Occasioni sprecate, pali, tensione, parapiglia finale. Il tutto condito dallo storico cambio di modulo di Zeman, che ha rinunciato al dogma della difesa a quattro per schierarne una a tre. Una giornata che i tifosi romanisti ricorderanno a lungo, con De Rossi che a fine gara ha baciato la maglia esultando per tutto il campo per
una vittoria fondamentale per il gruppo. Il centrocampista di Ostia era incontenibile, non voleva quasi uscire dal campo e ha dato il cinque a chiunque gli capitasse davanti. Era felice. Una felicità pura, semplice,spontanea, che probabilmente non gli si vedeva in volto da tempo. Una felicità arrivata anche al termine di una buona prestazione sotto il profilo personale, aiutato da un Bradley onnipresente ma troppo impreciso in avanti. L’americano ha avuto il torto di interpretare male due contropiedi, sciupando due ottime occasioni per laRoma, che avrebbero potuto chiudere prima il match. Match deciso dal gol di Destro che, come accaduto a Catania, si è mosso molto bene sciupando però tre nitide palle gol prima di sfruttare al meglio l’assist perfetto di Miralem Pjanic. Il bosniacosi è sacrificato moltissimo e ha sfiorato per due volte il gol, nel
primo tempo. Si è adattato ad un ruolo non suo e si è messo a disposizione della squadra. Quella che emerge chiaramente è la compattezza del gruppo, che ieri ha dato tutto lottando su ogni pallone eportando a casa una vittoria quasi liberatoria. La compattezza è stata anche la peculiarità dei tre di difesa,che hanno letteralmente murato ogni attaccio fiorentino, resistendo all’assalto viola fino all’ultimo. Si sono mossi come se giocassero a tre da una vita, riuscendo a limitare le avanzate della Fiorentina e salvando il possibile (e l’impossibile) durante il forcing finale della squadra di Montella. Chiusura sulla prestazione di Florenzi, avvistato in ogni parte del campo a rincorrere qualsiasi maglia viola si sia trovato di fronte. Inesauribile.
GRANDE MITICA ROMA CHE VINCE GIOCANDO IN 9 CON LA FIORENTINA E SEGNANDO CON UN GOL DI MATTIA DESTRO
una vittoria fondamentale per il gruppo. Il centrocampista di Ostia era incontenibile, non voleva quasi uscire dal campo e ha dato il cinque a chiunque gli capitasse davanti. Era felice. Una felicità pura, semplice,spontanea, che probabilmente non gli si vedeva in volto da tempo. Una felicità arrivata anche al termine di una buona prestazione sotto il profilo personale, aiutato da un Bradley onnipresente ma troppo impreciso in avanti. L’americano ha avuto il torto di interpretare male due contropiedi, sciupando due ottime occasioni per laRoma, che avrebbero potuto chiudere prima il match. Match deciso dal gol di Destro che, come accaduto a Catania, si è mosso molto bene sciupando però tre nitide palle gol prima di sfruttare al meglio l’assist perfetto di Miralem Pjanic. Il bosniacosi è sacrificato moltissimo e ha sfiorato per due volte il gol, nel
primo tempo. Si è adattato ad un ruolo non suo e si è messo a disposizione della squadra. Quella che emerge chiaramente è la compattezza del gruppo, che ieri ha dato tutto lottando su ogni pallone eportando a casa una vittoria quasi liberatoria. La compattezza è stata anche la peculiarità dei tre di difesa,che hanno letteralmente murato ogni attaccio fiorentino, resistendo all’assalto viola fino all’ultimo. Si sono mossi come se giocassero a tre da una vita, riuscendo a limitare le avanzate della Fiorentina e salvando il possibile (e l’impossibile) durante il forcing finale della squadra di Montella. Chiusura sulla prestazione di Florenzi, avvistato in ogni parte del campo a rincorrere qualsiasi maglia viola si sia trovato di fronte. Inesauribile.
GRANDE MITICA ROMA CHE VINCE GIOCANDO IN 9 CON LA FIORENTINA E SEGNANDO CON UN GOL DI MATTIA DESTRO