Si concordavano anche i rigori. “Quanto mi fai prendere?”, Pellissier nei guai
"Questa inchiesta è solo all'inizio". Un altro giorno, altri guai per il calcio italiano. L'inchiesta sul calcioscommesse sembra continuare ad allargarsi e i nomi dei calciatori in un qualche modo coinvolti diventano sempre di più. "Diciamo che adesso, quando guardo una partita, sono molto a disagio", dice il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Di Martino. Un sentimento che accomuna tanti tifosi.
Nei verbali sono comparsi nomi di tanti giocatori, molti di serie A. Decisivi in tal senso gli interrogatori di Gervasoni e Carobbio, che hanno dato piena collaborazione. Si sarebbe parlato a vario titolo di Stefano Mauri, centrocampista della Lazio, Cristian Bertani, attaccante della Sampdoria, Cesare Rickler, difensore del Bologna, e Nicola Ventola, opinionista di Sky ed ex attaccante di Inter, Torino e Novara. Pronte sono arrivate le smentite di quasi tutti gli interessati, prima tra tutte quella del procuratore di Mauri: "Il giocatore non è mai stato coinvolto in gare combinate". Ma il "pentito" Gervasoni sostiene che molti di loro siano complici del gruppo degli Zingari, gli slavi che condizionavano il risultato delle partite.
Il suo nome non è nuovo in riferimento ad alcune intercettazioni, soprattutto quella tra l’ex calciatore di Bari e Verona Antonio Bellavista ed uno degli allibratori arrestati ancora in estate, Erodiani, in cui i due si si ripromettono di parlare con "il Pelli" a proposito di una partita (Bari-Chievo) da sistemare ma emergerebbero alcune chiamate intercettate direttamente dal telefonino del calciatore. Come quella in cui, secondo quanto emerso in ambienti investigativi, si sentirebbe Pellissier parlare con una terza persona dall’accento meridionale e affermare "si può sapere quanto mi fai prendere da queste cose?", e l’interlocutore: "Dai 250 ai 400". Pellissier ride. Interlocutore: "Ho esagerato?". Pellissier: "No… anche un pò di meno". Pellissier, alla ricerca del centesimo gol con la maglia del Chievo, per adesso, non parla. Aveva parlato in estate, indignato per le citazioni riservategli da Massimo Erodiani davanti agli inquirenti che indagano sul calcioscommesse, e dall'estate a oggi non era successo niente: nemmeno un deferimento. Ora il suo nome ritorna fuori. La sua posizione è "congelata" ma è al vaglio degli inquirenti. E società e tifosi tremano, il Chievo rischia di essere coinvolto nella vicenda. Anche perché c'è un altro tesserato implicato, ovvero Stefano Bettarini, che all’epoca aveva firmato una sorta di contratto pubblicitario con la società veronese. Bettarini è infatti il protagonista di un’intercettazione telefonica nella quale l’ex giocatore parlerebbe con una dipendente della Lega calcio dalla quale, secondo le indagini, il gruppo di scommettitori avrebbe raccolto informazioni sulle inchieste in corso.
Non solo i risultati ma anche i calci di rigore venivano combinati. In occasione di Atalanta-Piacenza, la partita che ha scatenato tutte le indagini, Doni e Gervasoni si sarebbero accordati sul calcio di rigore. I due avrebbero stabilito che il rigore sarebbe stato calciato da Doni "forte e centrale" e il portiere si sarebbe buttato di lato, così che il gol sarebbe arrivato sicuramente. Effettivamente andò così: tiro centrale e portiere che si tuffa alla sua destra. Gol e risultato in cassaforte.
"E' una mazzata per il nostro calcio. All'estero noi allenatori italiano siamo additati come truffaldini: la parola che spesso usano è 'mafia'". Così Giovanni Trapattoni, ct dell'Irlanda, racconta al Tg1, come sta vivendo la vicenda del calcioscommesse. E su Cristiano Doni, che lui fece esordire in nazionale convocandolo anche per il mondiale del 2002 al posto di Roberto Baggio, dice: "Lo reputavo un ragazzo intelligente, ma mi devo ricredere. Già in passato era incappato in storie strane".
Conti correnti "cifrati" in Svizzera. Una montagna di soldi in ballo. E' l'accusa a carico, tra gli altri, di Giuseppe Signori: "riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di credito elvetico". Ciò che fa tremare Signori sono però gli sviluppi della "costola" svizzera dell'inchiesta madre, nata dopo che la banca Eurornobiliare di Lugano ha segnalato come "operazione sospetta" il trasferimento "di ingenti somme di denaro, attraverso un conto corrente riferibile alla società Clever Owerseas sa". Società che, attraverso una fiduciaria, era gestita da Signori e Sartor. Su questo conto sono stati fatti due versamenti, uno di 289mila euro, il 2 novembre 2010, e l'altro di 343mila euro il primo marzo 2011. Entrambi provenienti da un deposito di Singapore. Giorni dopo il versamento sul conto intestato alla Clever, si legge nelle carte della procura di Cremona che "la metà di quanto versato veniva prelevato allo sportello della Banca Eurornobiliare. In seguito, venivano effettuate svariate operazioni a favore di conti cifrati riconducibili a Signori, all'ex giocatore Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. In almeno due casi, Signori riceveva 50mila euro e, in uno di questi, rigirava 20mila euro su un conto del terzo socio, Luca Burini", dipendente di una società di autoricambi di Forlì. Un giro di soldi strano, insomma, che ha insospettito gli inquirenti e ha chiamato in causa due protagonisti in negativo del Calcioscommesse. La Cleaver risulta "di fatto amministrata dalla Società Fiduciaria Pieffeci professional consulting sas", costituita da Ragone e dallo stesso Sartor. "Pure Giuseppe Signori – sempre stando agli atti della Procura lombarda – avrebbe dovuto farne parte, tanto che risulta traccia che lo stesso si sia recato a Lugano per l'apertura della società".
Ma l'aspetto più agghiacciante dell'intera vicenda è che secondo gli inquirenti i calciatori avrebbero continuato a scommettere anche in questa stagione e quindi ben dopo lo scoppio dello scandalo estivo. "L'ultima partita che stiamo esaminando risale al 30 novembre". Nuove sorprese sono dietro l'angolo, dopo che Gervasoni ha citato altre tre partite di A della scorsa stagione: si tratta di Palermo-Bari, Lazio-Genoa e la già "celebre" Lecce-Lazio.
Il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto e ottenuto le carte dalla procura di Cremona. L'indagine sportiva partità subito. Le tempistiche saranno strette, ma non strettissime. Le audizioni cominceranno presumibilmente nella seconda metà di gennaip. Gli esiti dell'inchiesta sono difficili da prevedere, ma al momento chi rischia di più è certamente l'Atalanta. Il club bergamasco rischia una nuova penalizzazione o addirittura la retrocessione in serie B a fine campionato. Ma non è l'unica società che potrebbe incappare in una penalità.
Nei verbali sono comparsi nomi di tanti giocatori, molti di serie A. Decisivi in tal senso gli interrogatori di Gervasoni e Carobbio, che hanno dato piena collaborazione. Si sarebbe parlato a vario titolo di Stefano Mauri, centrocampista della Lazio, Cristian Bertani, attaccante della Sampdoria, Cesare Rickler, difensore del Bologna, e Nicola Ventola, opinionista di Sky ed ex attaccante di Inter, Torino e Novara. Pronte sono arrivate le smentite di quasi tutti gli interessati, prima tra tutte quella del procuratore di Mauri: "Il giocatore non è mai stato coinvolto in gare combinate". Ma il "pentito" Gervasoni sostiene che molti di loro siano complici del gruppo degli Zingari, gli slavi che condizionavano il risultato delle partite.
Il suo nome non è nuovo in riferimento ad alcune intercettazioni, soprattutto quella tra l’ex calciatore di Bari e Verona Antonio Bellavista ed uno degli allibratori arrestati ancora in estate, Erodiani, in cui i due si si ripromettono di parlare con "il Pelli" a proposito di una partita (Bari-Chievo) da sistemare ma emergerebbero alcune chiamate intercettate direttamente dal telefonino del calciatore. Come quella in cui, secondo quanto emerso in ambienti investigativi, si sentirebbe Pellissier parlare con una terza persona dall’accento meridionale e affermare "si può sapere quanto mi fai prendere da queste cose?", e l’interlocutore: "Dai 250 ai 400". Pellissier ride. Interlocutore: "Ho esagerato?". Pellissier: "No… anche un pò di meno". Pellissier, alla ricerca del centesimo gol con la maglia del Chievo, per adesso, non parla. Aveva parlato in estate, indignato per le citazioni riservategli da Massimo Erodiani davanti agli inquirenti che indagano sul calcioscommesse, e dall'estate a oggi non era successo niente: nemmeno un deferimento. Ora il suo nome ritorna fuori. La sua posizione è "congelata" ma è al vaglio degli inquirenti. E società e tifosi tremano, il Chievo rischia di essere coinvolto nella vicenda. Anche perché c'è un altro tesserato implicato, ovvero Stefano Bettarini, che all’epoca aveva firmato una sorta di contratto pubblicitario con la società veronese. Bettarini è infatti il protagonista di un’intercettazione telefonica nella quale l’ex giocatore parlerebbe con una dipendente della Lega calcio dalla quale, secondo le indagini, il gruppo di scommettitori avrebbe raccolto informazioni sulle inchieste in corso.
Non solo i risultati ma anche i calci di rigore venivano combinati. In occasione di Atalanta-Piacenza, la partita che ha scatenato tutte le indagini, Doni e Gervasoni si sarebbero accordati sul calcio di rigore. I due avrebbero stabilito che il rigore sarebbe stato calciato da Doni "forte e centrale" e il portiere si sarebbe buttato di lato, così che il gol sarebbe arrivato sicuramente. Effettivamente andò così: tiro centrale e portiere che si tuffa alla sua destra. Gol e risultato in cassaforte.
"E' una mazzata per il nostro calcio. All'estero noi allenatori italiano siamo additati come truffaldini: la parola che spesso usano è 'mafia'". Così Giovanni Trapattoni, ct dell'Irlanda, racconta al Tg1, come sta vivendo la vicenda del calcioscommesse. E su Cristiano Doni, che lui fece esordire in nazionale convocandolo anche per il mondiale del 2002 al posto di Roberto Baggio, dice: "Lo reputavo un ragazzo intelligente, ma mi devo ricredere. Già in passato era incappato in storie strane".
Conti correnti "cifrati" in Svizzera. Una montagna di soldi in ballo. E' l'accusa a carico, tra gli altri, di Giuseppe Signori: "riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di credito elvetico". Ciò che fa tremare Signori sono però gli sviluppi della "costola" svizzera dell'inchiesta madre, nata dopo che la banca Eurornobiliare di Lugano ha segnalato come "operazione sospetta" il trasferimento "di ingenti somme di denaro, attraverso un conto corrente riferibile alla società Clever Owerseas sa". Società che, attraverso una fiduciaria, era gestita da Signori e Sartor. Su questo conto sono stati fatti due versamenti, uno di 289mila euro, il 2 novembre 2010, e l'altro di 343mila euro il primo marzo 2011. Entrambi provenienti da un deposito di Singapore. Giorni dopo il versamento sul conto intestato alla Clever, si legge nelle carte della procura di Cremona che "la metà di quanto versato veniva prelevato allo sportello della Banca Eurornobiliare. In seguito, venivano effettuate svariate operazioni a favore di conti cifrati riconducibili a Signori, all'ex giocatore Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. In almeno due casi, Signori riceveva 50mila euro e, in uno di questi, rigirava 20mila euro su un conto del terzo socio, Luca Burini", dipendente di una società di autoricambi di Forlì. Un giro di soldi strano, insomma, che ha insospettito gli inquirenti e ha chiamato in causa due protagonisti in negativo del Calcioscommesse. La Cleaver risulta "di fatto amministrata dalla Società Fiduciaria Pieffeci professional consulting sas", costituita da Ragone e dallo stesso Sartor. "Pure Giuseppe Signori – sempre stando agli atti della Procura lombarda – avrebbe dovuto farne parte, tanto che risulta traccia che lo stesso si sia recato a Lugano per l'apertura della società".
Ma l'aspetto più agghiacciante dell'intera vicenda è che secondo gli inquirenti i calciatori avrebbero continuato a scommettere anche in questa stagione e quindi ben dopo lo scoppio dello scandalo estivo. "L'ultima partita che stiamo esaminando risale al 30 novembre". Nuove sorprese sono dietro l'angolo, dopo che Gervasoni ha citato altre tre partite di A della scorsa stagione: si tratta di Palermo-Bari, Lazio-Genoa e la già "celebre" Lecce-Lazio.
Il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto e ottenuto le carte dalla procura di Cremona. L'indagine sportiva partità subito. Le tempistiche saranno strette, ma non strettissime. Le audizioni cominceranno presumibilmente nella seconda metà di gennaip. Gli esiti dell'inchiesta sono difficili da prevedere, ma al momento chi rischia di più è certamente l'Atalanta. Il club bergamasco rischia una nuova penalizzazione o addirittura la retrocessione in serie B a fine campionato. Ma non è l'unica società che potrebbe incappare in una penalità.