Birra proibita durante il lavoro, gli operai della Carlsberg incrociano le braccia
Ottocento operai della Carlsberg hanno incrociato le braccia perché l’azienda ha deciso di tagliare la birra. Ogni operaio poteva servirsi dei frigoriferi messi a disposizione dalla ditta per prendersi una bottiglia di birra. Un beneficio accordato dall'azienda che veniva apprezzato dai suoi dipendenti. Così tanto apprezzato che, a seguito della decisione dei vertici aziendali di proibire l'alcol sul posto di lavoro, gli operai si sono così arrabbiati da indire lo sciopero, paralizzando, di fatto, la produzione.
A Copenaghen e dintorni le forniture di birra hanno subito ritardi.
Il provvedimento è entrato in vigore ad inizio mese e gli 800 operai della Carlsberg, una delle società di birra più importanti al mondo, hanno incrociato le braccia ieri, astenersi dal lavoro. Ora è permesso bere birra soltanto in mensa, durante la pausa pranzo. Sono dispensati dal divieto soltanto gli autisti della Carlsberg che, per solidarietà ai loro colleghi, si sono uniti allo sciopero.
Il rappresentante della Carlsberg , Jens Bekke, ha spiegato che il provvedimento sia giusto:
“Crediamo che i tempi siano maturi perché ci sia un cambiamento. Circa il 93% delle aziende danesi ha adottato una politica che limita l'alcol sul lavoro. Mercoledì scorso abbiamo ritirato le bottiglie di birra da tutti i frigoriferi. Da ora gli operai potranno bere solo quando vanno a mensa”. Dennis Onsvig, rappresentante sindacale, difende la scelta degli operai di scioperare: "Abbiamo deciso di fermare l'attività lavorativa perché la dirigenza della Carlsberg ha violato l'accordo contrattuale - dichiara Onsvig al Copenhagen Post - Non può prendere una decisione del genere senza chiedere il nostro parere”.
Ottocento operai della Carlsberg hanno incrociato le braccia perché l’azienda ha deciso di tagliare la birra. Ogni operaio poteva servirsi dei frigoriferi messi a disposizione dalla ditta per prendersi una bottiglia di birra. Un beneficio accordato dall'azienda che veniva apprezzato dai suoi dipendenti. Così tanto apprezzato che, a seguito della decisione dei vertici aziendali di proibire l'alcol sul posto di lavoro, gli operai si sono così arrabbiati da indire lo sciopero, paralizzando, di fatto, la produzione.
A Copenaghen e dintorni le forniture di birra hanno subito ritardi.
Il provvedimento è entrato in vigore ad inizio mese e gli 800 operai della Carlsberg, una delle società di birra più importanti al mondo, hanno incrociato le braccia ieri, astenersi dal lavoro. Ora è permesso bere birra soltanto in mensa, durante la pausa pranzo. Sono dispensati dal divieto soltanto gli autisti della Carlsberg che, per solidarietà ai loro colleghi, si sono uniti allo sciopero.
Il rappresentante della Carlsberg , Jens Bekke, ha spiegato che il provvedimento sia giusto:
“Crediamo che i tempi siano maturi perché ci sia un cambiamento. Circa il 93% delle aziende danesi ha adottato una politica che limita l'alcol sul lavoro. Mercoledì scorso abbiamo ritirato le bottiglie di birra da tutti i frigoriferi. Da ora gli operai potranno bere solo quando vanno a mensa”. Dennis Onsvig, rappresentante sindacale, difende la scelta degli operai di scioperare: "Abbiamo deciso di fermare l'attività lavorativa perché la dirigenza della Carlsberg ha violato l'accordo contrattuale - dichiara Onsvig al Copenhagen Post - Non può prendere una decisione del genere senza chiedere il nostro parere”.