Da campioni uscenti a campioni usciti. Con la Nuova Zelanda l'Italia sembrava aver toccato il fondo, ma il peggio doveva ancora arrivare. E' giunto con una clamorosa sconfita contro la debuttante Slovacchia per 3-2, inaspettata per il ct Marcello Lippi, ma logica conseguenza per una squadra arrivata in Sudafrica con scarsa qualità e che ha cominciato a perdere pezzi per strada insieme alla convinzione di essere una Nazionale in grado di giocarsela con chiunque. Così non è stato, gli Azzurri chiudono nel peggiore dei modi un torneo in cui è mancato molto: dalla grinta alle idee, dal gioco a qualche giocatore lasciato inspiegabilmente a casa. Il girone, accolto alla vigilia come manna dal cielo (e così era), è stato un ostacolo insormontabile.
Come contro Paraguay e Nuova Zelanda, anche con la Slovacchia l'Italia è passata in svantaggio nel primo tempo. Il gol di Vittek ha complicato immediatamente la situazione degli Azzurri. La squadra ha faticato a creare gioco, la manovra è stata lenta e i lanci lunghi per Iaquinta sono diventati pane per i denti, affilati, degli arcigni difensori slovacchi. L'Italia non è riuscita a creare nessuna palla gol, è anzi Strba a impegnare severamente Marchetti. Nella ripresa l'Italia ha provato a correre di più con gli innesti di Quagliarella e Maggio e proprio al giocatore del Napoli è stato salvato sulla linea un bolide scagliato a colpo sicuro.
Il raddoppio di Vittek è arrivato nel momento di maggior pressione degli Azzurri. La Nzionale di Lippi non ha mollat: a Quagliarella è stato annullato un gol per fuorigioco. Poi ci ha provato Di Natale ad alimentare le speranze Azzurre accorciando le distanze ma Kopunek ha riportato a +2 il vantaggio slovacco. Quagliarella è stato l'ultimo ad arrendersi beffando l'estremo avversario con un cucchiaio del 3-2. Nel finale Pepe ha sciupato il pari che avrebbe qualificato l'Italia.
Nell'altro match il Paraguay non ha faticato chiudendo 0-0 contro una Nuova Zelanda che ha pensato solo a difendersi, ma che ha concluso il girone davanti agli Azzurri certamente con maggiore onore. L'Italia chiude un ciclo, Lippi non sarà più il ct e molti dei protagonisti di questa avventura saluteranno l'azzurro una volta per tutte.