Lega, consigliere suicida a Parma: giallo sul gesto
Pier Angelo Ablondi forse era legato a un'inchiesta su firme false.
Dopo la morte del consigliere provinciale della Lega Nord Pier Angelo Ablondi, che si è suicidato a Parma il 21 aprile, la procura sta cercando di risalire alle cause del gesto, che secondo indiscrezioni di ambienti giudiziari potrebbe essere legato all'inchiesta aperta su una firma falsa contenuta nella lista presentata dal partito La Destra per le comunali del 6 maggio.
Uno dei firmatari, l'ex pallavolista Claudio Galli, aveva sporto denuncia sostenendo di non aver mai firmato a sostegno della lista La Destra, di cui proprio Ablondi aveva autenticato le firme depositate.
Ablondi si è ucciso lanciandosi nel vuoto dall'appartamento in cui viveva con la moglie e due figli nella città emiliana.
COMINCIATA L'AUTOPSIA. Nel frattempo è cominciata all'istituto di medicina legale di Parma l'autopsia, disposta dal pubblico ministero Fabrizio Pensa, titolare del fascicolo d'inchiesta sul decesso dell'esponente politico, sul corpo di Ablondi.
Sempre secondo indiscrezioni non confermate, il consigliere del Carroccio avrebbe scritto una lettera, trovata poi dagli inquirenti tra le sue carte; gli investigatori starebbero cercando di capire se possa essere legata alla tensione di un' indagine che avrebbe potuto riguardarlo personalmente.
ERA STATO GRAVEMENTE MALATO. Un'altra ipotesi fa invece riferimento alle sue condizioni di salute: Ablondi negli ultimi due anni aveva affrontato con determinazione una grave malattia e le cure successive, quindi le sue condizioni psicologiche potevano essere particolarmente fragili.
Gli inquirenti escludono invece tassativamente qualunque coinvolgimento del consigliere nelle vicende relative all'utilizzo dei fondi pubblici di finanziamento ai partiti che hanno travolto la Lega Nord.
Pier Angelo Ablondi forse era legato a un'inchiesta su firme false.
Dopo la morte del consigliere provinciale della Lega Nord Pier Angelo Ablondi, che si è suicidato a Parma il 21 aprile, la procura sta cercando di risalire alle cause del gesto, che secondo indiscrezioni di ambienti giudiziari potrebbe essere legato all'inchiesta aperta su una firma falsa contenuta nella lista presentata dal partito La Destra per le comunali del 6 maggio.
Uno dei firmatari, l'ex pallavolista Claudio Galli, aveva sporto denuncia sostenendo di non aver mai firmato a sostegno della lista La Destra, di cui proprio Ablondi aveva autenticato le firme depositate.
Ablondi si è ucciso lanciandosi nel vuoto dall'appartamento in cui viveva con la moglie e due figli nella città emiliana.
COMINCIATA L'AUTOPSIA. Nel frattempo è cominciata all'istituto di medicina legale di Parma l'autopsia, disposta dal pubblico ministero Fabrizio Pensa, titolare del fascicolo d'inchiesta sul decesso dell'esponente politico, sul corpo di Ablondi.
Sempre secondo indiscrezioni non confermate, il consigliere del Carroccio avrebbe scritto una lettera, trovata poi dagli inquirenti tra le sue carte; gli investigatori starebbero cercando di capire se possa essere legata alla tensione di un' indagine che avrebbe potuto riguardarlo personalmente.
ERA STATO GRAVEMENTE MALATO. Un'altra ipotesi fa invece riferimento alle sue condizioni di salute: Ablondi negli ultimi due anni aveva affrontato con determinazione una grave malattia e le cure successive, quindi le sue condizioni psicologiche potevano essere particolarmente fragili.
Gli inquirenti escludono invece tassativamente qualunque coinvolgimento del consigliere nelle vicende relative all'utilizzo dei fondi pubblici di finanziamento ai partiti che hanno travolto la Lega Nord.