Iker Casillas Fernández ([ˈiker kaˈsiʎas]; Móstoles, 20 maggio 1981) è un calciatore spagnolo, portiere del Real Madrid e della Nazionale spagnola, delle quali è capitano. Campione europeo nel 2008 e nel 2012 e Campione del mondo nel 2010 con la sua Nazionale, di cui è primatista di presenze.
L'IFFHS lo ha scelto come miglior portiere del mondo nel 2008, nel 2009, nel 2010 e nel 2011.[2][3]. Occupa la 2ª posizione nella speciale classifica IFFHS del portiere del decennio 2001-2010, alle spalle di Gianluigi Buffon.[4]
ker Casillas nasce calcisticamente al Real Madrid, finora l'unico club di cui ha indossato la divisa, al quale approda all'età di soli 8 anni. Entra così a far parte del vivaio giovanile della squadra dai pulcini fino alla terza, seconda e infine prima divisione. La prima convocazione nella prima divisione delle merengues arriva in piena stagione 1997-1998 quando, alla vigilia di una partita di Champions League in Norvegia contro il Rosenborg, l'allora allenatore Jupp Heynckes si vede costretto a convocare l'appena sedicenne portiere in seguito agli infortuni di secondo e terzo portiere della squadra, ovvero rispettivamente Bodo Illgner e Pedro Contreras.
Tuttavia, la definitiva maglia da titolare arriva solo dopo il campionato del mondo under-20 disputato in Nigeria nel 1999, dove, dando prova delle sue capacità soprattutto nella finale giocata a Kaduna contro il Ghana, è determinante per il risultato che permette alla selezione giovanile spagnola di portare a casa il titolo mondiale. Proprio la performance di quella finale vale a Casillas la reputazione necessaria per essere convocato definitivamente come primo portiere dell'Equipo Blanco nella stagione 1999-2000. Casillas debutta a 18 anni come titolare la sera del 12 settembre 1999 allo stadio San Mamés contro l'Athletic Bilbao.
La carriera del portiere prosegue fedelmente all'interno delle squadra madridista e, contemporaneamente, continua ad essere confermata la sua presenza da titolare nella selezione nazionale. Casillas, che ha sempre dichiarato di voler giocare a vita nel Real Madrid,[5] nel febbraio 2008 ha perciò ottenuto dalla società il rinnovo del contratto fino all'anno 2017.
Detiene alcuni record: a 18 anni diventa titolare del Real Madrid,[6] a 19 vince la Champions League (da titolare)[7] ed esordisce in Nazionale, a 21 diventa titolare fisso della Nazionale iberica ed a 23 indossa per la prima volta la fascia di capitano delle "furie rosse".
Il 4 febbraio 2012 in occasione di Getafe-Real Madrid 0-1 gioca la sua partita numero 600 con la maglia dei blancos.
Fin dal primo anno nella squadra madridista inizia a collezionare trofei: nella primavera del 2000 il club conquista il suo ottavo titolo europeo, mentre l'anno seguente (2001) si aggiudica la Liga. È però nel 2002 che arriva la consacrazione per lui che, attraverso una serie di ottimi interventi negli ultimi minuti della finale contro il Bayer Leverkusen, consegna la Champions League 2001-2002 alla propria squadra, la nona per il club e la seconda per lui. Finale in cui non avrebbe dovuto giocare però: da un po' di tempo l'allenatore gli preferiva Cesar, anche per la finale. Ma durante la partita Iker subentra al compagno infortunato e da lì non perde più il posto da titolare.
La carriera del portiere prosegue fedelmente all'interno delle squadra madridista e, contemporaneamente, continua ad essere confermata la sua presenza da titolare nella selezione nazionale. Casillas, che ha sempre dichiarato di voler giocare a vita nel Real Madrid,[5] nel febbraio 2008 ha perciò ottenuto dalla società il rinnovo del contratto fino all'anno 2017.
Detiene alcuni record: a 18 anni diventa titolare del Real Madrid,[6] a 19 vince la Champions League (da titolare)[7] ed esordisce in Nazionale, a 21 diventa titolare fisso della Nazionale iberica ed a 23 indossa per la prima volta la fascia di capitano delle "furie rosse".
Il 4 febbraio 2012 in occasione di Getafe-Real Madrid 0-1 gioca la sua partita numero 600 con la maglia dei blancos.
Nell'estate del 2002 Casillas è stato l'estremo difensore titolare della Nazionale spagnola nel campionato del mondo 2002, subentrando in extremis all'infortunato Cañizares. La sua presenza è stata decisiva, in particolare nel passaggio ai quarti di finale, dopo aver battuto l'Irlanda ai calci di rigore.
Sempre con la divisa delle Furie Rosse ha preso parte al campionato d'Europa 2004, al campionato del mondo 2006 ed al campionato d'Europa 2008, vincendo il titolo continentale nella finale vinta 1-0 sulla Germania. In quest'occasione è stato anche nominato capitano da Aragonés, ct della nazionale: ha avuto così l'onore di alzare al cielo di Vienna il massimo trofeo europeo per selezioni nazionali.
Ma le sue soddisfazioni in Nazionale non terminano con la vittoria dell'campionato d'Europa 2008: l'11 luglio 2010 a Johannesburg, in Sudafrica, in quanto capitano della sua Nazionale, è il primo a sollevare la Coppa del campionato del mondo 2010, la prima conquistata dalla Spagna nella sua prima finale mondiale, vinta battendo per 1-0 l'Olanda dopo i tempi supplementari con gol al 116' di Andrés Iniesta. Viene eletto miglior portiere dei mondiali anche in virtù di due interventi prodigiosi nella finale su Arjen Robben.
Il 12 novembre 2011 in occasione dell'amichevole della sua nazionale contro l'Inghilterra al Wembley Stadium di Londra diventa il giocatore con più presenze nella storia della Nazionale spagnola, avendo raggiunto infatti lo storico portiere Andoni Zubizarreta a 126. Tre giorni più tardi, a San José, contro la Costa Rica diventa il primatista assoluto delle Furie rosse.
Il 1º luglio 2012 a Kiev si laurea nuovamente campione d'Europa con la Nazionale spagnola, dopo la finale vinta contro l'Italia, diventando il primo calciatore in assoluto a vincere per due volte, tra l'altro consecutive, la coppa in qualità di capitano. Durante la competizione subisce un solo goal proprio dall'Italia segnato da Antonio Di Natale durante la partita del girone.
-Wikipedia
L'IFFHS lo ha scelto come miglior portiere del mondo nel 2008, nel 2009, nel 2010 e nel 2011.[2][3]. Occupa la 2ª posizione nella speciale classifica IFFHS del portiere del decennio 2001-2010, alle spalle di Gianluigi Buffon.[4]
Tuttavia, la definitiva maglia da titolare arriva solo dopo il campionato del mondo under-20 disputato in Nigeria nel 1999, dove, dando prova delle sue capacità soprattutto nella finale giocata a Kaduna contro il Ghana, è determinante per il risultato che permette alla selezione giovanile spagnola di portare a casa il titolo mondiale. Proprio la performance di quella finale vale a Casillas la reputazione necessaria per essere convocato definitivamente come primo portiere dell'Equipo Blanco nella stagione 1999-2000. Casillas debutta a 18 anni come titolare la sera del 12 settembre 1999 allo stadio San Mamés contro l'Athletic Bilbao.
La carriera del portiere prosegue fedelmente all'interno delle squadra madridista e, contemporaneamente, continua ad essere confermata la sua presenza da titolare nella selezione nazionale. Casillas, che ha sempre dichiarato di voler giocare a vita nel Real Madrid,[5] nel febbraio 2008 ha perciò ottenuto dalla società il rinnovo del contratto fino all'anno 2017.
Detiene alcuni record: a 18 anni diventa titolare del Real Madrid,[6] a 19 vince la Champions League (da titolare)[7] ed esordisce in Nazionale, a 21 diventa titolare fisso della Nazionale iberica ed a 23 indossa per la prima volta la fascia di capitano delle "furie rosse".
Il 4 febbraio 2012 in occasione di Getafe-Real Madrid 0-1 gioca la sua partita numero 600 con la maglia dei blancos.
Fin dal primo anno nella squadra madridista inizia a collezionare trofei: nella primavera del 2000 il club conquista il suo ottavo titolo europeo, mentre l'anno seguente (2001) si aggiudica la Liga. È però nel 2002 che arriva la consacrazione per lui che, attraverso una serie di ottimi interventi negli ultimi minuti della finale contro il Bayer Leverkusen, consegna la Champions League 2001-2002 alla propria squadra, la nona per il club e la seconda per lui. Finale in cui non avrebbe dovuto giocare però: da un po' di tempo l'allenatore gli preferiva Cesar, anche per la finale. Ma durante la partita Iker subentra al compagno infortunato e da lì non perde più il posto da titolare.
La carriera del portiere prosegue fedelmente all'interno delle squadra madridista e, contemporaneamente, continua ad essere confermata la sua presenza da titolare nella selezione nazionale. Casillas, che ha sempre dichiarato di voler giocare a vita nel Real Madrid,[5] nel febbraio 2008 ha perciò ottenuto dalla società il rinnovo del contratto fino all'anno 2017.
Detiene alcuni record: a 18 anni diventa titolare del Real Madrid,[6] a 19 vince la Champions League (da titolare)[7] ed esordisce in Nazionale, a 21 diventa titolare fisso della Nazionale iberica ed a 23 indossa per la prima volta la fascia di capitano delle "furie rosse".
Il 4 febbraio 2012 in occasione di Getafe-Real Madrid 0-1 gioca la sua partita numero 600 con la maglia dei blancos.
Sempre con la divisa delle Furie Rosse ha preso parte al campionato d'Europa 2004, al campionato del mondo 2006 ed al campionato d'Europa 2008, vincendo il titolo continentale nella finale vinta 1-0 sulla Germania. In quest'occasione è stato anche nominato capitano da Aragonés, ct della nazionale: ha avuto così l'onore di alzare al cielo di Vienna il massimo trofeo europeo per selezioni nazionali.
Ma le sue soddisfazioni in Nazionale non terminano con la vittoria dell'campionato d'Europa 2008: l'11 luglio 2010 a Johannesburg, in Sudafrica, in quanto capitano della sua Nazionale, è il primo a sollevare la Coppa del campionato del mondo 2010, la prima conquistata dalla Spagna nella sua prima finale mondiale, vinta battendo per 1-0 l'Olanda dopo i tempi supplementari con gol al 116' di Andrés Iniesta. Viene eletto miglior portiere dei mondiali anche in virtù di due interventi prodigiosi nella finale su Arjen Robben.
Il 12 novembre 2011 in occasione dell'amichevole della sua nazionale contro l'Inghilterra al Wembley Stadium di Londra diventa il giocatore con più presenze nella storia della Nazionale spagnola, avendo raggiunto infatti lo storico portiere Andoni Zubizarreta a 126. Tre giorni più tardi, a San José, contro la Costa Rica diventa il primatista assoluto delle Furie rosse.
Il 1º luglio 2012 a Kiev si laurea nuovamente campione d'Europa con la Nazionale spagnola, dopo la finale vinta contro l'Italia, diventando il primo calciatore in assoluto a vincere per due volte, tra l'altro consecutive, la coppa in qualità di capitano. Durante la competizione subisce un solo goal proprio dall'Italia segnato da Antonio Di Natale durante la partita del girone.
-Wikipedia