Chelsea, vittoria da titolo Il Liverpool è in disarmo
Nel primo posticipo della 37ª giornata di Premier League, i Blues di Ancelotti colgono un successo decisivo per il campionato: Gerrard regala il vantaggio a Drogba, poi Lampard fa 2-0. Il Manchester Utd, impegnato a Sunderland, è ora sotto di 4 punti
MILANO, 2 maggio 2010 - Dovrà passare la settimana a predicare concentrazione ai suoi uomini in vista della sfida col Wigan: poi, salvo miracoli, Carlo Ancelotti potrà festeggiare a Stamford Bridge il suo primo trionfo in Premier League. Di fatto, i giochi si sono decisi oggi: nel big match della 37ª giornata, il Chelsea ha vinto 2-0 ad Anfield, superando l'ultimo grosso ostacolo sulla via del traguardo. Ora i punti di vantaggio sul Manchester Utd, impegnato a Sunderland, sono 4: se i Red Devils non perderanno allo Stadium of Light, rimanderanno la festa dei Blues di sette giorni. Con buona probabilità, dunque, i Blues stapperanno lo champagne in casa: ne guadagnerà l'atmosfera, sarà la giusta cornice per un successo che la squadra di Ancelotti, tutto sommato, ha ampiamente meritato.
I RESTI DEL LIVERPOOL — E il Liverpool? Beh, c'era una volta il Liverpool. Se le voci di mercato sono vere, Rafa Benitez sta per lasciare una nave che affonda. Reduci dall'eliminazione in Europa League per mano dell'Atletico Madrid, i Reds hanno messo in campo contro il Chelsea le poche energie rimaste. Sfumata la rincorsa a un posto nella prossima Champions, Gerrard e compagni hanno giocato solo per onorare una grande classica del calcio inglese. E per zittire le malelingue, che ventilavano l'ipotesi di uno scarso impegno dei Reds, per fare un dispetto agli eterni rivali del Manchester Utd. Nella prima mezz'ora, il Liverpool (che senza Torres perde metà del suo potenziale) ha fatto decisamente di più degli avversari, sfiorando anche il vantaggio con un bel tiro di Aquilani. Poi si è sciolto, come è avvenuto altre decine di volte in questa stagione disgraziata.
GERRARD, MA CHE FAI? — Se poi perde la testa anche una bandiera come Gerrard, significa che non c'è proprio nulla da fare. La rete che ha sbloccato la sfida di Anfield, giunta al 33', è nata da un incredibile svarione del capitano in maglia rossa: un retropassaggio verso Reina su cui si è avventato Drogba, che ha messo a sedere il poritere prima di di insaccare a porta vuota. A quel punto, i Blues hanno preso coraggio, legittimando il risultato con una serie di occasioni mancate per questione di centimetri. E al 9' della ripresa è arrivato il 2-0 di Lampard, servito da un cross rasoterra di Anelka. Da lì in poi, solo la lunga attesa del fischio finale, col Liverpool vanamente proteso in avanti e i Blues a giocare al gatto col topo. A fine gara, l'espressione di Ancelotti era quella di un uomo che sa di aver vinto il campionato, ma non può dirlo.
Nel primo posticipo della 37ª giornata di Premier League, i Blues di Ancelotti colgono un successo decisivo per il campionato: Gerrard regala il vantaggio a Drogba, poi Lampard fa 2-0. Il Manchester Utd, impegnato a Sunderland, è ora sotto di 4 punti
MILANO, 2 maggio 2010 - Dovrà passare la settimana a predicare concentrazione ai suoi uomini in vista della sfida col Wigan: poi, salvo miracoli, Carlo Ancelotti potrà festeggiare a Stamford Bridge il suo primo trionfo in Premier League. Di fatto, i giochi si sono decisi oggi: nel big match della 37ª giornata, il Chelsea ha vinto 2-0 ad Anfield, superando l'ultimo grosso ostacolo sulla via del traguardo. Ora i punti di vantaggio sul Manchester Utd, impegnato a Sunderland, sono 4: se i Red Devils non perderanno allo Stadium of Light, rimanderanno la festa dei Blues di sette giorni. Con buona probabilità, dunque, i Blues stapperanno lo champagne in casa: ne guadagnerà l'atmosfera, sarà la giusta cornice per un successo che la squadra di Ancelotti, tutto sommato, ha ampiamente meritato.
I RESTI DEL LIVERPOOL — E il Liverpool? Beh, c'era una volta il Liverpool. Se le voci di mercato sono vere, Rafa Benitez sta per lasciare una nave che affonda. Reduci dall'eliminazione in Europa League per mano dell'Atletico Madrid, i Reds hanno messo in campo contro il Chelsea le poche energie rimaste. Sfumata la rincorsa a un posto nella prossima Champions, Gerrard e compagni hanno giocato solo per onorare una grande classica del calcio inglese. E per zittire le malelingue, che ventilavano l'ipotesi di uno scarso impegno dei Reds, per fare un dispetto agli eterni rivali del Manchester Utd. Nella prima mezz'ora, il Liverpool (che senza Torres perde metà del suo potenziale) ha fatto decisamente di più degli avversari, sfiorando anche il vantaggio con un bel tiro di Aquilani. Poi si è sciolto, come è avvenuto altre decine di volte in questa stagione disgraziata.
GERRARD, MA CHE FAI? — Se poi perde la testa anche una bandiera come Gerrard, significa che non c'è proprio nulla da fare. La rete che ha sbloccato la sfida di Anfield, giunta al 33', è nata da un incredibile svarione del capitano in maglia rossa: un retropassaggio verso Reina su cui si è avventato Drogba, che ha messo a sedere il poritere prima di di insaccare a porta vuota. A quel punto, i Blues hanno preso coraggio, legittimando il risultato con una serie di occasioni mancate per questione di centimetri. E al 9' della ripresa è arrivato il 2-0 di Lampard, servito da un cross rasoterra di Anelka. Da lì in poi, solo la lunga attesa del fischio finale, col Liverpool vanamente proteso in avanti e i Blues a giocare al gatto col topo. A fine gara, l'espressione di Ancelotti era quella di un uomo che sa di aver vinto il campionato, ma non può dirlo.