Picchiati ripetutamente a colpi di bastone e cavo elettrico da soldati dell'esercito lealista siriano: e' la sorte di due giovani di una localita' della regione meridionale di Daraa, ripresi da un filmato amatoriale pubblicato nelle ultime ore su Internet. Il video (youtu.be/DPkoxm4befI), di cui non compare la data ma solo il luogo di realizzazione – Nuayma, villaggio vicino a Daraa – e' stato presumibilmente ripreso da un soldato lealista o da un membro delle forze di sicurezza di Damasco mentre due suoi colleghi, in divisa militare, uno con un berretto e l'altro con l'elmetto, si accaniscono con un bastone e con un cavo elettrico usato a mo' di frusta, contro due giovani in abiti civili. Il filmato, pubblicato sul canale Youtube di Ugarit, una delle piattaforme mediatiche degli attivisti anti-regime, mostra i giovani, col volto coperto dalle loro stesse maglie e accucciati a terra, proteggersi con le mani e supplicare i militari di smettere di picchiarli. ''Non abbiamo armi, ve lo giuro, non abbiamo armi!'', ripete uno dei due giovani.
Ci sono anche due bimbi, di sette e otto anni, tra le dieci persone uccise – le prime del 2012 – nelle ultime 24 ore in Siria dalla repressione del regime di Damasco. Lo riferiscono stamani i Comitati di coordinamento locale degli attivisti, che pubblicano la lista dettagliata e aggiornata delle vittime, fornendo gli indirizzi Internet ai video amatoriali che mostrano le salme delle persone uccise.
"Nelle città siriane si spara ancora… è difficile determinare chi spari contro chi… il cessate il fuoco deve essere immediato e completo per assicurare la protezione dei civili", lo ha detto oggi il segretario generale della Lega Araba, in una conferenza stampa al Cairo trasmessa in diretta dalla tv panaraba al Arabiya.
La presa del regime di Bashar Assad sul proprio Paese si sta allentando e la Siria "rischia di uscire di controllo". Di conseguenza Israele deve mantenere grande vigilanza, perché le conseguenze potrebbero essere avvertite nelle alture occupate del Golan o anche in una zona molto più vasta. Lo ha affermato oggi il ministro della difesa Ehud Barak, deponendo di fronte alla Commissione parlamentare per gli affari esteri e la difesa.
Secondo Barak, la situazione della famiglia Assad si sta aggravando, per un insieme di ragioni interne ed esterne. "Anche se è difficile prevedere con precisione il momento della caduta, la tendenza è evidente" ha detto Barak, secondo cui in assenza di una alternativa politica al regime non è comunque prevedibile per il momento un intervento esterno contro Assad. Secondo Barak, finora in Siria sono rimasti uccisi 5.000 civili e molte centinaia di militari. "Le defezioni sono molte, nei vertici siriani si aprono fessure" ha affermato. Anche se previsioni sul dopo-Assad sono difficili, secondo Barak è già chiaro che esso rappresenterà "un colpo per l'asse Iran-Siria-Hezbollah". Descrivendo a grandi linee le tendenze nella Regione, Barak ha rilevato che l'Iran porta avanti i propri progetti nucleari con grande determinazione malgrado le pressioni esterne; sono basse, ha aggiunto, le probabilità che nei suoi confronti vengano adottate "sanzioni paralizzanti. Il futuro parlamento egiziano, ha previsto, sarà di carattere islamico ed "esprimerà una agenda anti-israeliana", anche se per il momento i trattati di pace con Israele non sono in pericolo. Sul fronte palestinese, Barak ha insistito che Israele deve ricercare una intesa con la leadership pragmatica di Ramallah.
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