Sei mesi di squalifica a Cannavaro e Grava, tre anni e tre mesi a Gianello. Questa la sentenza della Disciplinare sul caso dell’ex terzo portiere azzurro
ROMA - Due punti di penalizzazione al Napoli, sei mesi di squalifica a Cannavaro e Grava, tre anni e tre mesi a Gianello. Sono queste le decisioni della Commissione disciplinare della Figc, nel processo calcioscommesse per Sampdoria-Napoli. La disciplinare ha anche inflitto 2 punti di penalità al Portogruaro. Oltre ai due punti di penalizzazione in classifica, a carico del Napoli la Commissione disciplinare della Federcalcio ha deciso un'ammenda di 70mila euro, sempre per la responsabilità oggettiva nella combine di Sampdoria-Napoli del maggio 2010, tentata dal suo ex terzo portiere.
LE ALTRE DECISIONI - Sui deferimenti riguardanti l'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli nell'ambito del Calcioscommesse, oltre alla penalità al club partenopeo, la Commissione disciplinare presieduta da Sergio Artico ha inflitto oltre alla penalizzazione 10mila euro di ammenda al Portogruaro, prosciolto il Crotone, comminato un'ammenda di 5mila euro alla Spal. Un anno e 7 mesi di squalifica per Marco Zamboni e tre anni e nove mesi per Silvio Giusti. Un mese di squalifica infine ad Andrea Agostinelli e David Dei. Due le gare oggetto di valutazione da parte dei giudici di primo grado: Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010 e Portogruaro-Crotone del 29 maggio 2011. Nel corso dell'udienza di lunedì 10 dicembre, la Commissione aveva accettato sei istanze di patteggiamento avallate dal Procuratore federale: 20 mesi e 20 giorni per Claudio Furlan, nove mesi per Federico Cossato (già fermato per tre anni e sei mesi dalla Corte di Giustizia federale), quattro mesi a Dario Passoni (da aggiungere ai 20 mesi e 15 giorni frutto di precedenti patteggiamenti), due mesi per Gianfranco Parlato (già squalificato per tre anni), 5mila euro d'ammenda per l'Albinoleffe, 100 euro per l'Aversa.
LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA - "Per garantire una uniformità di giudizio e una situazione di par condicio fra squadre partecipanti allo stesso campionato attualmente in corso, quindi, appare corretta l'applicazione della sanzione di 2 punti di penalizzazione in classifica generale da scontarsi nella corrente stagione sportiva". La Commissione Disciplinare motiva così la sanzione di due punti in classifica (più 70mila euro di ammenda) inflitta al Napoli, nell'ambito del filone campano del processo al Calcioscommesse, nonostante il procuratore federale, Stefano Palazzi, avesse chiesto per il club azzurro soltanto un punto di squalifica (più 100mila euro), in merito alla combine di Samp-Napoli del maggio 2010, tentata dall'allora terzo portiere partenopeo Matteo Gianello. "Il principio della responsabilità oggettiva, pur se negli ultimi tempi ha subito una serie di attenuazioni in via applicativa, continua a fondarsi su criteri inderogabili - scrivono i giudici di primo grado -. In proposito, va ricordato come questa Commissione in tutti gli analoghi e recenti procedimenti nel caso di responsabilità oggettiva per illecito sportivo commesso da calciatori tesserati sia partita da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale, oltre a una ammenda". "Tra tutti - specifica la Disciplinare -, si ricordino i precedenti della soc. Torino e della soc. Sampdoria che, nella corrente stagione sportiva, stanno scontando una penalizzazione di 1 punto in classifica generale maturata in sede di applicazione di sanzione ex art. 23 CGS (patteggiamento, ndr), partendo da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale".
IL COMUNICATO DEL NAPOLI - "Pur non entrando nel merito dell'obsoleto e superato principio della responsabilità oggettiva" il Napoli non condivide le decisioni della Disciplinare: "non si possano alterare irrimediabilmente i campionati in corso di svolgimento". Così la società in una nota sul proprio sito. "Ogni eventuale decisione va presa prima che inizi un torneo o al termine dello stesso. Dalla stagione 2009/2010, di tempo ce n'è stato per valutare e decidere", sottolinea la società. «Il Presidente Aurelio De Laurentiis, l'allenatore Walter Mazzarri e tutta la squadra sono sereni, certi che nessuna violazione possa essere addebitabile alla SSC Napoli spa. Siamo fiduciosi che nei due gradi successivi di giudizio si possa applicare una vera giustizia che si fondi sul diritto e sull'equita' e non sul giustizialismo. Benigni docet»., si chiude il comunicato.
ROMA - Due punti di penalizzazione al Napoli, sei mesi di squalifica a Cannavaro e Grava, tre anni e tre mesi a Gianello. Sono queste le decisioni della Commissione disciplinare della Figc, nel processo calcioscommesse per Sampdoria-Napoli. La disciplinare ha anche inflitto 2 punti di penalità al Portogruaro. Oltre ai due punti di penalizzazione in classifica, a carico del Napoli la Commissione disciplinare della Federcalcio ha deciso un'ammenda di 70mila euro, sempre per la responsabilità oggettiva nella combine di Sampdoria-Napoli del maggio 2010, tentata dal suo ex terzo portiere.
LE ALTRE DECISIONI - Sui deferimenti riguardanti l'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli nell'ambito del Calcioscommesse, oltre alla penalità al club partenopeo, la Commissione disciplinare presieduta da Sergio Artico ha inflitto oltre alla penalizzazione 10mila euro di ammenda al Portogruaro, prosciolto il Crotone, comminato un'ammenda di 5mila euro alla Spal. Un anno e 7 mesi di squalifica per Marco Zamboni e tre anni e nove mesi per Silvio Giusti. Un mese di squalifica infine ad Andrea Agostinelli e David Dei. Due le gare oggetto di valutazione da parte dei giudici di primo grado: Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010 e Portogruaro-Crotone del 29 maggio 2011. Nel corso dell'udienza di lunedì 10 dicembre, la Commissione aveva accettato sei istanze di patteggiamento avallate dal Procuratore federale: 20 mesi e 20 giorni per Claudio Furlan, nove mesi per Federico Cossato (già fermato per tre anni e sei mesi dalla Corte di Giustizia federale), quattro mesi a Dario Passoni (da aggiungere ai 20 mesi e 15 giorni frutto di precedenti patteggiamenti), due mesi per Gianfranco Parlato (già squalificato per tre anni), 5mila euro d'ammenda per l'Albinoleffe, 100 euro per l'Aversa.
LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA - "Per garantire una uniformità di giudizio e una situazione di par condicio fra squadre partecipanti allo stesso campionato attualmente in corso, quindi, appare corretta l'applicazione della sanzione di 2 punti di penalizzazione in classifica generale da scontarsi nella corrente stagione sportiva". La Commissione Disciplinare motiva così la sanzione di due punti in classifica (più 70mila euro di ammenda) inflitta al Napoli, nell'ambito del filone campano del processo al Calcioscommesse, nonostante il procuratore federale, Stefano Palazzi, avesse chiesto per il club azzurro soltanto un punto di squalifica (più 100mila euro), in merito alla combine di Samp-Napoli del maggio 2010, tentata dall'allora terzo portiere partenopeo Matteo Gianello. "Il principio della responsabilità oggettiva, pur se negli ultimi tempi ha subito una serie di attenuazioni in via applicativa, continua a fondarsi su criteri inderogabili - scrivono i giudici di primo grado -. In proposito, va ricordato come questa Commissione in tutti gli analoghi e recenti procedimenti nel caso di responsabilità oggettiva per illecito sportivo commesso da calciatori tesserati sia partita da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale, oltre a una ammenda". "Tra tutti - specifica la Disciplinare -, si ricordino i precedenti della soc. Torino e della soc. Sampdoria che, nella corrente stagione sportiva, stanno scontando una penalizzazione di 1 punto in classifica generale maturata in sede di applicazione di sanzione ex art. 23 CGS (patteggiamento, ndr), partendo da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale".
IL COMUNICATO DEL NAPOLI - "Pur non entrando nel merito dell'obsoleto e superato principio della responsabilità oggettiva" il Napoli non condivide le decisioni della Disciplinare: "non si possano alterare irrimediabilmente i campionati in corso di svolgimento". Così la società in una nota sul proprio sito. "Ogni eventuale decisione va presa prima che inizi un torneo o al termine dello stesso. Dalla stagione 2009/2010, di tempo ce n'è stato per valutare e decidere", sottolinea la società. «Il Presidente Aurelio De Laurentiis, l'allenatore Walter Mazzarri e tutta la squadra sono sereni, certi che nessuna violazione possa essere addebitabile alla SSC Napoli spa. Siamo fiduciosi che nei due gradi successivi di giudizio si possa applicare una vera giustizia che si fondi sul diritto e sull'equita' e non sul giustizialismo. Benigni docet»., si chiude il comunicato.