Milano, 24 novembre 2011
La sconfitta col Barça fra gli acuti di Ibra e Boateng e le pecche di un centrocampo che ha bisogno di interventi sul mercato a gennaio. Serve maggior continuità e un Robinho meno distratto
Massimiliano Allegri non è deluso. Nel Milan che ha perso 3-2 con il Barcellona, ha intravisto i tratti somatici necessari per affrontare, chiunque sarà l’avversario, gli ottavi di finale. Passando il turno, ovviamente. Il tecnico livornese è onesto; sa bene che attualmente non c’è partita con i catalani, ma i margini di miglioramento ci sono. Non ha le certezze di Pep Guardiola, ma può confidare nella parentesi di mercato di gennaio, alla ricerca di un paio di innesti, magari geniali, un po’ come quelli voluti da Galliani con l’acquisto di Cassano e Van Bommel, ritenuti poi decisivi per la conquista dello scudetto.
CAMBIARE ROTTA — Ma, come ha detto Guardiola, “è meglio arrivare primi che secondi”. Una dichiarazione che deve far riflettere la società rossonera, ormai abbonata (è la terza volta) alla piazza d’onore, con successiva eliminazione agli ottavi come nelle due edizioni passate di Champions. Troppo poco per la squadra più titolata al mondo che, nel bene e nel male, ha caratterizzato lo scorso decennio con due finali vinte, una persa e una semifinale.
IBRA, BOA E POI? — Domanda: ma può davvero dare fiducia (Allegri dixit) la sconfitta di San Siro? Per certi versi la considerazione dell’allenatore del Milan è esatta. Ma per azzerare simili gap, occorre gestire le partite con maggiore continuità, magari sfruttando di più i punti deboli degli avversari. Il Barcellona, infatti, ha sofferto quando i rossoneri hanno aggredito con maggiore veemenza le fasce. La fiducia passa sicuramente attraverso le prestazioni di Ibra, del leonesco Boateng, strepitoso protagonista della serata con un gol incredibile. Il ghanese, straripante, ha dato lezioni di posizione e di capacità balistiche superiori a Robinho che non può più permettersi di sbagliare gol elementari. Prendersela con Pato, inserito nella ripresa ma lontano dalla forma, è fuori luogo.
CENTROCAMPO DEBOLE — Ma il problema, si è visto, è il centrocampo. Van Bommel, autogol a parte (che può capitare), ha giocato a passo ridotto, con piedi ruvidi, proteggendo poco la difesa. Seedorf ha fatto il possibile, spegnendosi pian piano; Aquilani fisicamente è mancato, senza dimenticare che l’ex Liverpool ha provocato un rigore e non ha coperto in occasione del gol di Xavi. Che Braida e Galliani provvedano. I rinforzi serviranno anche per il campionato.
La sconfitta col Barça fra gli acuti di Ibra e Boateng e le pecche di un centrocampo che ha bisogno di interventi sul mercato a gennaio. Serve maggior continuità e un Robinho meno distratto
Massimiliano Allegri non è deluso. Nel Milan che ha perso 3-2 con il Barcellona, ha intravisto i tratti somatici necessari per affrontare, chiunque sarà l’avversario, gli ottavi di finale. Passando il turno, ovviamente. Il tecnico livornese è onesto; sa bene che attualmente non c’è partita con i catalani, ma i margini di miglioramento ci sono. Non ha le certezze di Pep Guardiola, ma può confidare nella parentesi di mercato di gennaio, alla ricerca di un paio di innesti, magari geniali, un po’ come quelli voluti da Galliani con l’acquisto di Cassano e Van Bommel, ritenuti poi decisivi per la conquista dello scudetto.
CAMBIARE ROTTA — Ma, come ha detto Guardiola, “è meglio arrivare primi che secondi”. Una dichiarazione che deve far riflettere la società rossonera, ormai abbonata (è la terza volta) alla piazza d’onore, con successiva eliminazione agli ottavi come nelle due edizioni passate di Champions. Troppo poco per la squadra più titolata al mondo che, nel bene e nel male, ha caratterizzato lo scorso decennio con due finali vinte, una persa e una semifinale.
IBRA, BOA E POI? — Domanda: ma può davvero dare fiducia (Allegri dixit) la sconfitta di San Siro? Per certi versi la considerazione dell’allenatore del Milan è esatta. Ma per azzerare simili gap, occorre gestire le partite con maggiore continuità, magari sfruttando di più i punti deboli degli avversari. Il Barcellona, infatti, ha sofferto quando i rossoneri hanno aggredito con maggiore veemenza le fasce. La fiducia passa sicuramente attraverso le prestazioni di Ibra, del leonesco Boateng, strepitoso protagonista della serata con un gol incredibile. Il ghanese, straripante, ha dato lezioni di posizione e di capacità balistiche superiori a Robinho che non può più permettersi di sbagliare gol elementari. Prendersela con Pato, inserito nella ripresa ma lontano dalla forma, è fuori luogo.
CENTROCAMPO DEBOLE — Ma il problema, si è visto, è il centrocampo. Van Bommel, autogol a parte (che può capitare), ha giocato a passo ridotto, con piedi ruvidi, proteggendo poco la difesa. Seedorf ha fatto il possibile, spegnendosi pian piano; Aquilani fisicamente è mancato, senza dimenticare che l’ex Liverpool ha provocato un rigore e non ha coperto in occasione del gol di Xavi. Che Braida e Galliani provvedano. I rinforzi serviranno anche per il campionato.