Sicilia bloccata. Aggiornamento 18 Gennaio
SICILIA - Mattina: Prosegue la protesta in Sicilia degli autotrasportatori, degli agricoltori e dei pescatori, con i presidi attivati lungo i nodi stradali, nei porti, negli impianti petrolchimici e nei mercati ortofrutticoli. I promotori minacciano il blocco dei camion e delle attività ad oltranza se non riceveranno ascolto dal Governo.
Dopo il primo giorno di avvio ed il secondo di consolidamento, la protesta siciliana giunge a metà del suo percorso, senza però trovare ancora alcuno sbocco politico. Anche oggi sono previsti i presidi negli stessi punti dei due giorni precedenti ed è stata convocata una manifestazione a Pachino. Durante la mattinata dovrebbe svolgersi un incontro tra i promotori per decidere come procedere. Intanto, sull'intera isola la maggior parte dei distributori di carburante sono chiusi e si segnalano lunghe code nei supermercati per fare scorte. E la protesta, che durerà fino a venerdì 20 gennaio, ha superato lo Stretto: ieri ci sono stati presidi in Calabria, a Lamezia Terme, Gioia Tauro e Sibari. TrasportoEuropa prosegue la sua diretta online, anche sul canale #fermosicilia di Twitter.
Pomeriggio: Ai presidi già attivati nei primi due giorni della protesta siciliana, se ne sono aggiunti di nuovi. Intanto, il blocco dei camion sta provocando la chiusura di buona parte dei distributori di carburante dell'isola, mentre i primi disagi appaiono anche ai supermercati, dove numerose persone stanno facendo provviste di generi alimentari. Problemi al petrolchimico di Gela.
Sul versante istituzionale, è stata indetta per la mattina di giovedì 19 gennaio una riunione tra i rappresentanti delle associazioni che compongono il movimento Forza d'Urto (tra cui quella degli autotrasportatori Aias), il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ed i Prefetti dell'isola. TrasportoEuropa prosegue con la cronaca in tempo reale degli eventi.
Dopo il primo giorno di avvio ed il secondo di consolidamento, la protesta siciliana giunge a metà del suo percorso, senza però trovare ancora alcuno sbocco politico. Anche oggi sono previsti i presidi negli stessi punti dei due giorni precedenti ed è stata convocata una manifestazione a Pachino. Durante la mattinata dovrebbe svolgersi un incontro tra i promotori per decidere come procedere. Intanto, sull'intera isola la maggior parte dei distributori di carburante sono chiusi e si segnalano lunghe code nei supermercati per fare scorte. E la protesta, che durerà fino a venerdì 20 gennaio, ha superato lo Stretto: ieri ci sono stati presidi in Calabria, a Lamezia Terme, Gioia Tauro e Sibari. TrasportoEuropa prosegue la sua diretta online, anche sul canale #fermosicilia di Twitter.
- Numerosi cittadini stanno facendo scorta di viveri nei supermercati di diverse città siciliane.
- Capitaneria Porto di Palermo ha chiuso varco d'accesso all'area portuale per motivi di sicurezza.
- La mattina del 19 gennaio si svolgerà a Palermo un incontro tra i rappresentanti della associazioni Forza d'Urto, il presidente della Regione Raffaele Lombardo ed i Prefetti.
- Autocisterne di carburante viaggiano scortate dalla Polizia.
- Polizia Urbana di Palermo è intervenuta per sciogliere alcuni ingorghi avvenuti presso stazioni distribuzione carburante.
- Secondo fonti d'agenzia, a Catania oltre il 90% dei benzinai è rimasto senza carburante.
- L'associazione degli autotrasportatori siciliani Aitras, che aderisce al fermo proclamato dall'Aias, ha diffuso l'elenco delle richieste che avanzerà al Governo Monti: gasolio professionale per autotrasportatori, agricoltori, pescatori, allevatori; tariffe obbligatorie per la sicurezza stradale da applicarsi direttamente senza necessità da parte dell'autotrasportatore di denunciare il committente; credito per tutte le categorie di artigiani e agricoltori a tassi superagevoltati; sgravi fiscali per tutte le imprese con dipendenti e per neo-assunzioni; aiuti alle imprese agricole che promuovono in made in Sicily; riconoscimento di lavoro usurante per autotrasportatori e agricoltori con pensionamento previsto a 60 anni e 30 di contributi; traghetti Messina – Villa S.G. gratuiti per i residenti siciliani e calabresi, in ottemperanza alla continuità territoriale prevista dalla Costituzione; incentivare le autostrade del mare per la filiera agroalimentare del prodotto fresco; modifica nella normativa europea e italiana relativa alle ore di guida e di riposo degli autotrasportatori; creazione di infrastrutture logistiche, intermodali, viaria e ferroviarie; rivisitazione di tutti i tavoli istituzionali ove siano presenti le associazioni nazionali (Albi, Camere di Commercio, autorità portuali, Consulta dell'Autotrasporto, CNEL).
- Segnalate lunghe code ai distributori di carburante che non hanno ancora chiuso, prezzo della benzina tocca due euro al litro.
- Segnalato blocco dei veicoli industriali a Porto Empedocle, all'altezza dello stabilimento Italcementi.
Pomeriggio: Ai presidi già attivati nei primi due giorni della protesta siciliana, se ne sono aggiunti di nuovi. Intanto, il blocco dei camion sta provocando la chiusura di buona parte dei distributori di carburante dell'isola, mentre i primi disagi appaiono anche ai supermercati, dove numerose persone stanno facendo provviste di generi alimentari. Problemi al petrolchimico di Gela.
Sul versante istituzionale, è stata indetta per la mattina di giovedì 19 gennaio una riunione tra i rappresentanti delle associazioni che compongono il movimento Forza d'Urto (tra cui quella degli autotrasportatori Aias), il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ed i Prefetti dell'isola. TrasportoEuropa prosegue con la cronaca in tempo reale degli eventi.
- Nuovi presidi a Catania: bivio Mineo della SS385 e zona cimitero di Caltagirone. Rimangono blocchi al porto, nella zona industriale e svincolo Etnei della tangenziale.
- I dipendenti dell'impianto petrolchimico di Gela non possono andare al lavoro, attività sospese. La direzione dell'impianto ha convocato i sindacati per affrontare il mancato arrivo dei turnisti, bloccati questa mattina all'ingresso dai dimostranti. Ora stanno lavorando gli addetti del turno di notte. Si riscontrano difficoltà anche per il trasporto marittimo dei prodotti e l'Eni sta considerando l'ipotesi di sospendere la produzione, anche perché i depositi sono colmi.
- Chiuso il mercato ortofrutticolo di Vittoria.