Stanco del 3D? Ecco gli occhialini che trasformano in 2D
Non tutti sono fan della terza dimensione. La nuova tecnologia cinematografica spesso è solo una tattica commerciale per portare sempre più persone al cinema, quel luogo ancestrale che con l'evoluzione dell'home video casalingo per molti sta diventando solo un lontano ricordo.
Usato a sproposito nella maggior parte dei casi, il 3D può anche provocare nausea e mal di testa ma c'è un rimedio: gli occhiali che trasformano il segnale RealD, il più diffuso, nella care vecchie due dimensioni. Il funzionamento è semplice: nelle proiezioni in tre dimensioni sullo schermo scorrono due immagini sovrapposte che vengono scisse e convogliate all'occhio destro e sinistro. Dalla differenza tra le due nasce la profondità. Questi occhiali annullano il segnale diretto all'occhio sinistro e lasciano solo quello per l'occhio destro, generalmente il canale principale in ogni film.
Gadgettino in tutto simile ai classici occhialetti neri con le lenti scure, può essere usato come cura dai mali del 3D o come segno di protesta personale. C'è poi chi sta pensando di scatenare un vero hacking su scala mondiale: basterebbe che ognuno di noi sostituisse questi occhiali a quelli 3D dei cinema per dimostrare a chi ancora non l'ha capito che la terza dimensione, come il cinema, è un'arte e chi ne fa un uso incongruo è solo un suo carnefice.
Usato a sproposito nella maggior parte dei casi, il 3D può anche provocare nausea e mal di testa ma c'è un rimedio: gli occhiali che trasformano il segnale RealD, il più diffuso, nella care vecchie due dimensioni. Il funzionamento è semplice: nelle proiezioni in tre dimensioni sullo schermo scorrono due immagini sovrapposte che vengono scisse e convogliate all'occhio destro e sinistro. Dalla differenza tra le due nasce la profondità. Questi occhiali annullano il segnale diretto all'occhio sinistro e lasciano solo quello per l'occhio destro, generalmente il canale principale in ogni film.
Gadgettino in tutto simile ai classici occhialetti neri con le lenti scure, può essere usato come cura dai mali del 3D o come segno di protesta personale. C'è poi chi sta pensando di scatenare un vero hacking su scala mondiale: basterebbe che ognuno di noi sostituisse questi occhiali a quelli 3D dei cinema per dimostrare a chi ancora non l'ha capito che la terza dimensione, come il cinema, è un'arte e chi ne fa un uso incongruo è solo un suo carnefice.