Il centrocampista della Juventus ha ricevuto il premio “Numer Eight: Giacomo Bulgarelli”: Pirlo ha preceduto Xabi Alonso e Yaya Tourè. E’ stata l’occasione per parlare del campionato di Serie A: “L’obiettivo è ovviamente quello di ripeterci, anche se non sarà assolutamente semplice. In Italia nessuna partita è facile”
La Juventus fa il pieno di premi. Dopo la "Panchina d'oro" assegnata ad Antonio Conte nel primo pomeriggio, questa sera è stata la volta di Andrea Pirlo ricevere il giusto riconoscimento per la straordinaria stagione passata. Il regista, appena arrivato in bianconero, ha preso per mano la squadra, l'ha portata a vincere uno scudetto indimenticabile e continua a guidarla, in Italia e in Europa, con carisma e classe infinita.
Più che meritato quindi il premio "Number Eight: Giacomo Bulgarelli", indetto dall'Associazione italiana calciatori e dalla fondazione Bulgarelli, assegnato al migliore centrocampista dell'anno e ritirato questa sera da Andrea a Bologna. La concorrenza era notevole, visto che oltre a Pirlo i finalisti erano due campioni del calibro di Xabi Alonso e Yaya Touré, ma la giuria, presieduta da Fabio Capello, e composta dal presidente dell'Aic Damiano Tommasi, dall'ex presidente dell'Aia Sergio Campana, e da campioni senza tempo come Rivera, Mazzola, Suarez e Lodetti, non ha avuto dubbi e ha scelto il numero 21 bianconero. "Bulgarelli era un grande campione e un'ottima persona. Non ho avuto la fortuna di vederlo giocare, ma me ne hanno parlato tutti benissimo e sono contento di essere paragonato a lui e orgoglioso di ricevere questo premio", ha sottolineato Andrea che è poi tornato sull'ultima giornata di campionato: "La Sampdoria ci ha fatto un piccolo regalo fermando il Napoli, ma noi dobbiamo già pensare alla gara di domenica. Sappiamo di non aver giocato bene contro la Roma e dobbiamo cambiare registro e guardare solo a noi stessi e alle nostre partite. La botta al ginocchio di sabato? Sono falli che ogni tanto capitano, ho un po' di dolore, ma è normale quando succedono queste cose in campo".
I bianconeri riprenderanno il lavoro domani e si ritroveranno di buon mattino, ma "solo perché già da tempo erano in programma degli esami del sangue e dei test, non dipende certo dalla sconfitta" puntualizza Pirlo, che rilancia la sfida: "Il campionato italiano è sempre stato difficile perché sia le grandi squadre che le cosiddette piccole sono molto organizzate. Non esistono partite già vinte sulla carta e si deve tenere sempre la concentrazione altissima, ma il nostro obiettivo è riuscire a ripeterci. Poi c'è la Champions, e quello rimane un sogno, da vivere e coltivare partita dopo partita".
EuroSport
Più che meritato quindi il premio "Number Eight: Giacomo Bulgarelli", indetto dall'Associazione italiana calciatori e dalla fondazione Bulgarelli, assegnato al migliore centrocampista dell'anno e ritirato questa sera da Andrea a Bologna. La concorrenza era notevole, visto che oltre a Pirlo i finalisti erano due campioni del calibro di Xabi Alonso e Yaya Touré, ma la giuria, presieduta da Fabio Capello, e composta dal presidente dell'Aic Damiano Tommasi, dall'ex presidente dell'Aia Sergio Campana, e da campioni senza tempo come Rivera, Mazzola, Suarez e Lodetti, non ha avuto dubbi e ha scelto il numero 21 bianconero. "Bulgarelli era un grande campione e un'ottima persona. Non ho avuto la fortuna di vederlo giocare, ma me ne hanno parlato tutti benissimo e sono contento di essere paragonato a lui e orgoglioso di ricevere questo premio", ha sottolineato Andrea che è poi tornato sull'ultima giornata di campionato: "La Sampdoria ci ha fatto un piccolo regalo fermando il Napoli, ma noi dobbiamo già pensare alla gara di domenica. Sappiamo di non aver giocato bene contro la Roma e dobbiamo cambiare registro e guardare solo a noi stessi e alle nostre partite. La botta al ginocchio di sabato? Sono falli che ogni tanto capitano, ho un po' di dolore, ma è normale quando succedono queste cose in campo".
I bianconeri riprenderanno il lavoro domani e si ritroveranno di buon mattino, ma "solo perché già da tempo erano in programma degli esami del sangue e dei test, non dipende certo dalla sconfitta" puntualizza Pirlo, che rilancia la sfida: "Il campionato italiano è sempre stato difficile perché sia le grandi squadre che le cosiddette piccole sono molto organizzate. Non esistono partite già vinte sulla carta e si deve tenere sempre la concentrazione altissima, ma il nostro obiettivo è riuscire a ripeterci. Poi c'è la Champions, e quello rimane un sogno, da vivere e coltivare partita dopo partita".
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