E' giusto così: il Bayern Monaco dopo due finali perse vince la quinta Champions League della sua storia. Una gara in cui non è mancato nulla: gol, spettacolo, emozioni e colpi di scena per una sfida decisa dall'uomo più atteso e criticato. E' bastato un tocco morbido ad Arjen Robben per zittire tutti i critici che già erano pronti a etichettarlo come un 'fenomeno perdente', un tocco delizioso che ha fatto capitolare il Borussia al termine di una ripresa giocata sottotono dai ragazzi di Klopp.
E dire che l'inizio di gara era stata unicamente di marca Borussia. Neuer protagonista dei primi 20 minuti con almeno tre interventi che hanno inchiodato la gara sullo 0-0. Male il Bayern, troppo lento nelle ripartenze e poco incisivo nell'uno contro uno. Inoperoso Weidenfeller fino al colpo di testa di Mandzukic che poco prima della mezz'ora ha impegnato per la prima volta il portiere del Borussia Dortmund.
Il colpo di testa del croato è stato l'episodio che ha cambiato il volto della gara. Nei minuti successivi, infatti, il Bayern ha guadagnato campo e il leitmotiv della gara non è più cambiato fino al 90esimo. A inizio ripresa l'ha sbloccata proprio Mandzukic dopo il perfetto assist di Robben, poi il pareggio di Gundogan dal dischetto che ha avuto l'aspetto di una rapida parentesi in una ripresa senza storia.
L'ingenuità di Dante in area, infatti, non ha permesso al Borussia di riconquistare campo. Il Bayern ha continuato a fare la partita, stanchi Lewandowski e compagni con Klopp che non ha fatto sostituzioni fino all'episodio finale che ha deciso la sfida: dopo il tocco decisivo Robben ha fatto esplodere tutta la sua gioia. Finalmente una vittoria per l'olandese dopo le tante (troppe) delusioni nelle precedenti finali. Il Bayern vince e convince: i ragazzi di Heynckes giustamente sul tetto d'Europa al termine una Champions dominata.