la madre scosse la testa freneticamente, negando quest’ultime parole espresse da Kai nei riguardi del padre già a lavoro a quell’ora- "Vado.." -si diresse alla porta d’ingresso, spalancò questa e numerosi flash, uno dopo l’altro, gli abbagliarono la vista, anche se riuscì a scendere i pochi gradini del porticato, attraversare quel piccolo tratto di giardino che lo separava dalla strada e rendersi finalmente conto del perché tutta quella gente fosse lì, non solo giornalisti, ma anche gente comune era rimasta affascinata dall’attenzione della stampa nei riguardi di Kai: uno dei due vincitori del Festival era uscito allo scoperto!- ...
Vanessa: "La devo smettere di pensarci.. Perché i miei stupidi occhi non fanno che fissare quello che non devono! Non potevo semplicemente addormentarmi dato tutto il sonno che tengo? Dopo il primo film mentale si sa già che non si smetterà mai più.. Forse è il mio spirito guida che mi dice che è arrivato il momento di fare il grande passo? Stanotte? Ma no! E che cavolo, dopo tutte le cose che ci sono successe oggi, proprio stanotte dovremo farlo?! James che se n’è andato dalla band, l’incontro clamoroso e furioso con Gabriele e Zack, cioè, non mi sembra proprio il caso.. E poi, sono a casa di Stefania! Chi la sente poi? Anche se devo dire che ne sarebbe contenta.. Già mi immagino le sue dolci parole.." -aprendosi ad una seconda, o forse terza, porta mentale, che la portò ad immaginare la reazione che avrebbe avuto l’amica nel sapere cosa sarebbe successo sul suo letto, in casa sua, quella stessa notte-.
Ancora una volta qualcosa le si smosse dentro: sentì che l’acqua della doccia si aprì, la sentiva scorrere, sentiva la pressione con la quale usciva, ed iniziò a pensare, come sempre, troppo. Non parlava più, rimase soltanto il pensiero a farle compagnia e a rubarle il sonno, un pensiero direzionato solo ad una cosa, ad una persona, in quel momento sotto la doccia, bagnato, una persona che riusciva a vedere nella sua mente, del quale sentiva il calore, l’amore, l’ardore, riusciva a sentire l’astratto mentre il concreto era ben lontano dalla sua realtà:
Kai: "Ancora non dormi?" -un macigno le si venne scagliato contro, un impatto furioso ed ondulante come quando si scaglia una pesante pietra in mare, della quale sentì la caduta al di fuori dell’acqua, mentre poi osservi la triste fine nelle sue profondità- "Che c’è?" -era rimasta con gli occhi aperti a fissare il vuoto, come incantata dal nulla, o meglio, rimasta folgorata dalla delusione, dalla pazzia, dalla sua stupidità-
Vanessa: "Oh! Niente! Stavo riflettendo su quello che ci è successo oggi.. Cioè a noi due non è successo nulla, lo vorrei, ma non è successo nulla, però agli altri, che alla fine hanno coinvolto anche noi, però.." -stava confondendo le parole, le frasi, i pensieri soprattutto, quelli più incasinati che mai, come se un frullatore li avesse triturati tutti insieme, formando un mix esplosivo fatto in ogni sua parte da cose diverse le une dalle altre-
Kai: "O è la stanchezza o sei pazza.. Che cosa doveva succedere a noi?" -beh era il momento di parlare, l’argomento era lì, alla portata di tutti, era finalmente uscito fuori e bisognava parlarne-
Vanessa: "Tu lo sai io ti amo, tu ami me, ma queste sono cose belle e che risapute, ma è già.." -attese un po’ prima di continuare, e tale attesa portò il giovane a interromperla-
Kai: "Già cosa?" -insistentemente disse-
Vanessa: "Un attimo che ci arrivo! Non mi mettere fretta che già sono agitata!" -e così fece ammutolire l’omaccione sdraiato a letto, con le spalle appoggiate sul cuscino messo in verticale, mentre lei parlava da sotto le coperte, ricolma d’imbarazzo, senza neanche guardarlo negli occhi, sarebbe stato troppo- "Dicevo, già da quando eravamo in taxi.. Beh ci pensavo.." -una faccia interrogativa si presentò sul volto di Kai- "Pensavo a quale sarà il passo successivo.. Cioè, non so come spiegarlo.. Allora.." -uscì dalle coperte, si appoggiò sul petto di lui, mentre questo teneva entrambe le mani dietro la nuca- "Hai presente quando una coppia d’innamorati, felici e contenti, che si amano, si vogliono bene ecc..?" -affermativamente rispose mentre la ragazza stava come disegnando la situazione che stava descrivendo sul petto del giovane- "Ecco! Beh il passo dopo.. quello che si fa dopo.." -ma Kai ancora continuava a non capire- "Madonna mia! Te lo dire esplicitamente?!" -disse di sì con una risata che stava per esplodere in faccia alla ragazza- "L’amore! Hai presente quando poi il sentimento astratto passa a concretizzarsi, fondendo i due corpi in uno, come nel mito delle due metà Platone, praticamente noi dovremmo essere uguali, come tutte le coppie, cioè però se non sei d’accordo va bene comunque, voglio dire non intendo importelo, non sia mai! Però dico che comunque dovremmo poi fare questo passo in futuro non credi..?" -attendendo una risposta dal suo fidanzato, sperando sia un qualcosa di serio e ben ragionato altrimenti ci sarebbe rimasta doppiamente male dopo l’eterno, secondo, sogno erotico che ebbe fatto del fidanzato in doccia-
Kai: "Ma sai che ci stavo pensando anch’io?" -ci rimase lo stesso doppiamente male perché ebbe sofferto fino a quel momento a reprimere il suo desiderio, i suoi stupidi sogni erotici ed idealisti, quando bastava semplicemente parlarne e si sarebbe conclusa in men che non si dica- "Forse dovevamo aspettare il momento giusto? Però vallo a capire quand’è il momento giusto. Potremmo..?" -e subito la ragazza capì-
Vanessa: "Oh ma non vorrei che tu abbia capito che dovevamo farlo per forza ora, cioè io sono propensa, però se lo dobbiamo fare solo perché te l’ho chiesto io, nono dobbiamo aspettare, attenderemo l’occasione perfetta, credo.."
Kai: "Ma è la prima volta che..?" -una domanda alquanto scomoda, seppur Vanessa sia un tipo abbastanza fluido nel parlare, senza troppi peli sulla lingua, si tratta comunque di una persona pur sempre riservata, loquace ma riservata allo stesso tempo, dipende dalla situazione, dalla compagnia, dal concetto del quale si parla, un carattere altalenante-
Vanessa: "A dire il vero sì, non chiedermi come si fa che non lo so, è tutto nuovo, stai iniziando a diventare nuovo anche tu.." -ma fu frenata-
Kai: "Anch’io lo sono.." -e una faccia sorpresa si presentò sul volto della ragazza- "Eh lo so, sembra strano, ma è così.. Mai fatto, manco provato, cioè, aaaa basta con ste domande! Mi stai mettendo in imbarazzo!" -scese dalla sua posizione privilegiata e si avvolse nelle coperte, voltandosi dall’altra parte-
Vanessa: "Stai scherzando?!" -gli salì sopra e lo raggiunse dall’altro lato, passando, come una scimmia che si arrampica su di un albero, con una faccia a faccia, il più romantico e sensuale- "Non lo hai mai fatto?! Tu?! Ma com’è possibile! Cioè sono stata la prima? Ma allora nella mia vita sono prima in qualcosa! Wow.." -imbarazzato, Kai continuava solo a fissarla, con uno sguardo tra il fuori e il dentro delle coperte- "Ma quindi sono stata la prima tua ragazza in tutta la tua vita oppure no? No adesso sono curiosa devi dirmelo!" -eccola che cercava di tirare via le coperte dal volto del ragazzo, seppur questo le teneva ben aggrappate, senza dare a Vanessa la possibilità di smuoverle- "Dai! Dimmelo! Voglio sapere, cioè ormai siamo in balia delle confidenze, quindi tacere adesso non ha senso, su sputa il rospo!" -sfruttando una presa di forza di lui, per togliergli le coperte dal volto, ma a sorpresa fu aggrappata per il busto, portata dall’altro lato del letto e lui si ritrovò sopra di lei-
Kai: "Sei stata la prima con cui lo farò ma non sei stata la mia unica fiamma, seppur le altre erano solo piccoli fiammiferi accesi, in confronto a te.." -ed iniziarono a cambiare tono, cambiò la situazione, cambiarono i fatti, le parole, cambiarono gli sguardi che i due si iniziarono a scambiare-.
Il ragazzo si chinò verso di lei, iniziò a baciarla, lei ricambiò appassionatamente, sapevamo entrambi le conseguenze di ciò che avrebbero fatto di lì a poco, eppure con le dovute precauzioni le preoccupazioni volarono via come i loro baci, come le loro carezze, mai come quella volta più intime, avevano finalmente dato sfogo entrambi dei loro sogni più reconditi, ne avevano parlato, si erano confrontati, a modo loro, ma lo avevano fatto, ed erano giunti alla conclusioni che l’ora fosse arrivata, non che quella notte fosse una necessità, ma una scelta, da ambedue le parti, una scelta dettata dall’amore, dal superamento di una crisi interna ed esterna alla coppia, dopo tante sconfitte, dopo tanti brutti episodi, bisognava colmare il tutto con un po’ di amore, lo stesso che era stato invidiato, odiato, schiaffeggiato, beffeggiato, lo stesso che però aveva portato alla rottura. L’amore di Kai e Vanessa, che quella sera fu più che mai dirompente, aveva provocato l’incontro con due iracondi Gabriele e Zack, in un certo qual senso aveva provocato anche l’abbandono di James in quanto, in quel triste discorso fatti ai due amanti, aveva citato il loro amore, li aveva considerati “una coppia perfetta che si ama” un tale amore non può che fare faville sul palco, perciò lui sarebbe stato il terzo in comodo, il sassolino nella scarpa, la candela che nessuno mai vorrebbe avere o essere, perciò lasciare era l’unica strada percorribile che gli era rimasta. La notte trascorse tra focosi baci scambiati e finalmente tutto tacque in quella casa: i due amanti si addormentarono, uno vicino all’altra, abbracciati, felici, mentre la luce della Luna penetrava nella stanza illuminando i loro corpi, scoperti dalle coperte, con la gamba di lei in mezzo alle due di lui, con un lato del petto di lei appoggiato ad un lato di lui. Il mattino li raggiunse, a sostituire la Luna c’era il Sole, con una luce sicuramente più intensa, fece svegliare Kai il quale, intontito, ancora un po’ stanco per il poco riposo effettivo, fece in modo di non svegliare Vanessa, ancora dormiente perché di spalle al balcone. Si alzò, andò in cucina ed iniziò a preparare una sottospecie di colazione, con quel poco che poté trovare dato che Stefania non aveva avuto ancora occasione di fare la spesa come si deve: quest’ultima non tardo a fare il suo rientro dalla casa dei genitori, seppur in modo alquanto strano..
Kai sentì bruscamente aprire la porta accompagnata dalla voce di Stefania che chiamava tutti i nomi di questo mondo, ogni singolo componente della band, presa dal panico, mentre i presenti in casa erano ignari di tutto:
Stefania: "Vanessa! Kai! Gabriele! O mamma mia un macello! Zack! James! C’è qualcuno!" -arrivò in salotto, si voltò verso la cucina e notò Kai che stava prendendo dello zucchero dalla ciotola, rimasto fermo ad osservare l’isterica amica tornata da chissà dove- "Ah Kai! Finalmente ho trovato qualcuno! Senti lì fuori ci sta un cumulo di persone, cioè non so.." -aveva l’affanno che le impediva di esprimere una frase tutta di un tiro-
Kai: "Stefania vai piano che adesso mi sono svegliato.. Che cosa è successo?" -lasciando lo zucchero, cercando di mimare le sue parole con le mani, invocando la calma nell’amica-
Stefania: "Giornalisti.. Ci stanno giornalisti da tutte le parti davanti casa tua! Sono passata di lì per raggiungere il parcheggio a piedi, avevo lasciato la macchina lì, e ho visto una folla enorme proprio davanti casa tua, e ho notato che tua madre era barricata dentro, guardando dalla finestra l’enorme folla... Ti conviene correre da lei, la vedevo un po’ in difficoltà.." -il ragazzo rimase perplesso, stranito dal racconto dell’amica in quanto era strana proprio la presenza di quei giornalisti, non si riusciva a spiegare una cosa del genere- "Tieni, prendi le chiavi, usa la mia macchina l’ho parcheggiata proprio qui sotto, vai a casa tua ed entra dal retro, altrimenti è la fine.. Hanno già bloccato il traffico pedonale e le persone sono costrette a passare per la pista ciclabile se vogliono continuare.." -la ragazza affidò le chiavi a Kai, questo si mise frettolosamente un maglione grigiastro, un pantalone nero preso da quei pochi abiti buttati sul divano la sera prima, si infilò le scarpe e corse via, senza neanche avere la possibilità di avvisare Vanessa, la quale ancora stava dormendo e neanche il trambusto di Stefania l’aveva svegliata-.
Il giovane prese l’ascensore del palazzo dove Stefania aveva l’appartamento, arrivò al piano terra, corse fuori dall’edificio, trovò la macchina e ci saltò dentro: mise in moto e nel giro di 15 minuti riuscì ad arrivare a casa sua, dato anche lo scarso traffico di quel mattino, data forse l’ora. Lasciò la macchina nello stesso parcheggio dove la ebbe lasciata anche Stefania e percorse una strada alternativa alla centrale per riuscire a raggiungere il retro di casa sua. Superò la staccionata retrostante del vicino, passò per tutto il suo giardino, rischiando anche di svegliare l’orrendo cane che si ritrovava, fortunatamente legato ad una catena ancorata all’albero che aveva in cortile. Percorse tutto il giardino, sbucò dietro casa del vicino, superò la seconda staccionata e raggiunse, finalmente, il retro di casa sua. Bussò freneticamente alla porta retrostante, attese per un po’, data anche lo spavento della madre in casa che stava vivendo, a questo punto, da una parte e dall’altra della sua abitazione, infatti prima di aprire la porta, guardò alla finestra che affiancava questa e vide che si trattava del figlio:
Luisa: "O mio Dio Kai ma hai visto?!" -il ragazzo entrò frettolosamente in casa, non sapeva precisamente cosa fare ma qualcosa gli sarebbe venuto in mente di lì a poco- "Una marea di giornalisti ci ha circondati! Ma cosa vogliono da noi? Che abbiamo fatto?! O signore!" -sentiva e pensava a cosa dire e cosa fare, voleva rassicurare sua madre ma allo stesso tempo doveva trovare una soluzione a quel problema che stava poco al di là della porta d’ingresso-
Kai: "Allora mamma stai calma altrimenti fai agitare anche me! Adesso l’unica cosa da fare è uscire, non tu.." -bloccò la madre che voleva subito contro ribattere alla proposta del figlio- "Esco io, devo capire il motivo di questo assalto.. C’entra papà? Ha fatto qualcosa a lavoro, qualche manovra malavitosa, non so.." -la madre scosse la testa freneticamente, negando quest’ultime parole espresse da Kai nei riguardi del padre già a lavoro a quell’ora- "Vado.." -si diresse alla porta d’ingresso, spalancò questa e numerosi flash, uno dopo l’altro, gli abbagliarono la vista, anche se riuscì a scendere i pochi gradini del porticato, attraversare quel piccolo tratto di giardino che lo separava dalla strada e rendersi finalmente conto del perché tutta quella gente fosse lì, non solo giornalisti, ma anche gente comune era rimasta affascinata dall’attenzione della stampa nei riguardi di Kai: uno dei due vincitori del Festival era uscito allo scoperto!- ...