Beppe Vessicchio, il celebre direttore d'orchestra tanto atteso al Festival di Sanremo, sarà assente quest'anno. Il maestro, con la sua bacchetta e barba bianca, non salirà sul palco dell'Ariston a febbraio 2024 e seguirà l'evento da lontano. In un'intervista rilasciata all'Agi, il compositore ha spiegato le ragioni dietro la sua assenza: "Non ho lavorato per nessuno degli artisti invitati all'Ariston, quindi è automatico che io non sia coinvolto nel Festival", ha sottolineato.
Vessicchio ha continuato a discutere i cambiamenti nell'attuale scena discografica, evidenziando le trasformazioni rispetto a dieci anni fa. Ha sottolineato come le competenze richieste per la scelta di un arrangiatore-direttore siano mutate con l'evolversi del settore. Prima, per garantire una trascrizione efficace e la capacità di dialogare con un'orchestra complessa, l'industria si affidava a figure professionali riconosciute. "Direttore e professori parlavano la stessa lingua", ha aggiunto.
Parlando dei cambiamenti nei tempi e del ruolo della tecnologia nella rivoluzione musicale, Vessicchio ha affermato che i computer, utilizzati per creare gran parte della musica attuale, consentono di trascrivere e stampare ciò che viene suonato con una tastiera per simulare i suoni dell'orchestra classica. Ha sottolineato come l'avanzamento tecnologico abbia influenzato anche l'orchestra, riducendo la dipendenza dal direttore sul podio grazie alle sequenze pre-registrate utilizzate nella maggior parte dei brani.
Nell'affrontare la delusione dei fan, Vessicchio ha rivelato che non gli mancherà dirigere al Festival, ma piuttosto sentirà la mancanza di non poter partecipare al luogo e alla settimana stessa, dove la convivialità con colleghi, incontri, scambi di opinioni, pronostici e chiacchiere sui retroscena hanno caratterizzato per anni una festività condivisa con gli appassionati di questo lavoro.
Vessicchio ha continuato a discutere i cambiamenti nell'attuale scena discografica, evidenziando le trasformazioni rispetto a dieci anni fa. Ha sottolineato come le competenze richieste per la scelta di un arrangiatore-direttore siano mutate con l'evolversi del settore. Prima, per garantire una trascrizione efficace e la capacità di dialogare con un'orchestra complessa, l'industria si affidava a figure professionali riconosciute. "Direttore e professori parlavano la stessa lingua", ha aggiunto.
Parlando dei cambiamenti nei tempi e del ruolo della tecnologia nella rivoluzione musicale, Vessicchio ha affermato che i computer, utilizzati per creare gran parte della musica attuale, consentono di trascrivere e stampare ciò che viene suonato con una tastiera per simulare i suoni dell'orchestra classica. Ha sottolineato come l'avanzamento tecnologico abbia influenzato anche l'orchestra, riducendo la dipendenza dal direttore sul podio grazie alle sequenze pre-registrate utilizzate nella maggior parte dei brani.
Nell'affrontare la delusione dei fan, Vessicchio ha rivelato che non gli mancherà dirigere al Festival, ma piuttosto sentirà la mancanza di non poter partecipare al luogo e alla settimana stessa, dove la convivialità con colleghi, incontri, scambi di opinioni, pronostici e chiacchiere sui retroscena hanno caratterizzato per anni una festività condivisa con gli appassionati di questo lavoro.