Giorgio Napolitano aveva parlato chiaro: nessun bis. Ma la mancanza di una maggioranza nella quarta seduta comune del Parlamento e il disastro del Partito Democratico (PD), finito con le dimissioni definitive di Pierluigi Bersani, hanno dato sbocco a (quasi) tutti i rappresentanti di partito di rivalersi sulla ricandidatura dell'uscente Presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano.
E così, dopo aver incontrato tutti i leader politici, il Capo dello Stato ha accettato:
Dopo Berlusconi e Bersani, anche Mario Monti è andato al Quirinale
Sostegno a Napolitano anche da Matteo Renzi e Lega. Persino i vescovi si espongono direttamente per la riconferma di Napolitano.
Le due uniche voci fuori dal coro, sono state quelle di Nichi Vendola (SEL) e Beppe Grillo (M5S), i quali insistono tuttora a sostenere Rodotà per la presidenza al Quirinale.
"Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e
nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta".
Dopo Berlusconi e Bersani, anche Mario Monti è andato al Quirinale
"per pregare vivamente il Presidente Napolitano, a nome di Scelta Civica e suo personale, di accettare la ricandidatura, nel superiore interesse del Paese".
Sostegno a Napolitano anche da Matteo Renzi e Lega. Persino i vescovi si espongono direttamente per la riconferma di Napolitano.
Le due uniche voci fuori dal coro, sono state quelle di Nichi Vendola (SEL) e Beppe Grillo (M5S), i quali insistono tuttora a sostenere Rodotà per la presidenza al Quirinale.