Come in molti altri smartphone Xperia e non solo, il touchscreen di tipo capacitivo funziona come un rilevatore su una griglia XY dove gli elettrodi che vengono generati dal contatto di un corpo animato generano tensione che variando la capacità viene poi misurata e confrontata individuando così la posizione esatta delle dita.
Esistono però due tipi di sensori capacitivi utilizzati per i display touchscreen, uno di tipo Self Capacitance e l’altro Mutual Capacitance. Quest’ultimo rende possibile il rilevamento di più tocchi in più punti mentre il primo genera un segnale più forte del Mutual Capacitance che consente un rilevamento più accurato del dito lontano dai sensori. Il rovescio della medaglia nel Self Capacitance è un fastidioso effetto ghost che si può creare durante la rilevazione di più punti.
Mutual capacitance dove il tocco multiplo è possibile.
La griglia a destra rappresenta in figura la tecnologia Mutual Capacitance, dove ogni intersezione all’interno di ogni linea rappresenta un condensatore in parallelo. Ciò significa che ogni intersezione è un sensore, che consente l’esecuzione del multi-touch in quanto la posizione di ciascun dito può essere misurata in modo molto preciso. Tuttavia, poiché la zona di intersezione tra due linee è molto piccola, il campo elettrico del sensore sarà di conseguenza molto basso rendendo quindi la rilevazione del segnale ristretta entro certi limiti.
Self capacitance e l’effetto ghost.
A sinistra abbiamo invece l’altro tipo di tecnologia capacitiva, dove anche qui ogni linea X o Y porta ad un’intersezione quindi ad un sensore dove, al contrario dell’altra, ognuno di essi è indipendente ed è dotato di capacità propria in grado di ricreare segnali di forte intensità rendendo quindi possibile il rilevamento del tocco anche ad una distanza di massimo 20 mm al di sopra dello schermo. L’effetto ghosting si verifica quando al riconoscimento di due linee di tocco se ne possono andare a creare quattro (in figura sono le intersezioni in X1, X3, Y0, Y2) dando origine ad una combinazione sbagliata rendendo quindi il multi-touch impossibile.
Combinando le due tecnologie si ottiene l’esperienza Floating Touch.
Combinando insieme questi due principi si ottiene la tecnologia Floating Touch, la prima utilizzata per rilevare in modo preciso più tocchi sul display e la seconda per portare le dita fuori dal contatto diretto con esso. Tuttavia il multi-touch non arriva ancora a coprire l’esperienza al di fuori della superficie, si avranno quindi singoli tocchi senza sfiorare la superficie e tocchi multipli tornando alla normale esperienza a contatto.
Ogni applicazione Android sarà in grado di funzionare con questo tipo di tecnologia soltanto se specificato nella descrizione, mentre per quelle native pre-installate all’interno di Xperia Sole potremo utilizzare il Floating Touch all’interno del browser attivando una sorta di cursore che si sposta con il nostro dito e facendo pressione su di esso per navigare all’interno delle pagine.
Con i prossimi aggiornamenti per Ice Cream Sandwich gli sviluppatori potranno integrare questo tipo di tecnologia attraverso lo standard HTML 5 o addirittura all’interno di applicazioni utilizzando delle API specifiche che saranno introdotte successivamente.
Per l’occasione Sony ha rilasciato un video dove viene spiegato il principio di funzionamento in movimento e con la promessa di portare nuove sorprese nel futuro della gamma Xperia passando anche per l’innovazione grazie a questo tipo di tecnologie.