Scatta di nuovo l'allarme obesità negli Stati Uniti. Secondo gli studi del Trust for America's Health basati sui dati del governo relativi alla diffusione del fenomeno negli Usa, la patologia potrebbe raggiungere livelli mai registrati prima.L'obesità, principale causa di morte prevedibile del XXI secolo, è una condizione patologica in cui un accumulo eccessivo di grasso corporeo si traduce in gravi effetti negativi sulla salute, con un aumento dei problemi sanitari e una conseguente riduzione dell'aspettativa di vita. Si tratta di una condizione tipica, anche se non esclusiva, delle società dette "del benessere" generalmente causata da una combinazione di surplus calorico, mancanza di attività fisica e predisposizione genetica, da cui la definizione di patologia multifattoriale.Secondo l'analisi del Trust for America's Health, alle soglie del 2030 13 stati americani potrebbero drammaticamente raggiungere un tasso di obesità oltre il 60%. Un allarme drammatico se si pensa che quest'anno il Mississippi con il 35% del tasso di obesità si è collocato in cima alla classifica statunitense.Alcuni esperti mettono in dubbio le certezze della ricerca in quanto è molto difficile prevedere il futuro dell'evoluzione ponderale della popolazione.Comunque sia, il rapporto propone di sensibilizzare l'intera società statunitense focalizzandola sull'obiettivo di dimagrire in maniera efficace e durevole. È stato infatti calcolato che una riduzione del 5% dell'indice di massa corporea, il valore che mette a confronto peso e altezza, potrebbe far risparmiare miliardi di dollari nelle spese sanitarie.