Sceso dall'auto, l'ha bloccata sul cofano di un'altra vettura vicina, e l'ha violentata. Lei, 24 anni, ha scoperto di essere incinta del suo fidanzato qualche ora dopo
Ha girato l'angolo di via Borgo Santa Caterina verso via da Rosciate alle 2.30 del mattino, lasciandosi alle spalle qualche schiamazzo di un gruppo di giovani che fino a pochi minuti prima erano ancora con lei in un locale. Pochi passi, poi si è trovata di fronte un'utilitaria bianca, che ha iniziato a seguirla. L'uomo alla guida le ha chiesto a ripetizione se voleva un passaggio, lei ha detto no. Lui è sceso dall'auto, l'ha bloccata sul cofano di un'altra vettura vicina, e l'ha violentata. Lei, 24 anni, ha scoperto di essere incinta del suo fidanzato qualche ora dopo, in ospedale, in uno dei momenti peggiori della sua vita, durante gli esami che hanno certificato la violenza subita.
L'incubo di ogni donna si è materializzato a Bergamo, nel «borgo d'oro», nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Sara (nome di fantasia, per tutelarla, ndr ), di Verdellino, aveva trascorso la serata al bar Divina. Con lei c'erano due amiche: tutte e tre sono rimaste insieme fuori dal locale, chiuso alle 2.
Poi io mi sono incamminata prima di loro, per andare a prendere l'auto, parcheggiata in una via laterale, ha raccontato alla polizia. Via da Rosciate appunto. È lì che Sara è arrivata in pochi minuti, imboccando lo stretto passaggio chiuso al traffico da due pilomat e andando poi verso il parcheggio di fronte al cancello del liceo Mascheroni. Le amiche erano rimaste lontane, forse con altri conoscenti. In un tratto di strada non più lungo di 300 metri un uomo su un'utilitaria bianca l'ha affiancata. «Mi ha chiesto se volevo un passaggio, io non ho risposto». Poi ancora un'altra richiesta. «Gli ho detto di no». È stato in quel momento che lo sconosciuto, mentre la ragazza entrava nel parcheggio, è sceso dall'auto e l'ha presa per le braccia, in una morsa che faceva male. «Mi ha bloccata sul cofano di una vettura che c'era lì vicino». La gonna alzata, i palpeggiamenti, poi la violenza, interrotta dall'arrivo delle due amiche, che stavano raggiungendo Sara e avevano affrettato il passo in via da Rosciate, attratte da alcune urla. Lei è crollata a terra, muta, tremante. I due agenti delle Volanti hanno dovuto confortarla per un'ora, prima di riuscire a farla salire su un'autoambulanza: non voleva muoversi, non ci riusciva. Attorno alle 3.30 è stata trasportata al nuovo ospedale di Bergamo, per essere medicata e per i primi esami.
L'incubo di ogni donna si è materializzato a Bergamo, nel «borgo d'oro», nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Sara (nome di fantasia, per tutelarla, ndr ), di Verdellino, aveva trascorso la serata al bar Divina. Con lei c'erano due amiche: tutte e tre sono rimaste insieme fuori dal locale, chiuso alle 2.
Poi io mi sono incamminata prima di loro, per andare a prendere l'auto, parcheggiata in una via laterale, ha raccontato alla polizia. Via da Rosciate appunto. È lì che Sara è arrivata in pochi minuti, imboccando lo stretto passaggio chiuso al traffico da due pilomat e andando poi verso il parcheggio di fronte al cancello del liceo Mascheroni. Le amiche erano rimaste lontane, forse con altri conoscenti. In un tratto di strada non più lungo di 300 metri un uomo su un'utilitaria bianca l'ha affiancata. «Mi ha chiesto se volevo un passaggio, io non ho risposto». Poi ancora un'altra richiesta. «Gli ho detto di no». È stato in quel momento che lo sconosciuto, mentre la ragazza entrava nel parcheggio, è sceso dall'auto e l'ha presa per le braccia, in una morsa che faceva male. «Mi ha bloccata sul cofano di una vettura che c'era lì vicino». La gonna alzata, i palpeggiamenti, poi la violenza, interrotta dall'arrivo delle due amiche, che stavano raggiungendo Sara e avevano affrettato il passo in via da Rosciate, attratte da alcune urla. Lei è crollata a terra, muta, tremante. I due agenti delle Volanti hanno dovuto confortarla per un'ora, prima di riuscire a farla salire su un'autoambulanza: non voleva muoversi, non ci riusciva. Attorno alle 3.30 è stata trasportata al nuovo ospedale di Bergamo, per essere medicata e per i primi esami.