Nelle settimane scorse più di una telefonata tra i due presidenti. Feeling favorito dall’amicizia di Andrea con Moratti jr
APPIANO GENTILE - Il grande freddo del passato e i botta e risposta a mezzo stampa degli scorsi anni non sono più d’attualità. Ricordate il «Moratti mi annoia» pronunciato da Andrea Agnelli quando il patron nerazzurro ripercorreva le sofferenze interiste precendenti a calciopoli? O il «Giovin signore» con cui Moratti etichettò il presidente bianconero nel gennaio 2010? Bene, quei tempi adesso sembrano lontani anni luce e il clima sull’asse Milano-Torino è tornato sereno. Almeno a livello societario. I massimi dirigenti dei due club stanno dando il buon esempio alle tifoserie e, mostrando intelligenza e stile, negli ultimi giorni hanno intensificato i loro contatti. Per parlare soprattutto del futuro del calcio italiano, un interesse comune che appassiona entrambi. Recentemente Moratti e Agnelli si sono scambiati diverse telefonate e si sono anche visti di persona.
Si va verso un periodo di possibili riforme nel mondo del pallone e due dei proprietari delle squadre più importanti stanno mostrando di avere un grande feeling, forti anche di un legame che da tempo unisce le rispettive famiglie. D’accordo il gap generazionale tra Massimo Moratti e Andrea Agnelli è innegabile, ma quest’ultimo è molto legato con uno dei figli del patron nerazzurro, il vicepresidente Angelomario. Fin da quando erano bambini ci sono frequentazioni in Versilia a unirli. Possibile che la rivalità tra Juventus e l’Inter negli anni immediatamente successivi a calciopoli abbia raffreddato il rapporto tra le due Dinastie, ma con il passare del tempo le cose sono tornate alla normalità. Moratti senior si è complimentato con Agnelli per la vittoria dello scudetto a maggio, ma i due a giugno hanno parlato anche alla cena organizzata a Milano da Murdoch per discutere con i grandi club della Superlega europea. Adesso il confronto è costante anche perché tra poco ci sarà da decidere il futuro della Lega con l’elezione del nuovo presidente, la ripartizione dei soldi e le nuove regole.
APPIANO GENTILE - Il grande freddo del passato e i botta e risposta a mezzo stampa degli scorsi anni non sono più d’attualità. Ricordate il «Moratti mi annoia» pronunciato da Andrea Agnelli quando il patron nerazzurro ripercorreva le sofferenze interiste precendenti a calciopoli? O il «Giovin signore» con cui Moratti etichettò il presidente bianconero nel gennaio 2010? Bene, quei tempi adesso sembrano lontani anni luce e il clima sull’asse Milano-Torino è tornato sereno. Almeno a livello societario. I massimi dirigenti dei due club stanno dando il buon esempio alle tifoserie e, mostrando intelligenza e stile, negli ultimi giorni hanno intensificato i loro contatti. Per parlare soprattutto del futuro del calcio italiano, un interesse comune che appassiona entrambi. Recentemente Moratti e Agnelli si sono scambiati diverse telefonate e si sono anche visti di persona.
Si va verso un periodo di possibili riforme nel mondo del pallone e due dei proprietari delle squadre più importanti stanno mostrando di avere un grande feeling, forti anche di un legame che da tempo unisce le rispettive famiglie. D’accordo il gap generazionale tra Massimo Moratti e Andrea Agnelli è innegabile, ma quest’ultimo è molto legato con uno dei figli del patron nerazzurro, il vicepresidente Angelomario. Fin da quando erano bambini ci sono frequentazioni in Versilia a unirli. Possibile che la rivalità tra Juventus e l’Inter negli anni immediatamente successivi a calciopoli abbia raffreddato il rapporto tra le due Dinastie, ma con il passare del tempo le cose sono tornate alla normalità. Moratti senior si è complimentato con Agnelli per la vittoria dello scudetto a maggio, ma i due a giugno hanno parlato anche alla cena organizzata a Milano da Murdoch per discutere con i grandi club della Superlega europea. Adesso il confronto è costante anche perché tra poco ci sarà da decidere il futuro della Lega con l’elezione del nuovo presidente, la ripartizione dei soldi e le nuove regole.