Artigiano ucciso: fermata la moglie e due uomini
Anzila Emilia: l'uomo, pestato a morte, è stato vittima di un agguato.
Tre persone sono state fermate nella notte tra l'8 e il 9 giugno a Bologna dai carabinieri per concorso nell'omicidio di Dino Reatti.
L'artigiano di 48 anni era stato pestato a sangue nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 giugno, nel cortile di casa nella campagna di Anzola Emilia, ed era poi morto all'ospedale Maggiore.
Si tratta della moglie della vittima, Sonia Bracciale, 44 anni, dell'attuale compagno, Thomas Sanna, 35 anni e di un amico di questi, Giuseppe Trombetta, 40 anni.
AGGUATO CONTRO L'EX MARITO. L'ipotesi che ha portato gli investigatori, coordinati dal pm Rossella Poggioli, a chiudere il cerchio intorno ai tre è che la donna, con la quale Reatti era in crisi da tempo e si stava per separare, abbia istigato gli altri due.
Sentiti per tutto il pomeriggio dell'8 giugno e per parte della serata dai carabinieri, alla fine, dopo alcuni tentativi di depistaggio, i due uomini hanno ammesso, spiegando che la loro intenzione era quella di dargli una lezione, per intimidirlo.
Poi però, quando questi ha reagito, avrebbero perso la testa e si sono accaniti anche con spranghe di ferro.
Anzila Emilia: l'uomo, pestato a morte, è stato vittima di un agguato.
Tre persone sono state fermate nella notte tra l'8 e il 9 giugno a Bologna dai carabinieri per concorso nell'omicidio di Dino Reatti.
L'artigiano di 48 anni era stato pestato a sangue nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 giugno, nel cortile di casa nella campagna di Anzola Emilia, ed era poi morto all'ospedale Maggiore.
Si tratta della moglie della vittima, Sonia Bracciale, 44 anni, dell'attuale compagno, Thomas Sanna, 35 anni e di un amico di questi, Giuseppe Trombetta, 40 anni.
AGGUATO CONTRO L'EX MARITO. L'ipotesi che ha portato gli investigatori, coordinati dal pm Rossella Poggioli, a chiudere il cerchio intorno ai tre è che la donna, con la quale Reatti era in crisi da tempo e si stava per separare, abbia istigato gli altri due.
Sentiti per tutto il pomeriggio dell'8 giugno e per parte della serata dai carabinieri, alla fine, dopo alcuni tentativi di depistaggio, i due uomini hanno ammesso, spiegando che la loro intenzione era quella di dargli una lezione, per intimidirlo.
Poi però, quando questi ha reagito, avrebbero perso la testa e si sono accaniti anche con spranghe di ferro.