Il sito web MegaUpload potrebbe presto essere riaperto perchè la chiusura effettuata tre mesi fa dalle autorità statunitensi sarebbe illegale ed incostituzionale.
L’impianto accusatorio su cui si basò la mega-operazione di polizia internazionale, che ha portato alla detenzione di Kim Dotcom e alla chiusura della nota piattaforma di file hosting, sembra fondato su una serie di errori commessi dalle autorità USA e neozelandesi.
In pratica, quando il Dipartimento di Giustizia e l‘FBI avviarono il processo di estradizione di Kim Dotcom dalla Nuova Zelanda, erano già a conoscenza del fatto che essa sarebbe stata possibile esclusivamente per una tipologia di reato punibile con una carcerazione di almeno cinque anni.
APPROFONDIMENTO: Scarcercato Kim Dotcom
Il problema risiederebbe proprio nel fatto che la pirateria in ambito civile in Nuova Zelanda è sanzionata attraverso una pena detentiva massima di 4 anni, e pertanto qualcuno a Washington ha ”ipotizzato” il reato penale di cospirazione a scopo riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite.
Attualmente non sono ancora stati resi disponibili i carteggi in possesso dell’FBI, ma il difensore di Dotcom, Ira Rothken, ha spiegato che non potranno mai essere sottoposti, dal momento che il suo assistito non si trova sotto la giurisdizione statunitense.
In definita, è da ritenere altamente probabile che l’imputato sarà processato in Nuova Zelanda soltanto per il reato di pirateria, e non è detto che in caso di condanna riceva il massimo della pena prevista.