Il papa tra i terremotati: «Sono felice di aiutarvi»
Ratzinger a Rovereto di Novi: «La Chiesa vi sarà sempre vicina».
L'Emilia ferita dal sisma martedì 26 giugno ha incontrato il papa.
Da Rovereto di Novi, Benedetto XVI ha voluto lanciare un forte appello non solo alle istituzioni ma «a ogni cittadino a essere, pur nelle difficoltà del momento, come il buon samaritano del Vangelo che non passa indifferente davanti a chi è nel bisogno, ma, con amore, si china, soccorre, rimane accanto».
L'IMPEGNO DELLA CARITAS. «Prego per voi, sono felice di aiutarvi». E anche la «Chiesa vi è vicina» e «vi sarà vicina con la sua preghiera» e «con l'aiuto concreto delle sue organizzazioni, soprattutto della Caritas, che si impegnerà anche nella ricostruzione del tessuto comunitario delle parrocchie».
MAI SOLI. Il pontefice ha voluto sottolineare che gli sfollati non sono e non saranno soli. «Guardando le vostre terre», ha aggiunto «ho provato profonda commozione davanti a tante ferite, ma ho visto anche tante mani che le vogliono curare insieme a voi; ho visto che la vita ricomincia, vuole ricominciare con forza e coraggio, e questo è il segno più bello e luminoso».
«Fin dai primi giorni» ha ricordato «sono stato sempre vicino a voi con la preghiera e con l'interessamento». Ma quando «ho visto che la prova era diventata più dura ho sentito più forte il bisogno di venire di persona in mezzo a voi».
Ratzinger a Rovereto di Novi: «La Chiesa vi sarà sempre vicina».
L'Emilia ferita dal sisma martedì 26 giugno ha incontrato il papa.
Da Rovereto di Novi, Benedetto XVI ha voluto lanciare un forte appello non solo alle istituzioni ma «a ogni cittadino a essere, pur nelle difficoltà del momento, come il buon samaritano del Vangelo che non passa indifferente davanti a chi è nel bisogno, ma, con amore, si china, soccorre, rimane accanto».
L'IMPEGNO DELLA CARITAS. «Prego per voi, sono felice di aiutarvi». E anche la «Chiesa vi è vicina» e «vi sarà vicina con la sua preghiera» e «con l'aiuto concreto delle sue organizzazioni, soprattutto della Caritas, che si impegnerà anche nella ricostruzione del tessuto comunitario delle parrocchie».
MAI SOLI. Il pontefice ha voluto sottolineare che gli sfollati non sono e non saranno soli. «Guardando le vostre terre», ha aggiunto «ho provato profonda commozione davanti a tante ferite, ma ho visto anche tante mani che le vogliono curare insieme a voi; ho visto che la vita ricomincia, vuole ricominciare con forza e coraggio, e questo è il segno più bello e luminoso».
«Fin dai primi giorni» ha ricordato «sono stato sempre vicino a voi con la preghiera e con l'interessamento». Ma quando «ho visto che la prova era diventata più dura ho sentito più forte il bisogno di venire di persona in mezzo a voi».