08:58 - La noce di cocco è il frutto della palma da cocco (Cocos nucifera), pianta diffusa in tutte le regioni tropicali.
È una drupa ovale formata da una parte esterna liscia e verdastra di consistenza fibrosa e da un guscio legnoso, molto duro, di colore marrone scuro; la polpa è bianca e carnosa, molto saporita, grassa e croccante.
Importata soprattutto da Costa d’Avorio e Sri Lanka, è disponibile tutto l’anno, sia acerba, con scorza verdastra, polpa sottile e gelatinosa e molta acqua (è venduta come bevanda), sia matura, in guscio o sgusciata. La noce di cocco è coltivata anche per l’utilizzo nell’industria dei cosmetici.
La polpa della noce di cocco è indicata in caso di magrezza persistente, stitichezza e ritenzione di liquidi; è molto ricca di lipidi, in particolare quella secca, di conseguenza è controindicata in caso di obesità, ipercolesterolemia, ipertensione e problemi epatici. L’acqua di cocco, il liquido contenuto all’interno del frutto, è poco zuccherina ma ricca di sali minerali e vitamine, dunque deve essere consumata con moderazione in caso di diabete. L’acqua dei frutti maturi è dissetante, rinfrescante e leggermente lassativa.
Come scegliere:
Le noci di cocco più grandi sono quelle di migliore qualità.
Acerbe o mature, devono sembrare pesanti.
Cosa evitare:
Frutti asciutti e fibrosi.
Leggeri rispetto alle dimensioni.
Come conservare:
La noce di cocco conservata in frigorifero si mantiene anche per 20 giorni.
In cucina:
Per aprire una noce di cocco occorre prima forarne gli “occhi” con un punteruolo, per svuotarla dall’acqua, quindi avvolgerla con un canovaccio e colpirla più volte con un martello o un batticarne. La polpa si consuma fresca, oppure può essere essiccata per produrre la copra, da cui si estraggono grassi e oli molto usati nella cucina delle regioni d’origine della palma da cocco. Frullando o macinando la polpa con la sua acqua si ottiene il latte di cocco, un’altra importante base impiegata in cucina.
È una drupa ovale formata da una parte esterna liscia e verdastra di consistenza fibrosa e da un guscio legnoso, molto duro, di colore marrone scuro; la polpa è bianca e carnosa, molto saporita, grassa e croccante.
Importata soprattutto da Costa d’Avorio e Sri Lanka, è disponibile tutto l’anno, sia acerba, con scorza verdastra, polpa sottile e gelatinosa e molta acqua (è venduta come bevanda), sia matura, in guscio o sgusciata. La noce di cocco è coltivata anche per l’utilizzo nell’industria dei cosmetici.
La polpa della noce di cocco è indicata in caso di magrezza persistente, stitichezza e ritenzione di liquidi; è molto ricca di lipidi, in particolare quella secca, di conseguenza è controindicata in caso di obesità, ipercolesterolemia, ipertensione e problemi epatici. L’acqua di cocco, il liquido contenuto all’interno del frutto, è poco zuccherina ma ricca di sali minerali e vitamine, dunque deve essere consumata con moderazione in caso di diabete. L’acqua dei frutti maturi è dissetante, rinfrescante e leggermente lassativa.
Come scegliere:
Le noci di cocco più grandi sono quelle di migliore qualità.
Acerbe o mature, devono sembrare pesanti.
Cosa evitare:
Frutti asciutti e fibrosi.
Leggeri rispetto alle dimensioni.
Come conservare:
La noce di cocco conservata in frigorifero si mantiene anche per 20 giorni.
In cucina:
Per aprire una noce di cocco occorre prima forarne gli “occhi” con un punteruolo, per svuotarla dall’acqua, quindi avvolgerla con un canovaccio e colpirla più volte con un martello o un batticarne. La polpa si consuma fresca, oppure può essere essiccata per produrre la copra, da cui si estraggono grassi e oli molto usati nella cucina delle regioni d’origine della palma da cocco. Frullando o macinando la polpa con la sua acqua si ottiene il latte di cocco, un’altra importante base impiegata in cucina.