Il team principal sprona il team con un paragone: «Nell'82 non avevamo la squadra più forte, ma vincemmo la Coppa del Mondo»
MARANELLO - «E' chiaro che al momento la Red Bull ha una vettura migliore. Ma cosa possiamo dire? Non possiamo piangerci addosso, dobbiamo lavorare duro. Punto». Stefano Domenicali non cerca scuse per le ultime e decisive gare della stagione di Formula 1. Nonostante le difficoltà della Ferrari, il team principal vuole che la squadra rimanga ottimista sulle sue possibilità: «Io lo sono sempre. Non serve a nulla essere negativi e noi siamo in grado di massimizzare quello che abbiamo. Ammettere che ora la Red Bull è migliore non vuol dire cambiare il nostro approccio. Dico sempre alla squadra di pensare alla Coppa del Mondo dell'82. L'Italia non era la più forte, ma vinse lo stesso».
FARE IL MEGLIO CHE SI PUO' «Ho detto ai miei ragazzi - continua Domenicali - che quando si lotta bisogna essere coraggiosi e usare tutto quello che si ha a disposizione al meglio possibile. Ci sono anche altri che stanno combattendo e noi li rispettiamo, ma fino all'ultimo non gli renderemo la vita facile».
MARANELLO - «E' chiaro che al momento la Red Bull ha una vettura migliore. Ma cosa possiamo dire? Non possiamo piangerci addosso, dobbiamo lavorare duro. Punto». Stefano Domenicali non cerca scuse per le ultime e decisive gare della stagione di Formula 1. Nonostante le difficoltà della Ferrari, il team principal vuole che la squadra rimanga ottimista sulle sue possibilità: «Io lo sono sempre. Non serve a nulla essere negativi e noi siamo in grado di massimizzare quello che abbiamo. Ammettere che ora la Red Bull è migliore non vuol dire cambiare il nostro approccio. Dico sempre alla squadra di pensare alla Coppa del Mondo dell'82. L'Italia non era la più forte, ma vinse lo stesso».
FARE IL MEGLIO CHE SI PUO' «Ho detto ai miei ragazzi - continua Domenicali - che quando si lotta bisogna essere coraggiosi e usare tutto quello che si ha a disposizione al meglio possibile. Ci sono anche altri che stanno combattendo e noi li rispettiamo, ma fino all'ultimo non gli renderemo la vita facile».