Prof nazista scrive su FB: ‘farò una strage di ebrei e negroni’
Torino - Minacce contro gli ebrei, ma non solo. Anche contro i neri ("negroni che spacciano") e le donne, in special modo quelle scese in piazza per "Se non ora quando" meno di un anno fa. Protagonista e autore di questi deliri filonazisti, un professore di Torino, Renato Pallavidini, titolare di una cattedra in storia e filosofia in un liceo del capoluogo piemontese e già passato agli onori delle cronache nel 2007, per l'accusa di negazionismo.
Pallavidini, che si è recentemente iscritto a Facebook, ha iniziato ad usare il social network nella maniera meno politically correct possibile, scatenando le sue idee antisemite e xenofobe in un profilo dominato da foto di Mussolini e Hitler, che il prof ringrazia per aver "sconfitto gli ebrei". Il quotidiano la Repubblica, quest'oggi, rivela che il discusso prof, molto attivo sui siti web neofascisti e in malattia retribuita fino a fine marzo, sarebbe ancora titolare di una cattedra al liceo classico D'Azeglio di Torino (dove ha insegnato fino a giugno 2011).
Su Facebook, l'uomo minaccia addirittura azioni violente: "Avviso ai luridi bastardi ebrei che ci controllano in quella terra di ***** e di froci chiamata California – si legge, tra le altre cose – Se mi togliete questa foto (una stretta di mano tra Mussolini e Hitler, ndr), vado con la mia pistola, alla sinagoga vicinissima a casa mia e stendo un po' di parassiti ebrei che la frequentano. Vi conviene stuzzicare il can che dorme?".
Pochi giorni prima, un affondo contro alcuni spacciatori (definiti "negroni") nella zona di casa sua: "C'è qualcuno che mi aiuta nel tiro a segno?". A fine novembre, una lettera al sindaco Fassino e altri deliri contro "negri, zingari, mongoloidi e handicappati. Applicate la politica del dottor Mengele". E ancora, insulti alle "femministe represse" e l'auspicio che queste "vengano deportate in massa nei lager" ed elogi a Gianluca Casseri, l'autore della strage di Firenze.
"Perché devo spiegare il senso di ciò che scrivo su Facebook? – si difende Pallavidini, interpellato dal quotidiano di Ezio Mauro – da quando le comunità ebraiche mi hanno attaccato, il mio atteggiamento è cambiato".
Pallavidini, che si è recentemente iscritto a Facebook, ha iniziato ad usare il social network nella maniera meno politically correct possibile, scatenando le sue idee antisemite e xenofobe in un profilo dominato da foto di Mussolini e Hitler, che il prof ringrazia per aver "sconfitto gli ebrei". Il quotidiano la Repubblica, quest'oggi, rivela che il discusso prof, molto attivo sui siti web neofascisti e in malattia retribuita fino a fine marzo, sarebbe ancora titolare di una cattedra al liceo classico D'Azeglio di Torino (dove ha insegnato fino a giugno 2011).
Su Facebook, l'uomo minaccia addirittura azioni violente: "Avviso ai luridi bastardi ebrei che ci controllano in quella terra di ***** e di froci chiamata California – si legge, tra le altre cose – Se mi togliete questa foto (una stretta di mano tra Mussolini e Hitler, ndr), vado con la mia pistola, alla sinagoga vicinissima a casa mia e stendo un po' di parassiti ebrei che la frequentano. Vi conviene stuzzicare il can che dorme?".
Pochi giorni prima, un affondo contro alcuni spacciatori (definiti "negroni") nella zona di casa sua: "C'è qualcuno che mi aiuta nel tiro a segno?". A fine novembre, una lettera al sindaco Fassino e altri deliri contro "negri, zingari, mongoloidi e handicappati. Applicate la politica del dottor Mengele". E ancora, insulti alle "femministe represse" e l'auspicio che queste "vengano deportate in massa nei lager" ed elogi a Gianluca Casseri, l'autore della strage di Firenze.
"Perché devo spiegare il senso di ciò che scrivo su Facebook? – si difende Pallavidini, interpellato dal quotidiano di Ezio Mauro – da quando le comunità ebraiche mi hanno attaccato, il mio atteggiamento è cambiato".