Secondo uno studio italiano, l'organismo femminile e' particolarmente vulnerabile
PARIGI - Il fumo odia letteralmente le donne, amplificando con un rapporto di cinque a uno, i danni prodotti sul cuore femminile rispetto a quello degli uomini. Sono i risultati di uno studio presentato dalla professoressa Elena Tremoli del dipartimento di Scienze Farmacologiche dell'Università di Milano al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC), in corso fino a mercoledì 31 agosto a Parigi L'organismo femminile è particolarmente vulnerabile agli effetti del tabacco, indipendentemente da altri fattori come l'età, la pressione arteriosa, l'obesità, la classe sociale. "Sappiamo - ha spiegato la studiosa - che le donne sono naturalmente protette contro le malattie cardiovascolari, in particolare primo della menopausa. E questo porta ad avere meno attenzione nei confronti dei fattori di rischio per la salute femminile".
Lo studio presentato oggi conferma come il peso dei fattori di rischio non sia uguale nei due sessi. L'indagine ha preso in esame 1694 uomini e 1893 donne di 5 Paesi (Finlandia, Svezia, Paesi Bassi, Francia e Italia) ed ha dimostrato che ogni sigaretta fumata da "lei" equivalga a cinque consumate da "lui".
La malattia cardiovascolare è appannaggio degli uomini fino ai 55/60 anni, poi per un periodo i due sessi si equivalgono e infine, intorno ai 75 anni, le proporzioni si invertono. "Questo - spiega il professore Roberto Ferrari - dipende non solo dal venir meno della protezione ormonale con l'arrivo della menopausa ma anche da cause ambientali, perché le donne tendono ad assumere gli stili di vita sbagliati un tempo tipici dei maschi (alimentazione scorretta ed eccessiva, abitudine al fumo, sedentarietà, stress)".
Le donne sono circa il 20% di oltre un miliardo di fumatori nel mondo. Ma la cifra è destinata ad aumentare. In Italia le fumatrici sono 5,2 milioni (19,7%), gli uomini 5,9 milioni, (23,9%). Le signore che hanno detto addio alle «bionde» sono 2,6 milioni (il 9,8% di ex fumatrici), gli uomini 3,9 milioni (il 15,7). Fumo e alcol assieme poi, secondo un altro studio presentato, stanno costando cari alle donne europee, che rispetto agli uomini vivono più a lungo, ma peggio. La ricerca, condotta con la collaborazione dell'Istituto superiore di sanità e presentato da Diego Vanuzzo della Health Unit 4 'Medio Friuli' di Udine.
PARIGI - Il fumo odia letteralmente le donne, amplificando con un rapporto di cinque a uno, i danni prodotti sul cuore femminile rispetto a quello degli uomini. Sono i risultati di uno studio presentato dalla professoressa Elena Tremoli del dipartimento di Scienze Farmacologiche dell'Università di Milano al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC), in corso fino a mercoledì 31 agosto a Parigi L'organismo femminile è particolarmente vulnerabile agli effetti del tabacco, indipendentemente da altri fattori come l'età, la pressione arteriosa, l'obesità, la classe sociale. "Sappiamo - ha spiegato la studiosa - che le donne sono naturalmente protette contro le malattie cardiovascolari, in particolare primo della menopausa. E questo porta ad avere meno attenzione nei confronti dei fattori di rischio per la salute femminile".
Lo studio presentato oggi conferma come il peso dei fattori di rischio non sia uguale nei due sessi. L'indagine ha preso in esame 1694 uomini e 1893 donne di 5 Paesi (Finlandia, Svezia, Paesi Bassi, Francia e Italia) ed ha dimostrato che ogni sigaretta fumata da "lei" equivalga a cinque consumate da "lui".
La malattia cardiovascolare è appannaggio degli uomini fino ai 55/60 anni, poi per un periodo i due sessi si equivalgono e infine, intorno ai 75 anni, le proporzioni si invertono. "Questo - spiega il professore Roberto Ferrari - dipende non solo dal venir meno della protezione ormonale con l'arrivo della menopausa ma anche da cause ambientali, perché le donne tendono ad assumere gli stili di vita sbagliati un tempo tipici dei maschi (alimentazione scorretta ed eccessiva, abitudine al fumo, sedentarietà, stress)".
Le donne sono circa il 20% di oltre un miliardo di fumatori nel mondo. Ma la cifra è destinata ad aumentare. In Italia le fumatrici sono 5,2 milioni (19,7%), gli uomini 5,9 milioni, (23,9%). Le signore che hanno detto addio alle «bionde» sono 2,6 milioni (il 9,8% di ex fumatrici), gli uomini 3,9 milioni (il 15,7). Fumo e alcol assieme poi, secondo un altro studio presentato, stanno costando cari alle donne europee, che rispetto agli uomini vivono più a lungo, ma peggio. La ricerca, condotta con la collaborazione dell'Istituto superiore di sanità e presentato da Diego Vanuzzo della Health Unit 4 'Medio Friuli' di Udine.