Lei: "Perdono il mio violentatore!". Lui la uccide
Buenos Aires - Forse il finale di questa storia era già scritto. Forse perché le avvisaglie c'erano già tutte. Sta di fatto che l'epilogo è, comunque, drammatico. Carla Figueroa, 19 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito Marcelo Tomaselli, 23 anni nella loro casa General Pico a 600 chilometri da Buenos Aires. Lui che solo otto mesi prima l'aveva stuprata e per questo è stato anche in carcere. A salvarlo Carla che ha ritirato tutte le accuse e l'ha sposato.
La vicenda – Amore e crudeltà. Carla e Marcelo si sono conosciutiquattro anni fa. Si sono innamorati ed è nato anche un bambino che oggi ha due anni. Una storia conflittuale, dicono gli amici. Alti e bassi. Litigi violenti. Poi a marzo la separazione. Lui non voleva lasciarla andare. Così il 14 aprile ha aspettato che uscisse dal locale dove
lavorava, l'ha minacciata con un coltello costringendola a entrare in auto. Poi lo stupro, la denuncia, il carcere. Sei mesi di prigione senza aver mai negato la violenza.
L'epilogo - Carla, però, cambia idea. Decide di rinunciare alle azioni legali. C'è chi dice che la scelta sia stata presa perché sotto pressione dall'avvocato dell'ex. Forse è stata minacciata. Forse ha pensato al figlio. Sta di fatto che il 28 ottobre si sono sposati. E l'iter giudiziario ha fatto sì che il 2 dicembre Marcelo fosse libero di
tornare a casa con Carla. Otto giorni dopo la nonna di Carla ha chiamata la polizia in piena notte: «Mia nipote è in un lago di sangue. Il marito l'ha accoltellata».
Buenos Aires - Forse il finale di questa storia era già scritto. Forse perché le avvisaglie c'erano già tutte. Sta di fatto che l'epilogo è, comunque, drammatico. Carla Figueroa, 19 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito Marcelo Tomaselli, 23 anni nella loro casa General Pico a 600 chilometri da Buenos Aires. Lui che solo otto mesi prima l'aveva stuprata e per questo è stato anche in carcere. A salvarlo Carla che ha ritirato tutte le accuse e l'ha sposato.
La vicenda – Amore e crudeltà. Carla e Marcelo si sono conosciutiquattro anni fa. Si sono innamorati ed è nato anche un bambino che oggi ha due anni. Una storia conflittuale, dicono gli amici. Alti e bassi. Litigi violenti. Poi a marzo la separazione. Lui non voleva lasciarla andare. Così il 14 aprile ha aspettato che uscisse dal locale dove
lavorava, l'ha minacciata con un coltello costringendola a entrare in auto. Poi lo stupro, la denuncia, il carcere. Sei mesi di prigione senza aver mai negato la violenza.
L'epilogo - Carla, però, cambia idea. Decide di rinunciare alle azioni legali. C'è chi dice che la scelta sia stata presa perché sotto pressione dall'avvocato dell'ex. Forse è stata minacciata. Forse ha pensato al figlio. Sta di fatto che il 28 ottobre si sono sposati. E l'iter giudiziario ha fatto sì che il 2 dicembre Marcelo fosse libero di
tornare a casa con Carla. Otto giorni dopo la nonna di Carla ha chiamata la polizia in piena notte: «Mia nipote è in un lago di sangue. Il marito l'ha accoltellata».