L’Agenzia statunitense antidoping (USADA) ha ufficialmente accusato l’ex campione di ciclismo Lance Armstrong di aver utilizzato sostanze proibite tra il 1999 e il 2005, il periodo in cui ha stabilito il record di vittorie del Tour de France, vinto in quegli anni per sette volte di seguito. Armstrong ha 40 anni e si è ritirato definitivamente dalle gare il 16 febbraio 2011.
L’USADA è un’organizzazione no profit che opera all’interno della World Anti-Doping Association (WADA). È responsabile dei controlli antidoping negli Stati Uniti per gli sport olimpici, anche se non ha l’autorità di intentare cause penali. Il primo risultato dell’apertura del caso sportivo, comunque, è stata la sospensione di Armstrong dalle gare di triathlon “Ironman”, lo sport a cui si dedica l’ex ciclista dopo il suo ritiro.
Lance Armstrong è nato in un paese del Texas, Plano, a nord di Dallas. La sua carriera da professionista cominciò nel 1992, quando esordì alle Olimpiadi di Barcellona. L’anno dopo vinse a sorpresa il titolo mondiale a Oslo, in una gara su strada sotto la pioggia e contraddistinta da molte cadute. Nel 1996 fu costretto a ritirarsi per tre anni, a causa di un cancro ai testicoli da cui però riuscì a guarire.
Ristabilitosi, nel 1998, ricominciò a correre, ma, soprattutto, cominciò a vincere. Nei sette anni seguenti vinse tutte le edizioni del Tour de France, quasi sempre distanziando notevolmente gli avversari. Nel 2005 si ritirò ufficialmente dopo aver vinto il settimo titolo francese, ma dopo tre anni tornò a correre per cercare di vincere il suo ottavo titolo, senza successo. Armstrong concluse definitivamente la sua carriera nel febbraio del 2011, qualche mese prima di compiere 40 anni.
Le accuse di doping sono state formalmente consegnate oggi, ma non sono affatto inaspettate, come hanno scritto diversi commentatori: in una lettera scritta qualche settimana fa, l’USADA aveva già annunciato la propria volontà di perseguire con l’accusa di frode sportiva e uso di doping Armstrong, l’ex direttore della sua squadra, tre medici collaboratori e un membro dello staff.
Ora Lance Armstrong deve rispondere alle accuse entro dieci giorni. I suoi avvocati hanno già dichiarato che le accuse sono infondate, che vengono da “un’ossessione malata per Lance Armstrong” e che faranno immediatamente ricorso. La causa sarà quindi portata davanti a un collegio indipendente formato da tre giudici. Secondo l’USADA, le accuse sono provate dalle testimonianze di dieci suoi ex compagni di squadra, ma anche da alcune analisi del sangue eseguite tra il 2009 e il 2010.
Se dovesse risultare colpevole, Lance Armstrong rischia una squalifica a vita, ma soprattutto la cancellazione dei titoli vinti durante gli anni sotto accusa. Nel corso della seconda parte della sua carriera, Armstrong ha dovuto affrontare molte volte e con particolare insistenza accuse di doping, contenute in inchieste sulla stampa (e perfino in un libro pubblicato nel 2004, L.A. Confidentiel) o in dichiarazioni di suoi colleghi e dipendenti, anche se finora ad ora non ha mai ricevuto nessuna condanna. Nel 2010 Lance Armstrong era già stato accusato da Floyd Landis, suo ex compagno di squadra, di aver utilizzato sostanze dopanti per almeno due stagioni. All’epoca Armstrong si era difeso accusando Landis di averlo attaccato per una vendetta personale.
Lance Armstrong è nato in un paese del Texas, Plano, a nord di Dallas. La sua carriera da professionista cominciò nel 1992, quando esordì alle Olimpiadi di Barcellona. L’anno dopo vinse a sorpresa il titolo mondiale a Oslo, in una gara su strada sotto la pioggia e contraddistinta da molte cadute. Nel 1996 fu costretto a ritirarsi per tre anni, a causa di un cancro ai testicoli da cui però riuscì a guarire.
Ristabilitosi, nel 1998, ricominciò a correre, ma, soprattutto, cominciò a vincere. Nei sette anni seguenti vinse tutte le edizioni del Tour de France, quasi sempre distanziando notevolmente gli avversari. Nel 2005 si ritirò ufficialmente dopo aver vinto il settimo titolo francese, ma dopo tre anni tornò a correre per cercare di vincere il suo ottavo titolo, senza successo. Armstrong concluse definitivamente la sua carriera nel febbraio del 2011, qualche mese prima di compiere 40 anni.
Le accuse di doping sono state formalmente consegnate oggi, ma non sono affatto inaspettate, come hanno scritto diversi commentatori: in una lettera scritta qualche settimana fa, l’USADA aveva già annunciato la propria volontà di perseguire con l’accusa di frode sportiva e uso di doping Armstrong, l’ex direttore della sua squadra, tre medici collaboratori e un membro dello staff.
Ora Lance Armstrong deve rispondere alle accuse entro dieci giorni. I suoi avvocati hanno già dichiarato che le accuse sono infondate, che vengono da “un’ossessione malata per Lance Armstrong” e che faranno immediatamente ricorso. La causa sarà quindi portata davanti a un collegio indipendente formato da tre giudici. Secondo l’USADA, le accuse sono provate dalle testimonianze di dieci suoi ex compagni di squadra, ma anche da alcune analisi del sangue eseguite tra il 2009 e il 2010.
Se dovesse risultare colpevole, Lance Armstrong rischia una squalifica a vita, ma soprattutto la cancellazione dei titoli vinti durante gli anni sotto accusa. Nel corso della seconda parte della sua carriera, Armstrong ha dovuto affrontare molte volte e con particolare insistenza accuse di doping, contenute in inchieste sulla stampa (e perfino in un libro pubblicato nel 2004, L.A. Confidentiel) o in dichiarazioni di suoi colleghi e dipendenti, anche se finora ad ora non ha mai ricevuto nessuna condanna. Nel 2010 Lance Armstrong era già stato accusato da Floyd Landis, suo ex compagno di squadra, di aver utilizzato sostanze dopanti per almeno due stagioni. All’epoca Armstrong si era difeso accusando Landis di averlo attaccato per una vendetta personale.