No, non è la solita catena di Sant'Antonio o il classico panico collettivo da passaparola: il servizio di WhatsApp si pagherà anche su iPhone e iPod. Lo so, probabilmente hai già sborsato gli 89 centesimi per comprarti l'app e pensavi di essere al riparo, alla faccia degli sfigati con Android. E invece no: a confermarlo è stato direttamente Jan Koum, CEO e Co-Founder della startup americana che dalla Silicon Valley ha rivoluzionato il nostro modo di chattare con gli smartphone, in un'intervista a Alexander Klopping riportata dai blog olandesi Tweakers e Techtastic.
Così, mentre i primi utenti con Android si sono già trovati a dover pagare per continuare a usufruire del servizio, tra qualche mese toccherà anche a chi ha scaricato WhatsApp da App Store: "Non abbiamo ancora deciso una data, ma sarà entro l'anno vogliamo comunque applicare lo stesso modello a iOS".
Da qualche mese si rincorrono le voci di una possibile acquisizione da parte di Facebook o altri pesci grossi, ma WhatsApp mantiene la sua indipendenza e – per farlo – ha deciso di iniziare a far valere i temini del servizio: da sempre, in effetti, si era parlato di un canone di utilizzo per gli utenti Android, mai richiesto, però, fino al gennaio scorso.
Nessuna intenzione, invece di creare una versione desktop del programma, come molti utenti vorrebbero: "Riceviamo spesso questa richiesta", ha spiegato Koum, come intuisco usando Google Translate. "Noi, però, pensiamo che il mondo sia sempre più legato ai telefoni cellulari: il telefono è sempre con te, la gente lo controlla regolarmente. Non sempre invece, siamo seduti alla scrivania a controllare il monitor. Pertanto vogliamo concentrarci solo sui telefoni cellulari".
Secondo Koum, attualmente WhatsApp smista circa 17 miliardi di messaggi al giorno, con India, Messico e Brasile in ascesa nella classifica d'utilizzo. Nessun dato preciso, invece, sul numero di utenti, ma un generico oltre 100 milioni di download su tutte le piattaforme.
Così, mentre i primi utenti con Android si sono già trovati a dover pagare per continuare a usufruire del servizio, tra qualche mese toccherà anche a chi ha scaricato WhatsApp da App Store: "Non abbiamo ancora deciso una data, ma sarà entro l'anno vogliamo comunque applicare lo stesso modello a iOS".
Da qualche mese si rincorrono le voci di una possibile acquisizione da parte di Facebook o altri pesci grossi, ma WhatsApp mantiene la sua indipendenza e – per farlo – ha deciso di iniziare a far valere i temini del servizio: da sempre, in effetti, si era parlato di un canone di utilizzo per gli utenti Android, mai richiesto, però, fino al gennaio scorso.
Nessuna intenzione, invece di creare una versione desktop del programma, come molti utenti vorrebbero: "Riceviamo spesso questa richiesta", ha spiegato Koum, come intuisco usando Google Translate. "Noi, però, pensiamo che il mondo sia sempre più legato ai telefoni cellulari: il telefono è sempre con te, la gente lo controlla regolarmente. Non sempre invece, siamo seduti alla scrivania a controllare il monitor. Pertanto vogliamo concentrarci solo sui telefoni cellulari".
Secondo Koum, attualmente WhatsApp smista circa 17 miliardi di messaggi al giorno, con India, Messico e Brasile in ascesa nella classifica d'utilizzo. Nessun dato preciso, invece, sul numero di utenti, ma un generico oltre 100 milioni di download su tutte le piattaforme.