La partenza è prevista per domenica, in agenda una settimana di soggiorno a New York per il Columbus Day, in occasione dell’anniversario dello sbarco di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo. C’è una delibera dell’ufficio di presidenza del Consiglio (n.136 del 30 settembre) che regolamenta la partenza e decide che a prendere quel volo siano in tre: presidente del Consiglio regionale Paolo Romano, due consiglieri Nicola Caputo (Pd) e Paolo Foglia (Udc), più «del personale amministrativo di supporto all’uopo necessario».
Ma il gruppo designato è di 4 persone (oltre ai tre è prevista la presenza del responsabile del cerimoniale). Per il loro viaggio la delibera dispone l’impegno di spesa di 50 mila euro, precisamente al punto 4 «si dispone affinché il dirigente del settore Presidenza provveda a formalizzare l’impegno di spesa di 40 mila euro sul capitolo 6035 del bilancio e di 10mila euro sul capitolo 4051 dello stesso bilancio».
Tutto deciso, valigie pronte, finché non arriva il dietrofront. Alle cinque del pomeriggio di ieri arriva un comunicato della presidenza del Consiglio regionale: «La delegazione parteciperà accollandosi tutte le spese di viaggio. In un momento come questo, in cui alla politica e alle istituzioni viene chiesta la massima sobrietà e conseguentemente il drastico contenimento delle spese, abbiamo ritenuto opportuno di fare la nostra parte e dare un segnale concreto». E la delibera con i 50 mila euro? «Non vale più, è superata» tagliano corto dagli uffici della presidenza.
Eppure l’atto ufficiale di revoca non c’è. Nessuno ha convocato una nuova seduta, confermano dalla presidenza, quindi la delibera 136, a due giorni dalla partenza della delegazione per New York, è ancora valida. Qual è la procedura per annullarla? «Si riunisce l’ufficio di presidenza — spiega Nicola Marrazzo, consigliere questore dell’Idv — e si redige l’atto ufficiale di revoca». È possibile farlo a due giorni dalla partenza? «Mi sembra molto difficile annullarla ora. Anche se devo dire che la trasferta è davvero al risparmio. Servono 30 mila euro solo per iscriversi alla parata, per il viaggio vero e proprio restano 20 mila euro». Il che vorrebbe dire che se con 50 mila euro i 4 viaggiatori avrebbero speso 12 mila 500 euro a persona, circa 1800 al giorno per albergo, soggiorno e quote di partecipazione alla parata (a meno che il viaggio non fosse aperto a più di 4 persone), con 20 mila euro la quota trasferta si abbassa a 5000 euro pro capite. Calcoli che hanno provocato il tardivo dietrofront della presidenza. Una retromarcia in extremis, per evitare la bufera che nel 2006 investì l’allora presidente dell’aula Sandra Lonardo.
Lady Mastella era arrivata nella grande mela con una schiera di 160 persone tra consiglieri regionali e provinciali, funzionari, uffici stampa, portavoce e giornalisti. Il tutto per la modica spesa di 300 mila euro dei fondi Por. La cosa indignò l’allora ministro Emma Bonino che lanciò l’accusa dalla convention dei giovani industriali di Capri. La Mastella si era difesa presentando nel dettaglio, la nota spese del viaggio. L’opposizione insorge: «È scandaloso — attacca Peppe Russo, capogruppo Pd in Consiglio — trovo assurdo spendere cifre così esorbitanti».
(07 ottobre 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ma il gruppo designato è di 4 persone (oltre ai tre è prevista la presenza del responsabile del cerimoniale). Per il loro viaggio la delibera dispone l’impegno di spesa di 50 mila euro, precisamente al punto 4 «si dispone affinché il dirigente del settore Presidenza provveda a formalizzare l’impegno di spesa di 40 mila euro sul capitolo 6035 del bilancio e di 10mila euro sul capitolo 4051 dello stesso bilancio».
Tutto deciso, valigie pronte, finché non arriva il dietrofront. Alle cinque del pomeriggio di ieri arriva un comunicato della presidenza del Consiglio regionale: «La delegazione parteciperà accollandosi tutte le spese di viaggio. In un momento come questo, in cui alla politica e alle istituzioni viene chiesta la massima sobrietà e conseguentemente il drastico contenimento delle spese, abbiamo ritenuto opportuno di fare la nostra parte e dare un segnale concreto». E la delibera con i 50 mila euro? «Non vale più, è superata» tagliano corto dagli uffici della presidenza.
Eppure l’atto ufficiale di revoca non c’è. Nessuno ha convocato una nuova seduta, confermano dalla presidenza, quindi la delibera 136, a due giorni dalla partenza della delegazione per New York, è ancora valida. Qual è la procedura per annullarla? «Si riunisce l’ufficio di presidenza — spiega Nicola Marrazzo, consigliere questore dell’Idv — e si redige l’atto ufficiale di revoca». È possibile farlo a due giorni dalla partenza? «Mi sembra molto difficile annullarla ora. Anche se devo dire che la trasferta è davvero al risparmio. Servono 30 mila euro solo per iscriversi alla parata, per il viaggio vero e proprio restano 20 mila euro». Il che vorrebbe dire che se con 50 mila euro i 4 viaggiatori avrebbero speso 12 mila 500 euro a persona, circa 1800 al giorno per albergo, soggiorno e quote di partecipazione alla parata (a meno che il viaggio non fosse aperto a più di 4 persone), con 20 mila euro la quota trasferta si abbassa a 5000 euro pro capite. Calcoli che hanno provocato il tardivo dietrofront della presidenza. Una retromarcia in extremis, per evitare la bufera che nel 2006 investì l’allora presidente dell’aula Sandra Lonardo.
Lady Mastella era arrivata nella grande mela con una schiera di 160 persone tra consiglieri regionali e provinciali, funzionari, uffici stampa, portavoce e giornalisti. Il tutto per la modica spesa di 300 mila euro dei fondi Por. La cosa indignò l’allora ministro Emma Bonino che lanciò l’accusa dalla convention dei giovani industriali di Capri. La Mastella si era difesa presentando nel dettaglio, la nota spese del viaggio. L’opposizione insorge: «È scandaloso — attacca Peppe Russo, capogruppo Pd in Consiglio — trovo assurdo spendere cifre così esorbitanti».
(07 ottobre 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA