La squadra di Mazzarri diverte e vince 3-0 con le reti di Campagnaro, Maggio e Hamsik. Ma il primo gol nasce da un rigore generoso concesso da Rocchi, che rifila il secondo giallo a Obi per fallo commesso fuori area. Espulso anche Ranieri.
Bello e divertente. E' il Napoli di Walter Mazzarri, tecnico che festeggia i suoi primi 50 anni battendo 3-0 in trasferta l'Inter nell'anticipo serale della sesta giornata. Ai campani il colpaccio a San Siro non riusciva dal 1984. Vittoria pesante e di grande personalità, che rilancia le ambizioni scudetto del Napoli e smorza l'entusiasmo dei nerazzurri ritrovato con l'arrivo di Claudio Ranieri e soprattutto con il successo in Champions contro il Cska Mosca. Sulla gara, però, pesano alcune decisioni dell'arbitro Rocchi.
Il primo tempo è un vero spasso. E non solo per il dinosauro -"Dino" il nome non proprio originale del pupazzo- che si aggira a bordocampo. Roba da preistoria questa, mentre sul rettangolo di giocova in scena il meglio che il calcio moderno possa offrire, con squadre che partono e ripartono pigiando al massimo sull'acceleratore. Dall'una come dall'altra parte si lavora tanto e con efficacia sulle fasce. L'Inter può contare sul rientro del brasiliano Maicon, operato al menisco lo scorso 22 agosto, e apparso in buona forma.
Convince meno la difesa nerazzurra, spesso in affanno per gli inserimenti dei centrocampisti avversari. Zuniga su tutti, che in un paio di occasioni si trasforma in Cavani (assente per infortunio alla caviglia), e mette i brividi al portiere Julio Cesar. Sontuoso Lavezzi, mentre non spaventa nessuno Pandev, che di Cavani invece è il sostituto ufficiale. Fallisce un paio di controlli e becca pure i fischi del suo ex pubblico.
Partita entusiasmante, dunque. Almeno fino al 40', cioè fino a quando il direttore di gara non la combina grossa: è giusto il secondo cartellino giallo a Obi (meno il primo), ma il fallo che il nigeriano commette su Maggio inizia fuori dall'area. Dal rigore, battuto da Hamsik e parato da Julio Cesar, nasce la ribattuta vincente di Campagnaro (con altri due compagni in area prima del fischio). Ranieri va su tutte le furie e viene espulso per proteste. "Rocchi ha rovinato una bellissima partita", dirà il tecnico a fine partita.
Nella ripresa l'Inter ci prova. Scende in campo con convinzione e, nonostante l'uomo in meno, le prova tutte per raddrizzare il confronto. Ma lo fa più con il cuore che con una logica di gioco. Manca la lucidità. Pazzini si danna l'anima, a tratti, ma nemmeno l'inserimento di Zarate al posto di Forlan dà nuova linfa all'attacco. Il raddoppio di Maggio chiude la partita, la rete di Hamsik fa sparire definitivamente i nerazzurri dal campo. Nel finale è Zanetti a scuotere dal torpore De Sanctis, portiere all'81.a presenza di fila in Serie A. Il Napoli, ora primo in classifica, ha davvero mille motivi per fare festa. L'Inter, invece, uno solo: quel primo tempo giocato da vera Inter. Ranieri sa che deve ripartire da lì.
Bello e divertente. E' il Napoli di Walter Mazzarri, tecnico che festeggia i suoi primi 50 anni battendo 3-0 in trasferta l'Inter nell'anticipo serale della sesta giornata. Ai campani il colpaccio a San Siro non riusciva dal 1984. Vittoria pesante e di grande personalità, che rilancia le ambizioni scudetto del Napoli e smorza l'entusiasmo dei nerazzurri ritrovato con l'arrivo di Claudio Ranieri e soprattutto con il successo in Champions contro il Cska Mosca. Sulla gara, però, pesano alcune decisioni dell'arbitro Rocchi.
Il primo tempo è un vero spasso. E non solo per il dinosauro -"Dino" il nome non proprio originale del pupazzo- che si aggira a bordocampo. Roba da preistoria questa, mentre sul rettangolo di giocova in scena il meglio che il calcio moderno possa offrire, con squadre che partono e ripartono pigiando al massimo sull'acceleratore. Dall'una come dall'altra parte si lavora tanto e con efficacia sulle fasce. L'Inter può contare sul rientro del brasiliano Maicon, operato al menisco lo scorso 22 agosto, e apparso in buona forma.
Convince meno la difesa nerazzurra, spesso in affanno per gli inserimenti dei centrocampisti avversari. Zuniga su tutti, che in un paio di occasioni si trasforma in Cavani (assente per infortunio alla caviglia), e mette i brividi al portiere Julio Cesar. Sontuoso Lavezzi, mentre non spaventa nessuno Pandev, che di Cavani invece è il sostituto ufficiale. Fallisce un paio di controlli e becca pure i fischi del suo ex pubblico.
Partita entusiasmante, dunque. Almeno fino al 40', cioè fino a quando il direttore di gara non la combina grossa: è giusto il secondo cartellino giallo a Obi (meno il primo), ma il fallo che il nigeriano commette su Maggio inizia fuori dall'area. Dal rigore, battuto da Hamsik e parato da Julio Cesar, nasce la ribattuta vincente di Campagnaro (con altri due compagni in area prima del fischio). Ranieri va su tutte le furie e viene espulso per proteste. "Rocchi ha rovinato una bellissima partita", dirà il tecnico a fine partita.
Nella ripresa l'Inter ci prova. Scende in campo con convinzione e, nonostante l'uomo in meno, le prova tutte per raddrizzare il confronto. Ma lo fa più con il cuore che con una logica di gioco. Manca la lucidità. Pazzini si danna l'anima, a tratti, ma nemmeno l'inserimento di Zarate al posto di Forlan dà nuova linfa all'attacco. Il raddoppio di Maggio chiude la partita, la rete di Hamsik fa sparire definitivamente i nerazzurri dal campo. Nel finale è Zanetti a scuotere dal torpore De Sanctis, portiere all'81.a presenza di fila in Serie A. Il Napoli, ora primo in classifica, ha davvero mille motivi per fare festa. L'Inter, invece, uno solo: quel primo tempo giocato da vera Inter. Ranieri sa che deve ripartire da lì.