MADRID (Spagna), 23 gennaio 2012
IL TECNICO dei madridisti sulle critiche ricevute: "Non mi era mai successo ma c'è una prima volta per tutto. Il rapporto con la dirigenza è ottimo". Ma già si parla di addio a giugno con grossa liquidazione
Prima i fischi, poi la bomba. Serata intensa quella di domenica per Jose Mourinho. Che ha visto il suo Real Madrid reagire e schiacciare l’Athletic Bilbao per chiudere il girone d’andata a +5 sul Barcellona ma ha anche sentito in 4 diverse occasioni, i fischi del Bernabeu. "Non mi era mai successo, né al Porto, né al Chelsea, né all’Inter, ma non c’è nessun problema, c’è una prima volta per tutto - ha detto Mou sorridendo in conferenza stampa - O per quasi tutto. Qui hanno fischiato Zidane, Ronaldo e Cristiano Ronaldo, perché non possono fischiare me? Nessun problema”.
LA BOMBA — Nella notte nella rumorosa trasmissione Punto Pelota ecco il ‘bombazo’. Uno dei partecipanti si alza, risponde a una chiamata telefonica poi torna e dice teatralmente: “Mourinho ha deciso che il 30 giugno lascerà il Real Madrid”. Notizia ripresa da As ma non da Marca. Notizia che al di là di tutto ha una base di verità che non si poggia sui fischi del Bernabeu quanto sulle difficoltà di rapporti nello spogliatoio e le difficoltà incontrate nel tentativo frustrato di distruzione del Barcellona, incarico per il quale Mou era stato strappato all’Inter da Florentino Perez.
LE FRASI — È da qualche tempo che si pensa che Mou possa andar via a fine anno: da vincitore, a testa alta, o da sconfitto, con una grossa liquidazione. La rivelazione televisiva arriva dunque nella serata giusta e non dice qualcosa di assolutamente nuovo. E poi arriva dopo alcune frasi sibilline pronunciate dallo stesso Mourinho in conferenza stampa: “Ho un gran rapporto con il presidente e i dirigenti del club: con me non ci sono né ci saranno problemi”, e poi: “Non sono stato io a volere il Real Madrid, mi hanno chiamato loro”, e ancora: “Io faccio solo il mio lavoro, e magari riesco ad aver successo e un giorno saranno altri a essere tristi”. Mou gioca di strategia, e se il finale della sua storia madrilena può essere considerato prossimo, non è ancora stato scritto. Anche perché mercoledì al Camp Nou c’è un altro Clasico.
IL TECNICO dei madridisti sulle critiche ricevute: "Non mi era mai successo ma c'è una prima volta per tutto. Il rapporto con la dirigenza è ottimo". Ma già si parla di addio a giugno con grossa liquidazione
Prima i fischi, poi la bomba. Serata intensa quella di domenica per Jose Mourinho. Che ha visto il suo Real Madrid reagire e schiacciare l’Athletic Bilbao per chiudere il girone d’andata a +5 sul Barcellona ma ha anche sentito in 4 diverse occasioni, i fischi del Bernabeu. "Non mi era mai successo, né al Porto, né al Chelsea, né all’Inter, ma non c’è nessun problema, c’è una prima volta per tutto - ha detto Mou sorridendo in conferenza stampa - O per quasi tutto. Qui hanno fischiato Zidane, Ronaldo e Cristiano Ronaldo, perché non possono fischiare me? Nessun problema”.
LA BOMBA — Nella notte nella rumorosa trasmissione Punto Pelota ecco il ‘bombazo’. Uno dei partecipanti si alza, risponde a una chiamata telefonica poi torna e dice teatralmente: “Mourinho ha deciso che il 30 giugno lascerà il Real Madrid”. Notizia ripresa da As ma non da Marca. Notizia che al di là di tutto ha una base di verità che non si poggia sui fischi del Bernabeu quanto sulle difficoltà di rapporti nello spogliatoio e le difficoltà incontrate nel tentativo frustrato di distruzione del Barcellona, incarico per il quale Mou era stato strappato all’Inter da Florentino Perez.
LE FRASI — È da qualche tempo che si pensa che Mou possa andar via a fine anno: da vincitore, a testa alta, o da sconfitto, con una grossa liquidazione. La rivelazione televisiva arriva dunque nella serata giusta e non dice qualcosa di assolutamente nuovo. E poi arriva dopo alcune frasi sibilline pronunciate dallo stesso Mourinho in conferenza stampa: “Ho un gran rapporto con il presidente e i dirigenti del club: con me non ci sono né ci saranno problemi”, e poi: “Non sono stato io a volere il Real Madrid, mi hanno chiamato loro”, e ancora: “Io faccio solo il mio lavoro, e magari riesco ad aver successo e un giorno saranno altri a essere tristi”. Mou gioca di strategia, e se il finale della sua storia madrilena può essere considerato prossimo, non è ancora stato scritto. Anche perché mercoledì al Camp Nou c’è un altro Clasico.