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Violenza sulle donne, approvato il Disegno di legge: si potrà procedere anche d’ufficio
C’è l’ok del Cdm. Le altre due novità: braccialetto elettronico e reddito di libertà

Violenza sulle donne: via libera del CdM C_17_p10

3/12/2021
Via libera del Consiglio dei ministri  al disegno di legge che contiene le attese misure per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. Fra le novità più importanti l’arresto non più solo in flagranza di reato, la procedibilità d’ufficio per i reati di violenza in ambito familiare, il braccialetto elettronico e il reddito di libertà a sostegno delle donne che spesso non si decidono a denunciare anche perché dipendenti economicamente dall’uomo violento. Questi i cardini del pacchetto di misure che invece non contiene la proposta di assegnare una scorta alle donne vittime di violenza che era stata lanciata dalla ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini. Il provvedimento  non ha raccolto unanimità di consensi né tra le ministre né dalla commissione d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere presieduta dalla senatrice Valeria Valente.

Arresto più facile
Tutti d’accordo invece sulle nuove norme che consentiranno di tenere lontano stalker, mariti, compagni, fidanzati violenti dalle donne oggetto delle loro vessazioni. La più importante è quella che amplia la possibilità di arresto: non più solo in flagranza di reato ma adesso anche in caso di violazione degli obblighi di allontanamento della casa familiare e di divieto di avvicinamento. Una misura che, anche se disposta sulla carta dal giudice delle indagini preliminari, quasi mai si traduceva in arresto (la pena era troppo esigua).

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Il braccialetto elettronico
Dovrebbe diventare effettiva anche la norma sul braccialetto elettronico attraverso il quale controllare l’uomo accusato di reati da codice rosso ma in libertà. Finora l’utilizzo del braccialetto era connesso al consenso dell’indagato, con le nuove norme l’uomo, nel caso non accettasse il braccialetto misure andrà incontro a misure cautelari più pesanti come gli arresti domiciliari.

Niente denuncia per intervenire
Altra novità cruciale: non ci sarà più bisogno della denuncia per intervenire in caso di maltrattamenti in ambito familiare. Se l’autore della violenza è recidivo o anche solo se è già stato ammonito per reati del genere si potrà procedere d’ufficio.

Reddito di libertà
Molto spesso le vittime non denunciavano per mancanza di indipendenza economica. Le nuove misure prevedono un reddito di sostegno per le donne vittime di violenza: il reddito di libertà, già istituito, viene reso strutturale: 400 euro per 12 mesi. Una misura triennale per la quale il governo ha previsto uno stanziamento di 30 milioni di euro.

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La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità.

Violenza sulle donne: via libera del CdM Donne_10

A chi rivolgersi
112: chiamare il numero di emergenza senza esitare, né rimandare:
  in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica;
  se si è vittima di violenza psicologica;
  se si sta fuggendo con i figli (eviti in questo modo una denuncia per sottrazione di minori);
  se il maltrattante possiede armi.

Numero antiviolenza e anti stalking 1522 - Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L'App 1522,  disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. E' possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522
App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, l’App è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche
Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza
Mappa dei consultori in Italia
Centri antiviolenza sul sito del Dipartimento delle Pari opportunità
Farmacie, per avere informazioni se non è possibile contattare subito i Centri antiviolenza o i Pronto soccorso
Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se si è subita violenza sessuale. Personale esperto risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00 sui possibili rischi di contrarre infezioni a trasmissione sessuale a seguito della violenza. Si può accedere anche al sito www.uniticontrolaids.it
Poliambulatorio dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), dall'8 marzo 2021 è attivo il Servizio Salute e Tutela della Donna, dedicato alla presa in carico delle donne più fragili o comunque bisognose di assistenza sanitaria e psicologica.

(fonte Ministero della Salute)

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I numeri della violenza contro le donne: omicidi, violenze fisiche e sessuali

Violenza sulle donne: via libera del CdM Numeri10

Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3
In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.
I dati del Report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale aggiornato al 22 novembre 2021 evidenzia che:
nel periodo 1 gennaio - 21 novembre 2021 sono stati 109 gli omicidi con vittime di sesso femminile, a fronte dei 101 dello stesso periodo del 2020, con un aumento del +8%
le donne uccise in ambito familiare/affettivo sono state 93 nel periodo 1 gennaio – 21 novembre 2021 a fronte delle 87 dell’analogo periodo del 2020, con un incremento del +7%
le donne vittime di partner o ex partner nel periodo 1 gennaio – 21 novembre sono state 63, a fronte delle 59 dello stesso periodo del 2020, con un aumento del +7%
gli omicidi con vittime di sesso femminile nel 2020 furono 116; nel 2019 ammontarono a 111
le donne uccise in ambito familiare/affettivo nel 2020 sono state 99, a fronte delle 94 del 2019, con un aumento pari al + 6%
nel primo semestre 2021 secondo il Report semestrale della Polizia di Stato le donne uccise in ambito familiare affettivo per mano del partner o ex partner sono l’89%
riguardo il movente, nel primo semestre 2021 il 44% delle donne è stata uccisa per “lite/futili motivi”

Secondo il Rapporto Istat 2019 sulle donne vittime di omicidi, delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare il 49,5% dei casi dal partner attuale, corrispondente a 55 donne, l’11,7%, dal partner precedente, pari a 13 donne, nel 22,5% dei casi (25 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nel 4,5% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.) (5 donne). Per oltre la metà dei casi le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente e in misura maggiore rispetto agli anni precedenti: il 61,3% delle donne uccise nel 2019, il 54,9% nel 2018 e il 54,7% nel 2014.

Nel triennio 2017-2019, secondo le risultanze dell’analisi condotta dal ministero della Salute e dall’Istat sugli accessi in Pronto soccorso, rilevati dal Sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza in Emergenza-Urgenza (EMUR), per approfondire la conoscenza del fenomeno della violenza di genere, le donne che hanno avuto almeno un accesso in Pronto Soccorso con l’indicazione di diagnosi di violenza sono 16.140 per un numero totale di accessi in Pronto Soccorso con l’indicazione di diagnosi di violenza nell’arco del triennio pari a 19.166 (1,2 accessi pro capite). Le stesse donne nell’arco del triennio hanno effettuato anche altri accessi in Pronto Soccorso con diagnosi diverse da quelle riferibili a violenza: una donna che ha subito violenza nell’arco del triennio torna in media 5/6 volte in Pronto Soccorso. Analizzando i dati per fascia di età, il 57% degli accessi è di donne che hanno tra 18 e 44 anni, il 24,4% hanno tra 45 e 64 anni, le minorenni costituiscono il 14,3% del totale e le donne con più di 64 anni sono il 4,3%.
(fonte Ministero della Salute)

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Finalmente!

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