Morosini, Anna in lacrime: «Era bellissimo»
La fidanzata ha riconosciuto la salma. Autopsia lunedì 16 aprile. Tifosi in pellegrinaggio.
È toccato ad Anna V., la poco più che 20enne fidanzata di Piermario Morosini, il compito burocratico di riconoscere la salma del calciatore morto sabato 14 aprile in campo a Pescara durante il match di serie B del suo Livorno.
La ragazza, giunta sabato nella città abruzzese, era circondata dalle compagne della squadra di pallavolo di Brembate, nella quale gioca. Con lei un gruppo di amici di Morosini e un sacerdote.
LE LACRIME. All'uscita dall'obitorio, la ragazza è riuscita a trattenere le lacrime per spiegare a tutti che l'autopsia dovrebbe essere effettuata lunedì 16 in mattinata. Poi è crollata abbracciando le amiche e gli amici che la accompagnavano e mormorando tra i singhiozzi: «Sembrava sorridesse, era bellissimo».
Circa 200 tifosi si sono dati appuntamento davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi di Livorno, per ricordare Piermario.
ZEMAN, TRA DOLORE E GOLF. Ha depistato tutti sabato 14 sera Zdenek Zeman. Chi lo ha sentito, ha raccontato che ha passato ore a vedere la immagini della televisione affranto dal dolore e dai ricordi. Poche settimane fa infatti era morto, sempre per arresto cardiaco, Francesco Mancini, preparatore dei portieri del Pescara di Zeman, ma soprattutto figlioccio del boemo che lo ha avuto con lui fin dai tempi del Foggia di Casillo. Intorno alle 10 è arrivato al campo da golf di Miglianico (Chieti) per sfogare il dolore della morte.
DI NATALE: «UN RAGAZZO D'ORO». «Era un ragazzo eccezionale, pieno di vita». HA commentato l'attaccante dell'Udinese Totò Di Natale. «Nonostante tutti i problemi che aveva, era sempre a disposizione della squadra, ogni giorno mi dava forza. Ho perso mia mamma quattro anni fa e lui, che c'era già passato, mi è stato molto vicino». Vedendo le immagini «sono impressionanti. Aveva voglia di alzarsi, ma è caduto di nuovo, quando vedi immagini così c'è solo da sperare che il Signore ti dia una mano. Aveva una voglia di vivere, di arrivare, per sè, per la famiglia che non aveva più, per la sorella».
DELIO ROSSI: «CON ME IN PRIMA SQUADRA». L'allenatore della Fiorentina Delio Rossi ha allenato a Bergamo Morosini portandolo in prima squadra dalla formazione Primavera. «Scelsi tre-quattro giocatori che portai in prima squadra e mi ricordo di questo centrocampista con buone idee tattiche», ha affermato. «È stato con me tutto quell'anno. Sapevo delle sue situazioni familiari e umanamente gli ero vicino, era un ragazzo molto solare. Su quello che è successo non ci sono parole, ogni cosa è fuori luogo».
Destino? «Da più di 20 anni faccio l'allenatore professionista e questi ragazzi sono monitorati quotidianamente, anche per prendere un'aspirina devono consultare il medico».
La fidanzata ha riconosciuto la salma. Autopsia lunedì 16 aprile. Tifosi in pellegrinaggio.
La ragazza, giunta sabato nella città abruzzese, era circondata dalle compagne della squadra di pallavolo di Brembate, nella quale gioca. Con lei un gruppo di amici di Morosini e un sacerdote.
LE LACRIME. All'uscita dall'obitorio, la ragazza è riuscita a trattenere le lacrime per spiegare a tutti che l'autopsia dovrebbe essere effettuata lunedì 16 in mattinata. Poi è crollata abbracciando le amiche e gli amici che la accompagnavano e mormorando tra i singhiozzi: «Sembrava sorridesse, era bellissimo».
L'Udinese ha deciso di aiutare la sorella di Piermario
L'Udinese Calcio ha annunciato che attraverso la onlus 'Udinese per la Vita' si attiverà per garantire assistenza alla sorella di Piemario con un primo immediato intervento e «intende attivarsi al fine di fornire, assieme a tutti i club di serie A e serie B, l'assistenza e le cure in modo continuativo e duraturo. Un appello ed un messaggio che ci auspichiamo vengano raccolti da tutti i club di serie A e B».Circa 200 tifosi si sono dati appuntamento davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi di Livorno, per ricordare Piermario.
ZEMAN, TRA DOLORE E GOLF. Ha depistato tutti sabato 14 sera Zdenek Zeman. Chi lo ha sentito, ha raccontato che ha passato ore a vedere la immagini della televisione affranto dal dolore e dai ricordi. Poche settimane fa infatti era morto, sempre per arresto cardiaco, Francesco Mancini, preparatore dei portieri del Pescara di Zeman, ma soprattutto figlioccio del boemo che lo ha avuto con lui fin dai tempi del Foggia di Casillo. Intorno alle 10 è arrivato al campo da golf di Miglianico (Chieti) per sfogare il dolore della morte.
DI NATALE: «UN RAGAZZO D'ORO». «Era un ragazzo eccezionale, pieno di vita». HA commentato l'attaccante dell'Udinese Totò Di Natale. «Nonostante tutti i problemi che aveva, era sempre a disposizione della squadra, ogni giorno mi dava forza. Ho perso mia mamma quattro anni fa e lui, che c'era già passato, mi è stato molto vicino». Vedendo le immagini «sono impressionanti. Aveva voglia di alzarsi, ma è caduto di nuovo, quando vedi immagini così c'è solo da sperare che il Signore ti dia una mano. Aveva una voglia di vivere, di arrivare, per sè, per la famiglia che non aveva più, per la sorella».
DELIO ROSSI: «CON ME IN PRIMA SQUADRA». L'allenatore della Fiorentina Delio Rossi ha allenato a Bergamo Morosini portandolo in prima squadra dalla formazione Primavera. «Scelsi tre-quattro giocatori che portai in prima squadra e mi ricordo di questo centrocampista con buone idee tattiche», ha affermato. «È stato con me tutto quell'anno. Sapevo delle sue situazioni familiari e umanamente gli ero vicino, era un ragazzo molto solare. Su quello che è successo non ci sono parole, ogni cosa è fuori luogo».
Destino? «Da più di 20 anni faccio l'allenatore professionista e questi ragazzi sono monitorati quotidianamente, anche per prendere un'aspirina devono consultare il medico».