Ha scelto con il cuore e con la testa. Ha scelto il bianco e il nero. Senza sfumature di grigio. Ha scelto la Juve, Mauricio Isla. E a qualche mese da quella scelta, ora sorride. E ricorda: "Il mio procuratore mi informò che mi cercavano due grandi squadre italiane, la Juventus e l'Inter. Ho scelto la Juve perchè ho parlato molto con Vidal di questa società. Arturo mi ha riferito di un gruppo meraviglioso e pieno di amici. Poi perchè anche Conte mi ha fortemente voluto e infine perché sono molto amico di Asamoah, arrivare qui con lui è stato un grande piacere per me". E mentre il ghanese si è rivelato subito prezioso segnando un gol all'esordio ufficiale in Supercoppa, Mauricio ha impiegato un po' di tempo in più per ritrovare la forma dopo l'infortunio al ginocchio destro dello scorso anno. Ma ora sembra aver strappato la maglia da titolare a Lichtsteiner.
NUMERI — Isla vanta solo tre presenze nelle prime dodici giornate di campionato, tutte da titolare. Dopo la parentesi in Champions a Stamford Bridge contro il Chelsea, ha esordito il 22 settembre contro il Chievo (sostituito sullo 0-0 da Vidal), si è rivisto più di un mese dopo nel 2-1 al Bologna (lasciando il campo ancora una volta sul risultato di parità) e infine ha giocato (e convinto) a Pescara, servendo anche l'assist a Quagliarella per il 2-0 bianconero. Quella in Abruzzo è stata la seconda gara di fila dal 1' per il cileno, che aveva già giocato dall'inizio tre giorni prima in casa contro il Nordsjaelland. Difficile dire se abbia scavalcato Lichtsteiner e Caceres nelle gerarchie di Conte, di sicuro ora non parte più un gradino indietro. Se l'agente dello svizzero si è sentito in dovere di intervenire ("Stephan è felice alla Juve, non so da dove arrivino questi rumors") evidentemente qualche preoccupazione c'è.
NUMERI — Isla vanta solo tre presenze nelle prime dodici giornate di campionato, tutte da titolare. Dopo la parentesi in Champions a Stamford Bridge contro il Chelsea, ha esordito il 22 settembre contro il Chievo (sostituito sullo 0-0 da Vidal), si è rivisto più di un mese dopo nel 2-1 al Bologna (lasciando il campo ancora una volta sul risultato di parità) e infine ha giocato (e convinto) a Pescara, servendo anche l'assist a Quagliarella per il 2-0 bianconero. Quella in Abruzzo è stata la seconda gara di fila dal 1' per il cileno, che aveva già giocato dall'inizio tre giorni prima in casa contro il Nordsjaelland. Difficile dire se abbia scavalcato Lichtsteiner e Caceres nelle gerarchie di Conte, di sicuro ora non parte più un gradino indietro. Se l'agente dello svizzero si è sentito in dovere di intervenire ("Stephan è felice alla Juve, non so da dove arrivino questi rumors") evidentemente qualche preoccupazione c'è.