Nel film Posti in piedi in Paradiso, Ulisse, un ex discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate vendendo "memorabilia" su e-bay. Ha una figlia, Agnese, che vive a Parigi con la madre Claire, un'ex cantante. Fulvio, ex critico cinematografico, scrive di gossip e vive presso un convitto di religiose. Anche lui ha una bambina, di tre anni, che non vede quasi mai a causa del pessimo rapporto con l'ex moglie Lorenza. Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi un agente immobiliare che dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolo con le signore di una certa età. Ha un rapporto conflittuale con i due figli più grandi ed è perennemente in ritardo con gli alimenti da versare alla sua ex moglie e all'ex amante Marisa, da cui ha avuto un'altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico realizza di avere incontrato due poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia.
Senza esplicite prese di posizione, ma con uno sguardo che non tradisce più la sua abituale fascinazione nei confronti di un femminile imperscrutabile, Verdone sfodera i suoi artigli da gattone e dissacra veri e falsi miti squisitamente contemporanei, a cominciare dalla proverbiale carità cristiana e dalla cieca fiducia in uno stato assistenzialista. Come i padri della grande commedia all’italiana, da Steno a Scola passando per Monicelli, riesce poi nella encomiabile missione di rendere divertenti, a volte perfino spassose, situazioni di cui non c’è nulla da ridere.