Enna, scompare una 20enne. Ritrovata morta
Strangolata e lanciata da un cavalcavia. Sospettato il fidanzato.
Sono state distrutte le speranze dei famigliari di Vanessa Scialfa, 20enne scomparsa il 24 aprile a Enna: la ragazza è stata infatti trovata morta nella giornata del 26 aprile sotto un cavalcavia vicino all'ex miniera di Pasquasia, dal quale sembra sia stata buttata nel vuoto dopo essere stata strangolata.
Era stato il padre a lanciare l'appello per la sparizione di Vanessa: si era recato dai carabinieri e aveva anche pubblicato un post su Facebook per diffondere la voce e ritrovarla. Ma è stato tutto inutile e ora gli inquirenti hanno pensato alla pista dell'omicidio.
HA LASCIATO LA CASA DEL FIDANZATO DOPO UNA LITE. Secondo le prime ricostruzioni la 20enne si sarebbe allontanata nel pomeriggio del 24 aprile dalla casa del fidanzato, forse dopo una lite, secondo quanto ha confermato il giovane agli inquirenti.
Da quel momento nessuno l'ha più vista: indossava una maglietta gialla di paillette con dei leggings neri e alte scarpe col tacco dello stesso colore.
IL PADRE: «DATEMELO FRA LE MANI CHE LO AMMAZZO». Questa la descrizione che aveva scritto il padre sul social network e che è servita per riconoscere Vanessa. Sul Facebook erano intanto sorti già cinque diversi gruppo per il suo ritrovamento, con l'iscrizione di circa 3 mila persone.
Il post pubblicato dal padre recitava: «A tutti gli amici di Facebook, vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì 24 aprile, vi prego di fare più annunci possibili in modo di potere scongiurare il peggio. Vi ringrazio tutti per la collaborazione».
Ma Vanessa è stata ritrovata morta. Non appena è arrivato all'obitorio per l'identificazione del cadavere, il padre Giovanni ha lanciato il proprio grido di dolore «Datemelo tra le mani che lo ammazzo...», ha detto in riferimento al fidanzato della figlia, Francesco Lo presti, primo sospettato per la morte di Vanessa.
Strangolata e lanciata da un cavalcavia. Sospettato il fidanzato.
Era stato il padre a lanciare l'appello per la sparizione di Vanessa: si era recato dai carabinieri e aveva anche pubblicato un post su Facebook per diffondere la voce e ritrovarla. Ma è stato tutto inutile e ora gli inquirenti hanno pensato alla pista dell'omicidio.
HA LASCIATO LA CASA DEL FIDANZATO DOPO UNA LITE. Secondo le prime ricostruzioni la 20enne si sarebbe allontanata nel pomeriggio del 24 aprile dalla casa del fidanzato, forse dopo una lite, secondo quanto ha confermato il giovane agli inquirenti.
Da quel momento nessuno l'ha più vista: indossava una maglietta gialla di paillette con dei leggings neri e alte scarpe col tacco dello stesso colore.
IL PADRE: «DATEMELO FRA LE MANI CHE LO AMMAZZO». Questa la descrizione che aveva scritto il padre sul social network e che è servita per riconoscere Vanessa. Sul Facebook erano intanto sorti già cinque diversi gruppo per il suo ritrovamento, con l'iscrizione di circa 3 mila persone.
Il post pubblicato dal padre recitava: «A tutti gli amici di Facebook, vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì 24 aprile, vi prego di fare più annunci possibili in modo di potere scongiurare il peggio. Vi ringrazio tutti per la collaborazione».
Ma Vanessa è stata ritrovata morta. Non appena è arrivato all'obitorio per l'identificazione del cadavere, il padre Giovanni ha lanciato il proprio grido di dolore «Datemelo tra le mani che lo ammazzo...», ha detto in riferimento al fidanzato della figlia, Francesco Lo presti, primo sospettato per la morte di Vanessa.
