Ma siamo sicuri che ai nostri figli convenga frequentare il liceo più difficile ed esigente, quello in cui si temprano alla scuola del rigore e dei voti bassi se poi alla maturità arriveranno in tanti con i loro voti più alti ad avere maggiori opportunità nei concorsi, nei colloqui, nelle università a numero chiuso?
La domanda è lecita a leggere l’indagine del sito «Tuttoscuola» sulle disomogeneità dei criteri di valutazione sul territorio nazionale, lo spread dei voti tra nord e sud, tra provincia e provincia Sono 64 gli studenti eccellenti di Torino e provincia che nel 2011 si sono diplomati con 100 e lode all’esame di maturità. Poco più dei 43 che hanno raggiunto lo stesso traguardo a Crotone e provincia. La differenza è che a Torino si sono diplomati in 12.621 (quindi solo lo 0,51% è stato valutato con il massimo dei voti), a Crotone in 1.525 (il 2,82% ha preso la lode). In altri termini a Torino uno studente su 197 è stato valutato meritevole di lode, a Crotone uno ogni 35.
Numeri simili a Milano (dove sono 50 i 100 e lode su 19.065 diplomati, pari all0 0,26%, cioè uno ogni 381) e in molte altre città del Nord.
La differenza e lo sconcerto aumentano se si va a effettuare il confronto tra i voti presi alla maturità e quelli ottenuti durante le prove Invalsi. Mentre ai risultati della maturità è prima a livello nazionale, Crotone appare incredibilmente ultima su 101 province nei dati Invalsi che si riferiscono agli studenti nel I ciclo e nelle classi prime e terze delle secondarie superiori.
Qualcosa del genere accade anche in altre province: ad Agrigento si diploma con 100/100 il 9% degli studenti (seconda a livello nazionale dietro Crotone che ha il 9,38%), ma risulta terz’ultima (in 99ma posizione) nelle rilevazioni Invalsi. Oppure Vibo Valentia (quinta con l’8,53% di diplomati con 100/100 e penultima nelle prove Invalsi), Enna (decima con il 7,56% di diplomati con 100/100 e quart’ultima nelle prove Invalsi), Cosenza (quarta con l’8,57% di diplomati con 100/100 e 91ma su 101 province nelle prove Invalsi), Foggia (rispettivamente sesta con l’8,5% di 100/100 e 85.ma per l’Invalsi).
In generale risulta che tutte le province del Sud, eccetto Isernia, ottengono risultati decisamente migliori all’esame di maturità. Crotone guadagna 100 posti, Reggio Calabria 86, Foggia 79, Trapani 76, Messina 69. Se invece si prendono in considerazione le regioni, tutte quelle del Sud, eccetto il Molise, sono avvantaggiate e la Calabria, in particolare, è prima nei voti alla maturità e ultima alle prove Invalsi.
Tutte le province del Nord, invece – eccetto La Spezia, Alessandria ed Asti – risultano penalizzate all’esame di maturità rispetto alle prove Invalsi. Bergamo perde 89 posizioni tra le prove Invalsi e il numero di 100/100 alla maturità, Udine 88, Sondrio 87, Lecco 86, Como 85, Verbano 84, Torino 61, Novara 52.
Ad essere penalizzate sono tutte le regioni del Nord: il Friuli è primo nelle rilevazioni Invalsi e penultimo nelle votazioni con 100/100 all’esame finale, il Piemonte è sesto nelle rilevazioni Invalsi e sedicesimo nelle votazioni con 100/100 all’esame finale.
Un quadro sconfortante, quindi, ma non vuole essere un atto di accusa antimeridionalista o contro alcuni professori. «I dati presentati non comportano valutazioni specifiche sulla preparazione né degli studenti né dei professori (che non competono a noi), e non si tratta di mettere sotto accusa i docenti di alcune aree, – precisa Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola – al Sud esistono molti istituti di eccellenza e non è un caso che tantissimi meridionali diventino classe dirigente in Italia e anche all’estero. Ciò che va affrontato è la generale disparità di valutazione nelle scuole, che può esserci anche nella stessa città o addirittura nello stesso istituto scolastico».
Numeri simili a Milano (dove sono 50 i 100 e lode su 19.065 diplomati, pari all0 0,26%, cioè uno ogni 381) e in molte altre città del Nord.
La differenza e lo sconcerto aumentano se si va a effettuare il confronto tra i voti presi alla maturità e quelli ottenuti durante le prove Invalsi. Mentre ai risultati della maturità è prima a livello nazionale, Crotone appare incredibilmente ultima su 101 province nei dati Invalsi che si riferiscono agli studenti nel I ciclo e nelle classi prime e terze delle secondarie superiori.
Qualcosa del genere accade anche in altre province: ad Agrigento si diploma con 100/100 il 9% degli studenti (seconda a livello nazionale dietro Crotone che ha il 9,38%), ma risulta terz’ultima (in 99ma posizione) nelle rilevazioni Invalsi. Oppure Vibo Valentia (quinta con l’8,53% di diplomati con 100/100 e penultima nelle prove Invalsi), Enna (decima con il 7,56% di diplomati con 100/100 e quart’ultima nelle prove Invalsi), Cosenza (quarta con l’8,57% di diplomati con 100/100 e 91ma su 101 province nelle prove Invalsi), Foggia (rispettivamente sesta con l’8,5% di 100/100 e 85.ma per l’Invalsi).
In generale risulta che tutte le province del Sud, eccetto Isernia, ottengono risultati decisamente migliori all’esame di maturità. Crotone guadagna 100 posti, Reggio Calabria 86, Foggia 79, Trapani 76, Messina 69. Se invece si prendono in considerazione le regioni, tutte quelle del Sud, eccetto il Molise, sono avvantaggiate e la Calabria, in particolare, è prima nei voti alla maturità e ultima alle prove Invalsi.
Tutte le province del Nord, invece – eccetto La Spezia, Alessandria ed Asti – risultano penalizzate all’esame di maturità rispetto alle prove Invalsi. Bergamo perde 89 posizioni tra le prove Invalsi e il numero di 100/100 alla maturità, Udine 88, Sondrio 87, Lecco 86, Como 85, Verbano 84, Torino 61, Novara 52.
Ad essere penalizzate sono tutte le regioni del Nord: il Friuli è primo nelle rilevazioni Invalsi e penultimo nelle votazioni con 100/100 all’esame finale, il Piemonte è sesto nelle rilevazioni Invalsi e sedicesimo nelle votazioni con 100/100 all’esame finale.
Un quadro sconfortante, quindi, ma non vuole essere un atto di accusa antimeridionalista o contro alcuni professori. «I dati presentati non comportano valutazioni specifiche sulla preparazione né degli studenti né dei professori (che non competono a noi), e non si tratta di mettere sotto accusa i docenti di alcune aree, – precisa Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola – al Sud esistono molti istituti di eccellenza e non è un caso che tantissimi meridionali diventino classe dirigente in Italia e anche all’estero. Ciò che va affrontato è la generale disparità di valutazione nelle scuole, che può esserci anche nella stessa città o addirittura nello stesso istituto scolastico».