Un bambino su tre guarda i porno e aumenta l'aggressività nei confronti delle donne.
Lo rivela una ricerca che individua la causa nella diffusone su Internet di filmati e immagini pornografiche facilmente reperibili da qualsiasi utente.
La crescente diffusione su internet di porno, messaggi sessualmente espliciti e riprese osé via web cam sta mettendo in pericolo i giovani non solo dagli estranei ma dai loro stessi compagni. Una ricerca ha svelato che un bambino su tre di circa dieci anni ammette di aver visto filmati pornografici sulla rete mentre l'80% dei pre-adolescenti guarda regolarmente video e immagini esplicite.
L'ultima relazione di "Family Lives", un'organizzazione benefica, sostiene che si stia sempre più diffondendo tra i giovani una cultura "ipermaschilista" che promuove l'idea: se le ragazze sono poco vestite meritano di essere violentate e la violenza sulle donne è accettabile.
L'organizzazione ha inoltre evidenziato che molte ragazze sugli undici anni hanno partecipato a spogliarelli via web cam diffusi sui social network.
Due anni fa un ragazzo di 12 anni ha violentato una bambina di nove dopo aver visto un film hard perchè "voleva sentirsi grande". Gli è stato risparmiato il carcere dopo che il suo avvocato ha spiegato che i bambini che vedono pornografia su internet crescono con una visione distorta del sesso.
Il problema sta spaventando genitori e insegnanti che l'associazione invita ad intervenire. La facilità sulla rete di diffondere prodotti di qualsiasi tipo, anche non adatti ai minori, senza limiti o divieti, rappresenta un pericolo notevole per gli utenti sotto i 18 anni. Per evitarlo sarebbe necessario un controllo da parte degli adulti sui siti frequentati dai propri figli e una limitazione nell'accesso ai network con contenuti sessualmente espliciti.
Lo rivela una ricerca che individua la causa nella diffusone su Internet di filmati e immagini pornografiche facilmente reperibili da qualsiasi utente.
L'ultima relazione di "Family Lives", un'organizzazione benefica, sostiene che si stia sempre più diffondendo tra i giovani una cultura "ipermaschilista" che promuove l'idea: se le ragazze sono poco vestite meritano di essere violentate e la violenza sulle donne è accettabile.
L'organizzazione ha inoltre evidenziato che molte ragazze sugli undici anni hanno partecipato a spogliarelli via web cam diffusi sui social network.
Due anni fa un ragazzo di 12 anni ha violentato una bambina di nove dopo aver visto un film hard perchè "voleva sentirsi grande". Gli è stato risparmiato il carcere dopo che il suo avvocato ha spiegato che i bambini che vedono pornografia su internet crescono con una visione distorta del sesso.
Il problema sta spaventando genitori e insegnanti che l'associazione invita ad intervenire. La facilità sulla rete di diffondere prodotti di qualsiasi tipo, anche non adatti ai minori, senza limiti o divieti, rappresenta un pericolo notevole per gli utenti sotto i 18 anni. Per evitarlo sarebbe necessario un controllo da parte degli adulti sui siti frequentati dai propri figli e una limitazione nell'accesso ai network con contenuti sessualmente espliciti.