L'ANALISI. Il tecnico friulano a settembre aveva rassegnato le dimissioni. Due mesi dopo si trova in testa alla classifica. Come? Difesa ritrovata, i gol e il carisma del tedesco, un modulo consolidato che riesce a fare a meno di Mauri.
Quella della Lazio poteva essere una storia come tante. Un pareggio, una sconfitta casalinga, i fischi. Niente esonero, però. Il primo colpo di teatro lo fa l'allenatore: Reja si dimette, Lotito lo conferma, ma sono soprattutto i giocatori, guidati da Klose e Cissè a dire: "Mister, resti con noi". E così, meno di due mesi dopo, la Lazio è in testa alla classifica (la Juve ha una partita in meno, va detto). Vediamo come ha fatto Reja a trasformare la partenza lenta in una vera e propria cavalcata.
Cosa va - La Lazio corre, prende pochi gol, è pratica e lotta. Ha ritrovato carattere, solidità difensiva, ha trovato in Klose una miniera d'oro sia per i gol che per la manovra. Il 4-2-3-1 sta funzionando nonostante l'assenza di Mauri. Perché Reja sta provando soluzioni alternative, come alzare Lulic nei tre dietro la punta. È tornata a funzionare anche la difesa, bucata sei volte nelle prime cinque partite e solo due nelle ultime cinque. Fuori Biava per infortunio, Diakitè è entrato senza sbavature. Radu e Konko sono stati elogiati dallo stesso Reja. E l'attacco è il secondo del campionato, con 16 gol, dietro solo al Milan.
Cosa non va - L'ambiente si scarica in fretta. Basterebbero poche scialbe partite a far ripiombare l'Olimpico nel clima dello scorso settembre. Mauri sarà out fino a febbraio e alla lunga potrebbe pesare: Ledesma e Brocchi sono inamovibili davanti alla difesa, Hernanes però si accende a intermittenza. Non può passare tutto solo dai piedi di Klose. È questo che manca, un maggior apporto di tutti in zona gol: il tedesco (6 reti) e Hernanes (3) insieme hanno fatto più della metà dei gol biancocelesti. E a segno sono andati solo altri quattro giocatori (Cissè, Rocchi, Lulic e Sculli). Mancano i gol di difensori come Dias, abile sui calci piazzati.
Promossi - Troppo facile parlare di Klose, il tedesco che oltre a regalare il derby sta letteralmente trascinando la squadra. Bisogna parlare innanzitutto del portiere: Marchetti dopo il mondiale incubo e l'anno di stop sta rispondendo alla grande. Tra gli estremi difensori ha la miglior media voto del Fantascudetto, come fantamedia ha davanti a lui solo Handanovic. Lulic ha stupito per la freddezza in zona gol, ma va rivisto. La forza biancoceleste sta nella solidità della coppia Brocchi-Ledesma, che difficilmente sbaglia partita. E poi c'è Rocchi: una sola presenza, un gol, il centesimo con la Lazio. In caso di necessità, Rocchi c'è.
Bocciati - Difficile stroncare completamente qualche giocatore. Stankevicius, forse, si aspettava di essere maggiormente impiegato, ma quando ha giocato non ha convinto. Come non ha convinto l'albanese Cana: da lui ci si aspettava di più, e invece difficilmente rientra nelle rotazioni di Reja. Poi il capitolo Cissè. Impossibile bocciarlo, incredibile che venga fischiato. Il lavoro sulla fascia è importante e decisivo. Certo, manca in zona gol, ma è inevitabile.
Cosa serve - Un difensore centrale per sigillare la difesa. Biava scricchiola, Diakitè ha forza ma forse non continuità. Un centrocampista forse è inutile, perché Reja ha diverse soluzioni: Matuzalem, lo stesso Cana, Alvaro Gonzalez. Certo, non avendo Mauri a disposizione per parecchio tempo sembra essere necessario un fantasista o comunque un uomo di qualità che possa giocare sugli esterni, dove per ora Reja utilizza Sculli e Lulic. Per quanto riguarda l'attacco, l'allenatore aveva già spinto in estate per un'altra punta. I gol stanno arrivando solo da Klose, ma Rocchi e soprattutto Kozak, quando entrano, danno il loro pesante contributo.
Quella della Lazio poteva essere una storia come tante. Un pareggio, una sconfitta casalinga, i fischi. Niente esonero, però. Il primo colpo di teatro lo fa l'allenatore: Reja si dimette, Lotito lo conferma, ma sono soprattutto i giocatori, guidati da Klose e Cissè a dire: "Mister, resti con noi". E così, meno di due mesi dopo, la Lazio è in testa alla classifica (la Juve ha una partita in meno, va detto). Vediamo come ha fatto Reja a trasformare la partenza lenta in una vera e propria cavalcata.
Cosa va - La Lazio corre, prende pochi gol, è pratica e lotta. Ha ritrovato carattere, solidità difensiva, ha trovato in Klose una miniera d'oro sia per i gol che per la manovra. Il 4-2-3-1 sta funzionando nonostante l'assenza di Mauri. Perché Reja sta provando soluzioni alternative, come alzare Lulic nei tre dietro la punta. È tornata a funzionare anche la difesa, bucata sei volte nelle prime cinque partite e solo due nelle ultime cinque. Fuori Biava per infortunio, Diakitè è entrato senza sbavature. Radu e Konko sono stati elogiati dallo stesso Reja. E l'attacco è il secondo del campionato, con 16 gol, dietro solo al Milan.
Cosa non va - L'ambiente si scarica in fretta. Basterebbero poche scialbe partite a far ripiombare l'Olimpico nel clima dello scorso settembre. Mauri sarà out fino a febbraio e alla lunga potrebbe pesare: Ledesma e Brocchi sono inamovibili davanti alla difesa, Hernanes però si accende a intermittenza. Non può passare tutto solo dai piedi di Klose. È questo che manca, un maggior apporto di tutti in zona gol: il tedesco (6 reti) e Hernanes (3) insieme hanno fatto più della metà dei gol biancocelesti. E a segno sono andati solo altri quattro giocatori (Cissè, Rocchi, Lulic e Sculli). Mancano i gol di difensori come Dias, abile sui calci piazzati.
Promossi - Troppo facile parlare di Klose, il tedesco che oltre a regalare il derby sta letteralmente trascinando la squadra. Bisogna parlare innanzitutto del portiere: Marchetti dopo il mondiale incubo e l'anno di stop sta rispondendo alla grande. Tra gli estremi difensori ha la miglior media voto del Fantascudetto, come fantamedia ha davanti a lui solo Handanovic. Lulic ha stupito per la freddezza in zona gol, ma va rivisto. La forza biancoceleste sta nella solidità della coppia Brocchi-Ledesma, che difficilmente sbaglia partita. E poi c'è Rocchi: una sola presenza, un gol, il centesimo con la Lazio. In caso di necessità, Rocchi c'è.
Bocciati - Difficile stroncare completamente qualche giocatore. Stankevicius, forse, si aspettava di essere maggiormente impiegato, ma quando ha giocato non ha convinto. Come non ha convinto l'albanese Cana: da lui ci si aspettava di più, e invece difficilmente rientra nelle rotazioni di Reja. Poi il capitolo Cissè. Impossibile bocciarlo, incredibile che venga fischiato. Il lavoro sulla fascia è importante e decisivo. Certo, manca in zona gol, ma è inevitabile.
Cosa serve - Un difensore centrale per sigillare la difesa. Biava scricchiola, Diakitè ha forza ma forse non continuità. Un centrocampista forse è inutile, perché Reja ha diverse soluzioni: Matuzalem, lo stesso Cana, Alvaro Gonzalez. Certo, non avendo Mauri a disposizione per parecchio tempo sembra essere necessario un fantasista o comunque un uomo di qualità che possa giocare sugli esterni, dove per ora Reja utilizza Sculli e Lulic. Per quanto riguarda l'attacco, l'allenatore aveva già spinto in estate per un'altra punta. I gol stanno arrivando solo da Klose, ma Rocchi e soprattutto Kozak, quando entrano, danno il loro pesante contributo.