Lo svizzero supera Andy Murray con il punteggio di 4-6, 7-5, 6-3, 6-4 e conquista il suo 7° titolo a Wimbledon. Come lui solo Pete Sampras. Il telento di Basilea, a trent'anni, torna anche numero 1 della classifica ATP. Murray, invece, perde la sua quarta finale di uno Slam.
E' una storia senza fine quella tra Roger Federer e il libro dei record del tennis. Lo svizzero, dopo aver superato Andy Murray nella finale di Wimbledon con il punteggio di 4-6, 7-5, 6-3, 6-4, ha riscritto per l'ennesima volta la pagina dei primati eguagliando - con 7 titoli sull'erba londinese - un mito come Pete Sampras e tornando, a trent'anni, numero uno della classifica ATP (ritoccando anche qui sempre un record di Sampras: 286 settimane in vetta a tutti).
E come prevedibile non è stata un'impresa semplice quella del fenomeno di Basilea, specialmente perché dall'altra parte della rete c'era un giocatore spinto da tutto il pubblico e dall'orgoglio di un Paese che invece dovrà ancora aspettare.
Andy Murray, infatti, si deve accontentare di essere il primo britannico a tornare in finale dopo 74 anni ma non
è riuscito a cancellare il mito di Fred Perry, ultimo inglese a vincere lo slam sull'erba dell'All England Club. Sì perché nonostante la buona partenza di Murray, Roger Federer, come un ragazzino, è venuto fuori alla distanza e ha schiantato nel terzo e nel quarto set uno scozzese che dopo la sosta di 40 minuti per pioggia ha perso convinzione (soprattutto col dritto),
finendo per inchinarsi alla legge del più forte
Ultima modifica di Fabian il Dom 8 Lug 2012 - 20:17 - modificato 1 volta.
E' una storia senza fine quella tra Roger Federer e il libro dei record del tennis. Lo svizzero, dopo aver superato Andy Murray nella finale di Wimbledon con il punteggio di 4-6, 7-5, 6-3, 6-4, ha riscritto per l'ennesima volta la pagina dei primati eguagliando - con 7 titoli sull'erba londinese - un mito come Pete Sampras e tornando, a trent'anni, numero uno della classifica ATP (ritoccando anche qui sempre un record di Sampras: 286 settimane in vetta a tutti).
E come prevedibile non è stata un'impresa semplice quella del fenomeno di Basilea, specialmente perché dall'altra parte della rete c'era un giocatore spinto da tutto il pubblico e dall'orgoglio di un Paese che invece dovrà ancora aspettare.
Andy Murray, infatti, si deve accontentare di essere il primo britannico a tornare in finale dopo 74 anni ma non
è riuscito a cancellare il mito di Fred Perry, ultimo inglese a vincere lo slam sull'erba dell'All England Club. Sì perché nonostante la buona partenza di Murray, Roger Federer, come un ragazzino, è venuto fuori alla distanza e ha schiantato nel terzo e nel quarto set uno scozzese che dopo la sosta di 40 minuti per pioggia ha perso convinzione (soprattutto col dritto),
finendo per inchinarsi alla legge del più forte
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