Nintendo: “Riporteremo in vita su 3DS alcune serie terze parti del passato”
Una lanciatissima Nintendo quella che emerge dall’ultimo report di Nikkei, importante testata nipponica che tratta di notizie finanziarie ed economiche. La compagnia di Kyoto starebbe infatti collaborando con alcune software house giapponesi per il rilancio di alcuni franchise da tempo assenti nel mondo dei videogiochi, come parte di una strategia atta a rafforzare la line-up del 3DS (e magari, in futuro, del Wii U), già di per sé ricca del supporto delle terze parti.
Il primo marchio ad essere interessato dall’iniziativa è Seaman; poco conosciuto in Occidente, e sviluppato da SEGA in collaborazione con Yoot Saito (ora al lavoro con Level-5 su Guild 01), il primo capitolo della serie uscì su Dreamcast nel 1999, diventando il terzo gioco più venduto sulla console dopo Sonic Adventure e Resident Evil Code: Veronica; in seguito, fu portato su PS2 e sempre lì ne uscì il seguito, Seaman 2, nel 2007. Forse tra i più bizzarri progetti partoriti dall’industria video-ludica dei tempi, Seaman era un simulatore di… evoluzione, nel quale bisognava interagire con una creatura molto particolare, che partiva come fungo per poi diventare un pesce ed infine una rana dal volto antropomorfo; il compito era quello di prendersi cura dello strano essere, sfamandolo ed addestrandolo, ma anche parlandogli attraverso il microfono del Dreamcast. Seaman era doppiato, nella versione nordamericana, da Leonard Nimoy, celebre per il ruolo di Spock nella serie di Star Trek degli anni Sessanta.
Nonostante la serie non sia molto conosciuta in Occidente, questa potrebbe essere un’occasione per darle una seconda possibilità. Ma Nintendo potrebbe collaborare per far rivivere franchise ben più importanti, come Onimusha di Capcom, Secret of Mana di Square Enix oppure Zone of the Enders di Konami.
Una lanciatissima Nintendo quella che emerge dall’ultimo report di Nikkei, importante testata nipponica che tratta di notizie finanziarie ed economiche. La compagnia di Kyoto starebbe infatti collaborando con alcune software house giapponesi per il rilancio di alcuni franchise da tempo assenti nel mondo dei videogiochi, come parte di una strategia atta a rafforzare la line-up del 3DS (e magari, in futuro, del Wii U), già di per sé ricca del supporto delle terze parti.
Il primo marchio ad essere interessato dall’iniziativa è Seaman; poco conosciuto in Occidente, e sviluppato da SEGA in collaborazione con Yoot Saito (ora al lavoro con Level-5 su Guild 01), il primo capitolo della serie uscì su Dreamcast nel 1999, diventando il terzo gioco più venduto sulla console dopo Sonic Adventure e Resident Evil Code: Veronica; in seguito, fu portato su PS2 e sempre lì ne uscì il seguito, Seaman 2, nel 2007. Forse tra i più bizzarri progetti partoriti dall’industria video-ludica dei tempi, Seaman era un simulatore di… evoluzione, nel quale bisognava interagire con una creatura molto particolare, che partiva come fungo per poi diventare un pesce ed infine una rana dal volto antropomorfo; il compito era quello di prendersi cura dello strano essere, sfamandolo ed addestrandolo, ma anche parlandogli attraverso il microfono del Dreamcast. Seaman era doppiato, nella versione nordamericana, da Leonard Nimoy, celebre per il ruolo di Spock nella serie di Star Trek degli anni Sessanta.